Wolff: "Non abbiamo scoperto cosa non andasse sulla W08"
Il direttore di Mercedes Motorsport è felicissimo della pole di Hamilton, ma non è convinto che abbiano scoperto di colpo cosa non funzionasse sulla W08. Wolff, dopo aver attizzato le polemiche contro la Pirelli, raddrizza il tiro.
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
A dispetto della super-pole conquistata ieri da Lewis Hamilton (0”330 il distacco inflitto alla Ferrari di Sebastian Vettel) Toto Wolff non è ancora convinto di essersi messo alle spalle i problemi di feeling tra la Mercedes W08 e la mescola ultrasoft della Pirelli.
“Non sono sicuro – ha spiegato – non credo che abbiamo scoperto di colpo cosa non funzionasse. Stiamo continuando a raccogliere dati, e questo ci aiuta a comporre il puzzle, ma è un quadro ancora complesso”.
A mancare questa volta è stato Valtteri Bottas, e Wolff ha confermato che la squadra ha seguito due differenti vie di setup che hanno premiato le scelte di Hamilton. Una politica resasi necessaria dopo i problemi accusati a Monaco sulla vettura di Lewis.
Problemi che Wolff ha ricondotto (per la prima volta) ai test disputati con la Pirelli nella seconda metà della scorsa stagione, con le ‘mule-car’ allestite anche da Red Bull e Ferrari. Prove che la squadra campione del Mondo ha delegato al tester Pascal Wehrlein, mentre la Ferrari ha utilizzato i piloti titolari.
“Erano in situazioni molto diverse – ha sottolineato Wolff paragonando la situazione 2016 di Mercedes e Ferrari - eravamo al centro di una grande lotta interna, ed è stato comprensibile che entrambi i nostri piloti volessero essere liberi di concentrarsi volata Mondiale".
"Forse, ed è solo un'ipotesi, il lavoro fatto da Sebastian con i suoi feedback potrebbe avere avuto un peso, probabilmente per la Pirelli le sue opinioni hanno avuto un peso differente rispetto a quelle di giovani collaudatori, ma non abbiamo dati che supportano questa ipotesi”.
Dopo aver scatenato delle polemiche sui possibili favoritismi della Pirelli nei confronti della Ferrari, Toto raddrizza il tiro e fa una sorta di mea culpa nelle scelte strategiche fatte lo scorso anno, quando era il momento di sviluppare le gomme 2017. Ma chi si aspettava una Ferrari così competitiva?
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