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Wolff: "L'ingresso della pit lane è pericoloso: il nostro team è molto esposto"

Il direttore di Mercedes Motorsport ricorda quanto è accaduto nel DTM in Ungheria: "Se dovesse piovere ci sono rischi di aquapaning. Anche l'uscita della corsia va miglorata e sarei favorevole a togliere la chicane: Signes sarebbe una curva da 340 km/h"

Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG

Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG

Steve Etherington / Motorsport Images

Toto Wolff, Direttore del Motorsport Mercedes AMG F1, e Dr. Dieter Zetsche, CEO Daimler AG
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 festeggia nel parco chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09 festeggia nel parco chiuso
Il terzo qualificato Sebastian Vettel, Ferrari, e il poleman Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Il ciclista su strada Simon Yates posa per una foto con Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, dopo le qualifiche
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1
Mercedes AMG F1 W09, dettaglio dello specchietto
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09

Trovare una sola motivazione per giustificare l’exploit in qualifica della Mercedes rischia di essere un esercizio senza risposta. Ad una prima analisi, dalla disfatta di Montreal alla performance a tutto tondo ottenuta nel sabato del Paul Ricard, l’elemento che spicca è la nuova power unit. Ma non è solo questione di cavalli.

Il motore fresco ed evoluto ha aiutato, ma non meno importante è stata la conformazione del tracciato che si è ben sposato con le doti della monoposto, un Lewis Hamilton in grande giornata, la mancanza di errori nel lavoro svolto nel box Mercedes ed infine anche il feeling perfetto trovato con le gomme a battistrada abbassato, che muovendosi meno sul cerchio aiutano la W09 a mantenere stabile il carico aerodinamico.

Ma il team campione del Mondo non dà per scontato l’1-2 in gara. I timori sono la pioggia così come l’arrivo di temperature elevate come quelle dello scorso venerdì, che potrebbero mandare all’aria i calcoli fatti sul fronte dell’usura e del degrado degli pneumatici. La Mercedes, intanto, ha messo le sue due macchine in prima fila, e può pianificare una gara nei panni di lepre, un vantaggio non da poco sul Paul Ricard.

Ritrovato quel sorriso che era scomparso sin dal giovedì di Montreal (dopo lo ‘stop’ arrivato dai tecnici che provavano al banco la power unit spec 2) Toto Wolff ha radiografato il momento Mercedes partendo proprio da quanto accaduto in Canada poco più di due settimane fa.

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Puoi parlarci della saga del motore, cosa è successo nelle ultime due settimane?
"Dovevamo avere il motore per Montreal. Tutto è andato come previsto, e i motori sono stati regolarmente spediti in Canada. Poi in una delle ultime lunghe sequenze di test al banco abbiamo visto alcune anomalie, delle irregolarità che non ci hanno dato la garanzia al 100% di poter far girare il motore a Montreal senza rischi".

" Così abbiamo deciso di utilizzare la vecchia power unit, e ci siamo presi del tempo in più per mettere tutto a posto. Alla fine le prove disputate qui al Paul Ricard hanno confermato che il nuovo pacchetto funziona al meglio ma anche che con il tempo in più avuto a disposizione siamo stati in grado di aggiungere qualcosa in più”.

Passiamo al fronte pneumatici. Cosa ha determinato la scelta di prendere il via con gomme supersoft?
"È interessante notare che le cose non sono andate come pensavamo. Eravamo certi che in Q2 sarebbe stata la Red Bull ad utilizzare le ultrasoft, ed invece è stata la Ferrari. Abbiamo fiducia nella durata della supersoft, ed è per questo che abbiamo creduto che sia la mescola migliore per iniziare la gara, valutando anche che non c’è una grande differenza di performance tra supersoft ed ultrasoft”.

Credo che meteo e temperature possano essere una variabile importante in vista della gara?
“È un punto interrogativo. Abbiamo visto ieri quanto velocemente possono variare le condizioni, sia nelle nostre qualifiche che nella gara di Formula 2. Vedremo, sarà ovviamente una variabile cruciale, anche perché sul fronte delle strategie non mi aspetto sorprese”.

Siete tornati ad occupare la prima fila della griglia di partenza. Credi che la vostra monoposto si adatti meglio ad una certa tipologia di piste o che a fare la differenza siano stati gli aggiornamenti di power unit?
"Credo che nelle ultime settimane abbiamo fatto dei progressi, analizzando quali erano gli aspetti in cui avevamo avuto problemi e quali sono invece i nostri punti di forza. Nelle ultime settimane per capire meglio le nostre debolezze e anche capire dove eravamo forti. Vedo un trend positivo all'interno del team Mercedes”.

Avete confermato delle perplessità sull’entrata in pit-lane e sulla posizione del vostro box. Quali sono i motivi?
“Sono particolarmente sensibile a questo problema dopo gli incidenti che sono avvenuti recentemente nella pit-lane di una gara DTM. Le auto hanno accusato problemi di aquaplaning e hanno investito personale ed attrezzature, e domani in caso di pioggia saremo il box più esposto a questo rischio, visto che siamo in prima posizione subito dopo l’ingresso. Ma ho fiducia al 100% nelle decisioni di Charlie (Whiting) e nei suoi uomini, riducendo il limite di velocità la situazione sarà sotto. controllo".

"Detto questo, nella gara DTM di Budapest, i dati che abbiamo misurato quando Mortara e Auer hanno avuto gli incidenti ai box hanno confermato che le loro auto viaggiavano a 40 km/h, ma in certe condizioni qualunque sia la tua velocità puoi avere problemi di aquaplaning. Tornando al Paul Ricard, anche l’uscita dalla pit-lane è un po' a rischio, come abbiamo visto durante le prove ed in qualifica chi esce dai box anche se resta il più possibile a destra è in traiettoria. Ma in vista del prossimo anno credo che la situazione possa migliorare”.

Nella sessione Q2 siete usciti per ultimi, ma i vostri tempi sono stati incredibilmente veloci.
"Ero abbastanza preoccupato per l'arrivo imminente della pioggia, e se fosse arrivata il nostro passaggio in Q3 sarebbe stato a rischio. Abbiamo rischiato un po', ma credo che ne sia valsa la pena perché chi ci precedeva si è ritrovato con gli pneumatici un po' più freddo nel momento in si è lanciato per il giro veloce”.

Sei tra coloro che vorrebbero togliere la chicane posta nel mezzo del rettilineo?
"Assolutamente si. Ieri ho preso un caffè con Chase Carey, ed osservavamo alcune gare di contorno. Gli ho detto che se togliessimo quella chicane, la curva 10 (Singes) diventerebbe una vera curva, con una velocità di percorrenza di 330-340 km/h. Credo che sarebbe una modifica che aiuterebbe anche la possibilità di soprasso su questa pista”.

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