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Wolff: "Lewis funziona meglio sotto pressione. Non è tagliato fuori"

Toto Wolff, direttore di Mercedes Motorsport, spiega che a Brackley non hanno mai smesso di studiare il motivo per cui Hamilton parte peggio di Rosberg: " Il problema dipende da come si rilascia la frizione in abbinamento ai giri del motore".

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 in griglia

Foto di: XPB Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 con i media
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Il vincitore della gara Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 con il compagno di squadra Lewis Hamilton, Mer
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 in griglia
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Tifosi messicani di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Toto Wolff ha incontrato i giornalisti presenti dopo la gara nel paddock di Suzuka ironizzando su quanto detto ventiquattrore prima da Lewis Hamilton: “State ridendo ora, ma tra poco non riderete più..”, ovvero la frase pronunciata dal campione del Mondo davanti ai giornalisti qualche istante prima di comunicare il suo silenzio stampa.

Anche Wolff ha anticipato i media presenti al suo cospetto affrontando il tema relativo alla crisi di Hamilton prima di celebrare il grande weekend di Nico Rosberg.

“Il nostro sistema di frizione non è perfetto – ha spiegato Wolff spiegando quanto accaduto al via a Hamilton - e sappiamo che non è semplice da gestire. Abbiamo cercato più volte di ottimizzare il tutto, ma anche in Giappone ci sono stati dei problemi al momento del rilascio della frizione. Abbiamo lavorato molto, arrivando anche a cambiare il modo in cui sono cuciti i guanti dei piloti e a studiare la lunghezza del dito medio di Nico per capire perché Lewis ha più problemi. Il problema alla fine è come si rilascia la frizione in abbinamento ai giri del motore, ma sotto certo aspetti il problema nasce prima”.

Wolff ha parlato molto con Hamilton dopo la gara di Suzuka. Lo ha fatto in aereo, tornando in Europa dal Giappone. Ma prima del volo intercontinentale, il boss della Mercedes aveva già ben chiaro cosa fare.

“Abbiamo bisogno di calmarci e di scoprire cosa è successo. In questi anni ho capito che le idee che ci si fa subito dopo la corsa spesso cambiano drasticamente ventiquattrore dopo. Abbiamo dieci giorni prima di essere nuovamente in pista ad Austin, quindi più tempo rispetto a quello avuto tra Malesia e Giappone”.

“Trentatré punti di vantaggio sono tanti – ha proseguito Wolff sottolineando il margine attuale tra Nico e Lewis – ma abbiamo visto quante velocemente possano cambiare le cose in due weekend. Lewis “funziona” meglio quando è sotto pressione e quando ha un obiettivo . E non ho dubbi che questa sarà una lotta intensa fino alla fine. E’ tutt'altro che finita, abbiamo ancora davanti quattro weekend di gara, e Lewis ha tempo per prepararsi”.

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