Wolff: "La Ferrari è una squadra solida e la Rossa è competitiva"
Il direttore di Mercedes Motorsport, Toto Wolff, non è sorpreso della SF70H che è stata la più veloce nei test di Barcellona, mentre non teme gli eventuali reclami a Melbourne: "Hanno visto dei fantasti, abbiamo da anni una mappa per la qualifica".
Foto di: XPB Images
Toto Wolff punta sulla Ferrari. Un po’ rientra in quella pre-tattica che ha caratterizzato questa vigilia di Mondiale, con Red Bull e Mercedes e Ferrari (per voce dei due piloti) impegnate a respingere lo scomodo ruolo del favorito. Ma Wolff ha provato anche a motivare le sue affermazioni, dichiarandosi tutto sommano non troppo sorpreso dei riscontri fatti vedere dalla SF70-H nei test pre-campionato.
“Sorpreso? No, si tratta di una squadra solida – ha chiarito Wolff alla Gazzetta dello Sport - con le giuste risorse, ingegneri validi e leader energici e motivati. E’ logico aspettarsi una Ferrari competitiva. Nei test è stata la vettura più veloce e ha fatto tanti chilo metri. La vedo sul podio domenica in Australia e spero che lotteremo con loro per la vittoria”.
Il boss della Mercedes è ancora più determinato nel respingere i sospetti fatti sorgere dalla Red Bull in merito ad una presunta soluzione al limite del regolamento che permetterebbe al team campione del Mondo gli exploit in qualifica. Una questione che Wolff prevede possa avere anche dei seguiti negli uffici del Collegio dei Commissari sportivi presenti alla prova d’apertura a Melbourne.
“Hanno visto dei fantasmi – ha risposto Wolff riferendosi alla Red Bull- abbiamo da anni una mappatura che ci consente di usare più cavalli in qualifica, niente di nuovo. Forse in Australia ci saranno dei reclami. Ma la Mercedes si sente al sicuro”.
Il manager austriaco, che nel paddock è sempre più una figura di riferimento, ha anche raccontato l’emozione vissuta alla festa organizzata a Londra per celebrare chi è stato a lungo il padrino della Formula 1, ovvero Bernie Ecclestone:
"C’era tutta la storia della F.1. Lo abbiamo accolto con le maschere su cui era disegnata la sua faccia. Mi sono ritrovato a tavola con Briatore, Berger, Piccinini, Mosley, davvero incredibile. Mi mancherà Bernie? Come amico sì, perché ho imparato tanto da lui, ma non mi mancheranno altre cose...".
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