Wolff: "Grosjean che chiede sanzioni? Sia felice di essere in F.1!"
Il direttore di Mercedes Motorsport ha avuto parole molto dure per Grosjean che ha accusato Hamilton di averlo ostacolato nella Q3. A difendere il suo pilota ci pensa Steiner, team principal Haas: "Ci vuole coerenza qundo si danno le sanzioni".
Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images
“Ci sono piloti che si lamentano sempre, che brontolano in continuazione. Non voglio nemmeno commentare un Grosjean che chiede sanzioni per altri piloti, dovrebbe prima guardare i suoi trascorsi. E dovrebbe essere felice di essere in Formula 1”.
Il mittente della missiva decisamente pepata è Toto Wolff, il destinatario (come è facile dedurre) Romain Grosjean.
Al termine delle qualifiche il francese della Haas aveva dichiarato di aspettarsi una penalità per Lewis Hamilton, decisione che però non è arrivata da parte della direzione gara, che ha liquidato l’episodio senza provvedimenti.
Le parole di Wolff, apparse un po’ eccessive, si riferiscono al 2012, quando Grosjean fu squalificato per un Gran Premio dopo aver causato l’incidente al via della gara di Spa-Francorchamps.
Quanto detto dal francese dopo le qualifiche non è molto differente da quelli che si sente dopo ogni sessione di prove, situazioni solitamente anticipate da team-radio poco amichevoli.
Il Lewis Hamilton visto oggi è stato qualcosa di "sacrale" per il pubblico di Silverstone e non solo, e Grosjean è stato additato per aver messo a rischio l’impresa dell’idolo di casa. Ma resta il fatto che il francese non ha fatto presente un problema inesistente (lo stesso Hamilton si è scusato con Romain) e lo ha fatto in toni tutto sommato accettabili.
Ha ragione anche Gunther Steiner, che ha commentato così l’accaduto:
“Mi chiedo cosa sarebbe accaduto oggi se fosse stato Romain a bloccare Hamilton… Lewis è un campione del Mondo, che necessità ha di creare problemi ad un avversario? E quando capita a lui ecco che tutto diventa un disastro. Non dobbiamo creare due classi, una che decide cosa fare ed un’altra che si deve adattare. Ci vuole coerenza nelle sanzioni”.
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