Wolff: "Gli ordini di squadra sono una conseguenza inevitabile"
Toto Wolff, team principal Mercedes, ha tuonato dopo il contatto fra Rosberg e Hamilton al GP d'Austria. Il manager austriaco anche se è contrario al congelamento delle posizioni è pronto a prendere dei provvedimenti.
Toto Wolff, Azionista e Direttore Esecutivo Mercedes AMG F1
XPB Images
Toto Wolff ha tuonato. E non poteva essere diversamente. Nonostante la Mercedes si sia imposta nel Gran Premio d’Austria, nel dopo gara l’atmosfera nell’hospitality del team era tutt’altro che allegra.
Non c’è nervosismo (quello tornerà probabilmente domani) perché Wolff ha esaurito la sua rabbia tirando un pungo sul tavolo dopo lo scontro fratricida tra Hamilton e Rosberg nell’ultimo giro di gara.
Sul suo volto abbiamo visto la delusione arrivata dalla conferma che le promesse fatte nei lunghi meeting seguiti al patatrac di Barcellona, non sono state mantenute.
“A Barcellona la situazione era molto differente. Venivamo da trenta gare senza questo tipo di problemi, ed è stata una spiacevole novità. Pensavo che queste situazioni fossero alle spalle, ed invece dopo quattro Gran Premi ci risiamo".
"Ora dobbiamo valutare tutte le possibili opzioni per tutelarci, compresa la possibilità di congelare le posizioni in una certa fase di gara. Ovviamente è una scelta impopolare, mi fa vomitare, perché personalmente mi piacerebbe vedere correre i miei piloti senza vincoli. Ma se questo non è possibile senza che si rischi una collisione tra le nostre monoposto, allora la nostra decisione sarà una conseguenza. Ho ingenuamente pensato che avessero imparato la lezione, e che non sarebbe più accaduto nulla dopo Barcellona”.
Si prospettano giorni caldi in Mercedes, visto anche l’imminente weekend di Silverstone della prossima settimana.
“Adesso raffreddiamo un po’ gli animi – ha proseguito Wolff – poi prenderemo le decisioni del caso. Discuteremo internamente con tutta la squadra, cercando di capire coma sarà meglio gestire la situazione in futuro. E prenderemo una decisione a prescindere da quello che ci diranno i due piloti. Il risultato deve essere uno solo: evitare che le nostre due vetture entrino in contatto nel corso di una gara”.
A Wolff è stato chiesto se si aspetta che i suoi due piloti, in lotta per il titolo, siano pronti a rispettare gli ordini che eventualmente saranno impartiti:
“La mia risposta è si, in lettere maiuscole”.
Wolff non ha voluto esprimere opinioni in merito alla dinamica dell’incidente tra Rosberg e Hamilton.
“Ho una mia opinione, ma la tengo per me. Alla fine del penultimo giro il sistema brake-by-wire di Nico ha smesso di funzionare, e questo ha chiaramente diminuito l’efficienza della sua frenata e quando ha provato a staccare dove lo faceva normalmente ha seguito una traiettoria che probabilmente non è quella normale. E Lewis era li all’esterno. Ma bisogna essere in due per causare un contatto. Non voglio attribuire alcuna colpa, perché ogni volta che si osservano il filmato e le immagini on-board si acquisiscono nuove indicazioni. Ho la mia opinione personale che non ho intenzione di esprimere, ma il dato di fatto è che quanto accaduto che deve essere evitato”.
Sulla responsabilità di Rosberg in merito all’incidente con Hamilton non ci sono dubbi. Il collegio dei commissari sportivi dopo aver analizzato la telemetria di Rosberg per verificare se il leader del Mondiale avesse effettivamente ritardato l’ingresso alla curva un per un problema tecnico (ovvero quanto sostenuto da Wolff e la Mercedes) ha deciso di non decidere: 10" secondi di penalizzazione che non cambiano il piazzamento al quarto posto della classifica.
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