Wolff: "Ci aspettavamo di essere più competitivi"
Il team principal Mercedes, a prescindere dalla pole di Hamilton, non è soddisfatto delle prestazioni delle frecce d'argento: "Abbiamo portato un pacchetto di novità importanti e non abbiamo capito ancora bene come mettere a punto la vettura per ottimizzare il bilanciamento aerodinamico".
Foto di: Giorgio Piola
“Ci aspettavamo di essere molto più competitivi questo weekend”. Un team principal ha iniziato così la conferenza stampa post-qualifiche di Hockenheim. Di chi si tratta? Non è Franz Tost, neanche Claire Williams o Cyril Abiteboul.
A parlare è Toto Wolff, il quale mette subito tutto in chiaro, perché detta così può sembrare una spacconata in linea con il look anni ’50 sfoggiato nel sabato di Hockenheim: “Guardate che il quadro generale sarebbe stato ben diverso se le due Ferrari avessero terminato le qualifiche”.
In altre occasioni parole molto simili di Wolff erano sembrate un abile modo di spostare l’attenzione altrove, ma in questo caso i dati sembrano sposare la sua tesi. Ai fini pratici però cambia poco, perché alla fine in pole c’è sempre Lewis Hamilton, e Valtteri Bottas scatterà alle sue spalle, un’ipoteca pesantissima sul risultato del Gran Premio che scatterà oggi pomeriggio.
Davvero non siete contenti dalle performance vista in qualifica?
“Abbiamo portato un pacchetto di aggiornamenti importanti, sappiamo quanto qui a Hockenheim sia importante la velocità di punta, e quanto sia cruciale il terzo settore per valutare il problema del surriscaldamento. Analizzando tutto, non siamo contenti delle nostre prestazioni”.
Cosa non quadra?
“Vediamo che il pacchetto di aggiornamento sotto molti aspetti va come nelle aspettative, ma ci sono così tanti fattori da considerare come il layout del circuito, l'asfalto, le temperature e non abbiamo capito ancora bene come mettere a punto l'auto per ottimizzare il bilanciamento aerodinamico. Ci sono molte variabili che andranno analizzate prima di Budapest”.
Credi che la Red Bull possa essere una minaccia?
“Sì, si chiama Max Verstappen. In condizioni calde e di asfalto ruvido Max, e in generale la Red Bull, hanno già mostrato un ottimo ritmo di gara gestendo in modo perfetto le gomme. Sono indubbiamente una minaccia”.
C’è stato realmente l’allarme per le condizioni di salute di Lewis?
“Sì, alla vigilia del fine settimana mi ha detto che non si sentiva bene, e sappiamo che c’è un'influenza in giro per il paddock. Sapevamo che Esteban (Ocon) sarebbe stato in pista con noi tutto il weekend, ci siamo semplicemente preparati qualora ci fosse stato bisogno”.
Abbiamo visto l’importanza degli errori nel confronto Ferrari-Mercedes...
“Non posso sapere cosa accade in Ferrari, posso dire che li rispettiamo come uno dei migliori brand al mondo e come uno dei team più importanti in Formula 1, se non il più importante. Abbiamo sempre apprezzato la competizione con loro, ci divertiamo, ci arrabbiamo, ci si confronta, ed è ciò di cui ha bisogno lo sport: dramma e gloria".
"Il Gran Premio di Germania è la gara di casa di Sebastian, e lo abbiamo visto uscire dalla macchina senza prendere parte alle qualifiche, così come abbiamo visto Charles, che era in grado di competere per la pole position, non iniziare la sessione Q3. In questi casi sappiamo cosa vuol dire, come ci si sente, è qualcosa che abbiamo provato in passato".
"Abbiamo subito sconfitte seguite da altre sconfitte, momenti difficili da gestire, ma sappiamo anche che questa è la competizione più dura che esiste nel mondo delle corse automobilistiche e trovare il giusto equilibrio tra la ricerca di prestazioni e l’affidabilità è molto difficile. Non conosco ciò che è successo, Mattia mi ha detto che è accaduto qualcosa di diverso sulle due monoposto, problemi mai visti prima”.
Nella sessione Q1 vi siete confermati sui livelli delle prove libere, poi in Q2 e Q3 c’è stato un notevole salto in avanti. Cosa ha portato la svolta?
“A saperlo… a volte nonostante tutti questi dati, sensori e gli ingegneri più intelligenti del pianeta, non si riesce a dare una risposta precisa. Sappiamo quanto sia importante la preparazione prima di lanciarsi per il giro veloce, e nel Q1 non siamo riusciti a lavorare al meglio su questo fronte a causa del traffico".
"Per la Mercedes la prima sessione non è la priorità delle qualifiche, ma serve per capire come operare al meglio in Q2 e Q3. Non abbiamo ancora la situazione sotto controllo perché il pacchetto di aggiornamenti ha introdotto delle variabili ancora poco familiari nell’equazione generale, speriamo da Budapest di capirci di più”.
Mancano tre mesi ed una settimana alla scadenza dei regolamenti 2021. C’è un po' di frustrazione nel non avere ancora messo tutto nero su bianco?
“Non la definirei frustrazione poiché tutte le parti condividono gli stessi obiettivi: vogliamo ridurre i costi mantenendo gli elementi che differenziano le prestazioni, la Formula 1 è l'apice delle corse automobilistiche e deve essere una categoria ad alto contenuto tecnologico".
"Ciò che abbiamo concordato è di esaminare ogni singolo aspetto per valutare se la sua standardizzazione può effettivamente ridurre i costi. In passato abbiamo visto che a volte si sposa un’idea per e poi successivamente si scopre che di vantaggi economici non ce ne sono, e questi si che provoca frustrazione, sia in chi aveva proposto la soluzione che in chi era contrario. Penso che valga la pena provare, e non lasciare nulla di intentato fino a quando non reggiungeremo questo obiettivo comune”.
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