Wolff: "Bottas si adatta al ruolo che ha avuto Rosberg in Mercedes"

Non vi è alcun dubbio che Toto Wolff, classe 1972, anno dopo anno stia allargando sempre più il suo raggio d’azione nel mondo del Motorsport. Come conferma in questa intervista, non ci sono state vacanze per lui tra il finale del Mondiale 2016 e il frenetico periodo che precede il via del campionato 2017. Tanti decisioni da prendere, scelte che non erano in agenda come trovare i sostituti di pezzi importanti come Nico Rosberg e Paddy Lowe.

A dispetto di una striscia vincente che solitamente permette ad una squadra di pianificare ed operare con ampi margini, questo inverno nella sede di Brackley si è dovuto correre ai ripari, sia sul fronte piloti che su quello tecnico. Ma Wolff non sembra scosso più di tanto, e c’è da scommettere che in cuor suo sia convinto di aver non solo di aver parato il colpo, ma di aver ulteriormente rafforzato la squadra. Eventualità che sarebbe una notizia non proprio delle migliori per gli avversari.

Dopo il finale di stagione di Abu Dhabi si è concesso un po’ di vacanza?
“Quest'anno in realtà non ci sono state vacanze. Quando siamo tornati da Abu Dhabi siamo stati informati da Nico della sua decisione, e non c’è stato il tempo per rilassarci e ricaricare le batterie. Abbiamo ricominciato a lavorare per la stagione 2017 senza pausa”.

Il suo telefono ha mai smesso di squillare?
“Il telefono cellulare è una cosa, ma non è solo quello a riempire le giornate. Ci sono molte decisioni che devono essere prese, molte valutazioni da effettuare. Il ritiro di Nico ha comportato il dover prendere decisioni importanti e difficili, così come la partenza di Paddy (Lowe). Per sperare di riuscire sempre a rafforzare la squadra in chiave presente e futura, è necessario valutare bene chi si sta assumendo, motivo per cui ogni giorno è importante”.

E’ convinto che la coppia di piloti 2017 funzionerà al meglio?
“L'equilibrio tra Valtteri e Lewis funzionerà. Sono due personalità molto diverse e per noi è stato importante valutare tutti gli aspetti per cercare di sostituire al meglio un campione del Mondo. Nico ha avuto un ruolo nella squadra e Valtteri si adatta più o meno a quel ruolo. Crediamo che l'interazione e le dinamiche tra i due piloti possa funzionare, e che possano lavorare bene insieme. Da quello che ho visto finora, Valtteri si è inserito bene nel team”.

Che idea si è fatto dell’approccio di Liberty Media?
“Come team abbiamo bisogno di concentrarci sullo sviluppo delle prestazioni della vettura e della squadra, evitando di disperdere energie negli aspetti politici della Formula 1, che per noi è un aspetto secondario. Detto questo, la piattaforma è importante. Ci sono cose che abbiamo visto funzionare bene, abbiamo avuto alcune grandi gare, ci sono dei promotori che fanno un ottimo lavoro, ascolti televisivi che sono saliti molto nel finale di stagione, ma ci sono anche altri aspetti che non sono ancora stati affrontati, e il mondo digitale è una di quelle aree. Non è un gioco da ragazzi, è abbastanza difficile. Ma Chase e il suo team sono esperti, e penso che sia una grande occasione per tutti noi di imparare qualcosa che permetterà alla Formula 1 di crescere”.

Che può dire della nuova monoposto che vedremo a giorni?
“Non ci sono stati grandi problemi, e questo è un aspetto importante, ma quando si spinge al massimo per spremere le prestazioni, non è mai semplice. In questi giorni in alcune delle aree in fabbrica, i ragazzi stanno spingendo al massimo al fine di portare la monoposto e il motore a raggiungere gli obiettivi di performance che ci siamo prefissati, poi rendere il tutto affidabile ed infine deliberare la macchina nel suo insieme”.

Cosa si aspetta dal 2017?
“Per prima cosa sono entusiasta di vedere come si presenteranno le nuove monoposto, tutti ci aspettiamo che siano molto più veloci. Sembrano spettacolari, saranno molto più impegnative fisicamente per i piloti, ma quando c'è un cambiamento di regolamento così importante, ci sono opportunità e rischi. Abbiamo prefissato degli obiettivi aggressivi, e ci auguriamo che la nostra monoposto possa permetterci di poterli conseguire. E’ realisticamente difficile oggi pensare di avere una valutazione dei valori che vedremo in campo, c’è sempre la possibilità che un avversario possa fare meglio. Questo è sempre un periodo dell’anno in cui bisogna essere un po’ scettici, e aspettare che sia la pista a dire se abbiamo fatto o meno un buon lavoro”.