Wolff: "A Melbourne ho rivisto il Bottas che ho conosciuto 10 anni fa"
La grande vittoria del finlandese nel GP d'Australia ha sorpreso molti appassionati, ma non il team principal della Mercedes, che ne cura la carriera ormai dal lontano 2008 e non ha mai dubitato del suo talento cristallino.
La Mercedes non aveva mai ottenuto 44 punti in un weekend di gara, ma questo nuovo record (privo di grande significato) è figlio dei nuovi regolamenti. Quello che invece è un dato di grande peso specifico, è la conferma che il team campione del Mondo potrà contare su un Valtteri Bottas che si è presentato al via del Mondiale 2019 in una temibile versione 2.0.
Per molti appassionati ed addetti ai lavori è stata una novità assoluta, ma non per Toto Wolff, che ha rivisto nel Valtteri di Melbourne il ragazzo che più di dieci anni fa gli chiese di gestire la sua carriera. La rinascita di Bottas ha colpito molto Wolff, e il boss della Mercedes ne ha parlato molto dopo la doppietta di Albert Park.
"Nel 2008 mi chiamò un ragazzino chiedendomi un incontro – ha raccontato Wolff – ricordo che gli dissi di venire a Vienna, e quel giorno nevicava notevolmente. Mi si presentò questo finlandese con un maglioncino leggero, lo ricordo benissimo, e mi diede subito l’impressione di essere molto determinato. La stagione successiva quel ragazzo dominò la serie europea di Formula Renault, contro Ricciardo, Vergne, Merhi, e capii subito di cosa era capace. A Melbourne ho rivisto quel Bottas, c’era in lui quella voglia di dieci anni fa. Forse il passaggio improvviso in Mercedes è stato qualcosa difficile da metabolizzare, lo scorso anno ha accusato molto il colpo, ma sembra tornato in grande forma. Sono felice e se lo merita".
Valtteri ha confermato di aver disputato la sua miglior gare in Formula 1...
"Sono d'accordo, e lo dico avendo visto la maggior parte delle sue gare, sia in Formula 1 che nelle categorie minori. Ovviamente ha avuto a disposizione una monoposto competitiva, ma era importante trovare il giusto compromesso tra performance e gestione degli pneumatici. E direi che dal ritmo che ha confermato, soprattutto nel secondo stint, ci sono pochi dubbi sul potenziale che ha saputo mettere in campo".
Come ti spieghi questa rinascita?
"Da quando ho iniziato a lavorare con i piloti, 15 anni fa, ho sempre cercato di capire cosa accade nei loro cervelli, e…al momento ancora non ci sono riuscito. Il modo in cui Valtteri si è ripreso dal non essersi confermato all’altezza nella seconda parte dello scorso Mondiale, presentandosi con una vittoria tra le più dominanti che abbiamo visto negli ultimi anni, ci conferma quanto sia importante il fattore mentale. A volte sembrano storie un po' fiabesche, tipo ‘credi in te stesso’, ‘non lasciare che gli altri ti spezzino’, ma lo scorso weekend ci ha confermato sul campo che forse non sono solo storie".
L’unico pilota che ha provato ad insidiare il giro veloce a Bottas è stato Verstappen. Ti aspettavi una Red Bull Honda così competitiva?
"Abbiamo visto come Max ha superato Sebastian alla curva 3. La potenza messa in campo è stata notevole, e vedere il gruppo della Honda arrivare ad ottenere dei buoni risultati è una buona notizia, che mi fa piacere. Sono professionisti e uomini molto corretti, e la partnership con la Red Bull ha dato forma ad un binomio che sarà una minaccia in chiave campionato".
Siete sempre convinti del concetto aerodinamico della W10?
"È sempre doveroso analizzare tutte le filosofie che vengono portate in pista. Credo sia importante avere una mentalità aperta, ma allo stesso tempo non lasciarsi influenzare troppo dalla concorrenza e credere nelle proprie idee. Abbiamo esaminato i vari concetti, ma alla fine si è deciso di andare avanti per la nostra strada, anche se non è stata una scelta facile. A Barcellona ad inizio test abbiamo visto in pista altre soluzioni, e noi non avevamo il ritmo sperato, una condizione in cui è facile farsi influenzare. Ma abbiamo deciso di non farci distrarre troppo e continuare a lavorare, e penso di dover dare tutto il merito a Loic (Serra) e alla sua squadra, così come al gruppo di Andrew Shovlin, che hanno voluto andare avanti seguendo il nostro programma originale. Nella seconda parte dei test spagnoli abbiamo portato in pista le ultime novità, e verso la fine del secondo giorno i piloti hanno confermato di aver raggiunto un buon feeling con la monoposto. Siamo partiti per Melbourne avendo ancora dei punti interrogativi, ma come abbiamo visto è andata bene".
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