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Williams: un suicidio la strategia di puntare sulle gomme medie

La Williams ha perso il terzo posto nel mondiale Costruttori a favore della Red Bull per una scellerata scelta di pnaumatici che ha penalizzato Massa e Bottas dopo un avvio positivo. Il finlandese punito per il contatto alla prima curva con Hamilton.

Valtteri Bottas, Williams FW38 locks up under braking

XPB Images

Felipe Massa, Williams FW38
Azione alla partenza: Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team W07, Valtteri Bottas, Williams FW38 e Lewis
Azione alla partenza: Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team W07, Valtteri Bottas, Williams FW38 e Lewis
Azione alla partenza: Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 Team W07, Valtteri Bottas, Williams FW38 e Lewis
Valtteri Bottas, Williams FW38 locks up under braking
Felipe Massa, Williams FW38 and Rio Haryanto, Manor Racing MRT05
Felipe Massa, Williams FW38
Felipe Massa, Williams and Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso
Valtteri Bottas, Williams FW38
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H and Valtteri Bottas, Williams FW38
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 Team W07 and Valtteri Bottas, Williams FW38

Se la Williams è uscita dal Gran Premio del Bahrain perdendo una posizione nella classifica del mondiale Costruttori (la terza piazza è ora della Red Bull Racing) non può che fare un mea-culpa.

Già lo scorso anno in più occasioni sia Massa che Bottas pagarono a caro prezzo gli errori di strategia del loro muretto box.

Ma quanto visto oggi in Bahrain alza ancora l’asticella dell’incomprensibilità delle scelte del team britannico.

Alla vigilia della trasferta mediorientale in Williams avevano deciso di portare in pista tre set di gomme medie, tre di soft e sette di supersoft, con la convinzione che in gara la scelta giusta sarebbe stata quella di utilizzare le mescole più dure.

Così hanno dato fondo a tutti i set di gomme soft durante le prove libere, lasciando solo due set di pneumatici medi per la corsa.

Già nella giornata di sabato c’era tutto per far sorgere qualche dubbio, visto che gli avversari hanno lavorato con scelte molto differenti. Ma il clou è arrivato in gara.

La partenza è stata ottima, con Felipe Massa e Valtteri Bottas in seconda e terza posizione (anche se poi il finlandese ha poi pagato un drive-through per il contatto con Hamilton) ma al primo pit-stop su entrambe le vetture sono state montate le gomme medie.

Dopo pochi giri si è capito dal monitor dei tempi che la scelta era errata, ma senza alcuna elasticità, la squadra ha deciso con Massa di proseguire con quanto pianificato prima del via. Per il brasiliano, che si è dovuto sobbarcare anche un secondo set della mescola più dura, la corsa è stata un vero calvario, e l’ottava posizione finale è davvero un bottino magro se consideriamo il potenziale velocistico della monoposto.

“Ho fatto una grande partenza – ha commentato Felipe – passare dal settimo al secondo posto non è male! Purtroppo la strategia a due soste non ha funzionato come previsto e il nostro passo con le gomme medie non è stato buono. E questo mi ha creato molti problemi nei confronti degli avversari che avevano mescole più morbide".

"Avevamo altre aspettative, e questo weekend non può che essere definito deludente. Speriamo ora di capire cosa non ha funzionato e di essere più competitivi in Cina”.

Quello che più colpisce della gara delle due Williams (Bottas ha concluso alle spalle di Massa) è la perseveranza a proseguire sui propri piani anche quando la pista diceva chiaramente che le scelte non erano corrette.

Solo su Bottas nell’ultimo stint è stato montato un set di soft usate, e il rendimento del finlandese è subito stato migliore, recuperando l’handicap del drive-through sul compagno di squadra. Ma su Massa è stato mantenuto il piano originale, nonostante ci fosse anche la possibilità di utilizzare i set di supersoft montati in qualifica che hanno utilizzato sia Ferrari che Mercedes passando alla strategia a tre soste.

E dopo la corsa i musi di alcuni componenti del team erano davvero lunghi, compresi quelli dei piloti. Serve uno stratega? Si, e per fare un salto di qualità su questo fronte, al team basta anche un candidato non eccelso.

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