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Analisi

Williams: si apre una nuova era che può portare al successo

Dopo oltre quarant'anni si è conclusa definitivamente l'avventura della famiglia Williams in F1. La nuova proprietà, però, ha chiaro cosa serve per tornare ai fasti di un tempo.

George Russell, Williams FW43

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

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In quattro decenni come costruttore di Formula 1, la famiglia Williams ha controllato la squadra che porta il suo nome ed in questo periodo i fondatori Frank Williams e Patrick Head hanno ottenuto sette titoli piloti, nove campionati costruttori e 114 vittorie.

La quarantatreesima stagione del team in Formula 1, però, resterà unica nella sua lunga ed illustre storia dato che ha sancito l’uscita della famiglia Williams dalla Formula 1.

Ad aprile il team ha annunciato di aver assicurato le risorse future rifinanziando i prestiti societari con i fondi derivanti dalla vendita della divisione Williams Advanced Engineering avvenuta nel mese di dicembre dell’anno precedente.

Sette settimane dopo, però, è arrivata improvvisamente la notizia che il team si era separato dal suo title sponsor in considerazione dell’ipotesi di vendita parziale o totale della squadra.

La squadra ha svelato una nuova livrea in vista della gara di apertura della stagione 2020 in Austria per poi scendere in pista con la nuova coppia di piloti composta da George Russell e Nicholas Latifi.

George Russell, Williams FW43. Nei test di Barcellona era ancora presente lo sponsor principale del team

George Russell, Williams FW43. Nei test di Barcellona era ancora presente lo sponsor principale del team

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Successivamente il team si è impegnato nel nuovo patto della Concordia, garantendo la permanenza in F1 sino al 2025, mentre ad agosto, subito dopo il GP di Spagna è stato annunciato che la società di investimento privato statunitense Dorilton Capital sarebbe diventata il nuovo proprietario del team.

Il fondatore e team principal Frank Williams, sua figlia Claire e l'amministratore delegato Mike O'Driscoll hanno scelto di farsi da parte nelle settimane successive, regalando un emozionante addio in occasione del GP d'Italia. Il nome e la cultura della Williams, però, continueranno a vivere.

“Dorilton non vuole eliminare quel bel feeling che esiste in Williams, quello spirito di famiglia e quella cordialità”, ha dichiarato il nuovo team principal Simon Roberts entrato a far parte della squadra solo a giugno.

Una delle grandi dinastie della F1 non c'è più ed ha lasciato una squadra che è rimasta nelle acque agitate della F1 in fondo alla griglia, ma non più in una situazione di stagnazione. Il team ha nuovamente concluso in decima e ultima posizione il campionato costruttori nel 2020, questa volta senza segnare un solo punto, ma è in piena ascesa.

“Siamo un team completo, possiamo fare tutto” ha dichiarato Roberts, che in precedenza era il capo delle operazioni della McLaren. “Solo che ora non siamo nel posto giusto sulla griglia di partenza. Questa è la missione: tornare dove dovremmo essere”.

Le ragioni di questo ottimismo erano chiare già dai test invernali quando Russell, al suo secondo anno nella squadra, ha dichiarato: “Abbiamo decisamente ridotto il divario”.

La FW43 potrà non aver raccolto il punto ottenuto con fortuna dalla monoposto dell’anno precedente al GP di Germania del 2019, ma la Williams è riuscita a sbloccare il suo potenziale.

Tornato a Barcellona Russell ha notato che la maneggevolezza della vettura era decisamente migliorata e la vettura era meno spaventosa da guidare, il che naturalmente ha aumentato la fiducia dei piloti.

“Non c'è dubbio che sia un'auto migliore” ha dichiarato il responsabile delle prestazioni del veicolo Dave Robson. “La cosa positiva è che risponde ai cambiamenti di assetto e si comporta in modo più simile a una vera e propria vettura di Formula 1 rispetto alla vettura dell'anno scorso”.

“Ovviamente non è ancora molto veloce, ci serve più lavoro, ma è notevolmente migliore di 12 mesi fa”.

Nel weekend inaugurale il team ha ottenuto in qualifica il 17° ed il 20° tempo, mentre in gara Russell è stato costretto al ritiro e Latifi ha chiuso in undicesima posizione al suo debutto in F1. Nella seconda gara austriaca, caratterizzata dalla pioggia, la Williams ha però guadagnato due cose importanti.

La prima è stata il 12° tempo di Russell nelle qualifiche, la prima apparizione della squadra in Q2 dal GP del Brasile del 2018, mentre la seconda è stata una indicazione di come migliorare la FW43.

George Russell, Williams FW43. Il talento inglese ha brillato nelle complicate qualifiche della Stiria

George Russell, Williams FW43. Il talento inglese ha brillato nelle complicate qualifiche della Stiria

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

“Avendo dovuto utilizzare una configurazione da alto carico come conseguenza della pioggia ci siamo resi conto che avremmo dovuto modificare il desing delle ali posteriori così da renderle non solo più stabili ma anche più efficienti. E’ stata un’ottima cosa e si è tradotta in uno sviluppo proficuo per la vettura” ha dichiarato Robson.

Il tocco magico di Russell in qualifica si è ripetuto per tutto l’anno. L’inglese è riuscito a superare la Q1 in altre otto occasioni e queste prestazioni hanno risollevato il morale della squadra ormai abituata a stare a fondo gruppo.

Ma la Williams non si è arresa anche quando il 2020 ha posto il team davanti ad alcune sfide particolari. Al GP di Turchia, 26 membri del team più Roberts sono risultati postivi al COVID-19 e sono stati costretti all’isolamento.

La squadra è stata costretta a ricorrere a sostituzioni temporanee pescando parte del personale addetto alla costruzione delle vetture in fabbrica, ed alcuni di questi sono stati addirittura inseriti come addetti ai pitstop. Nonostante ciò le soste erano “ancora estremamente buone” secondo Robson.

“È stato un momento straordinario per me. Sono così orgoglioso di quello che hanno fatto tutti” ha proseguito Roberts. “Ma in realtà la Williams è proprio così e lo dico sul serio. Il team si occupa delle persone e di quello che possono fare, ed è fantastico. Siamo davvero orgogliosi di tutti”.

La prossima tappa per il glorioso team inglese sarà il suo primo anno interamente sotto il comando di Dorilton. Al momento della presa in carico della squadra è stato annunciato un periodo di transizione per consentire alla nuova proprietà di rivedere l'attività e poco prima di Natale è stato confermato Roberts come team principal a tempo pieno.

Ad affiancarlo da febbraio come nuovo CEO ci sarà Jost Capito, 62 anni, l'ex capo della divisione motorsport di Volkswagen, che ha ricoperto per breve tempo lo stesso ruolo alla McLaren nel 2016.

“E' un onore far parte del futuro di questa storica squadra che porta un nome così importante in questo sport. Affronto questa sfida con grande rispetto e con un enorme piacere” sono state le prime parole di Capito subito dopo la nomina.

Dopo il 31 dicembre 2020 entrerà in vigore il budget cap che consentirà alle squadre di spendere soltanto 145 milioni di dollari nel 2021. Prima di questa data sono stati effettuati tutti gli investimenti necessari per l’aggiornamento della fabbrica e della galleria del vento.

Roberts ha proseguito: “Abbiamo una mentalità molto aperta, così come Dorilton. Quello che non abbiamo ancora fatto è stato programmare i prossimi tre o cinque anni, ma vogliamo puntare ad un piano almeno quinquennale insieme a Dorilton”.

La Williams ha ottenuto l’undicesimo posto in altre tre gare e Russell è stato protagonista di un brutto errore ad Imola che è costato alla squadra la possibilità di ottenere il suo primo punto stagionale.

La FW43 ha accusato spesso delle partenze deficitarie a causa dei problemi della squdra nello stimare il livello di aderenza al via. Inoltre la vettura ha spesso faticato con il pieno di carburante andando a degradare eccessivamente le gomme.

Nicholas Latifi, Williams FW43. Il rookie ha sofferto il confronto in qualifica, ma in gara è stato più costante di Russell

Nicholas Latifi, Williams FW43. Il rookie ha sofferto il confronto in qualifica, ma in gara è stato più costante di Russell

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Queste problematiche spiegano in qualche modo il perché la Williams ha spesso sfiorato la zona punti senza mai riuscire ad entrarci.

“Abbiamo un’idea del perché ci siano stati questi problemi, ma probabilmente servirà ancora del lavoro per risolverli” ha sottolineato Robson.

Il lavoro sull'ala posteriore e le modifiche apportate dal team per ridurre la resistenza aerodinamica della vettura hanno contribuito a migliorare la velocità di punta. Nelle ultime gare europee la Williams è stata una delle migliori monoposto sotto questo aspetto e Robson ha dichiarato come questo progresso abbia fatto la differenza e migliorato la prestazione in gara.

In ottica 2021 alcuni sviluppi saranno adottati anche sulla evoluzione della FW43. Questi saranno concentrati principalmente sul fondo e sulla gestione delle gomme.

Naturalmente lo spettro del 2022 incombe e prima o poi quello sviluppo dovrà essere completamente indirizzato verso il nuovo progetto che dovrà seguire le nuove linee guida tecniche della F1. La Williams, però, spera che il nuovo regolamento tecnico ed il potenziale livellamento dei valori introdotto col budget cap la aiutino a risalire la china e tornare al suo antico splendore.

La squadra, però, può riflettere sul 2020 appena trascorso e compiacersi del grande passo avanti compiuto per ridurre il gap dai team diretti rivali.

Russell e Latifi hanno formato la quinta diversa formazione di piloti di Williams in cinque anni, con l’inglese unico punto fermo a partire dal 2019.

George è stato l’assoluto leader del team in qualifica, riuscendo a battere Latifi in ogni sessione, ma senza il “prestito” alla Mercedes avvenuto a Sakhir è probabile che il rookie canadese gli sarebbe finito davanti in classifica a fine anno grazie ai tre undicesimi posti ottenuti contro il singolo di Russell.

Robson, però, ha voluto difendere il talento inglese: “Lo scorso anno era chiaramente forte, ma la vettura non era competitiva e non gli ha permesso di dimostrare il suo valore. Inoltre aveva ancora molto da imparare, ma lui ha la capacità di migliorare costantemente ad ogni gara”.

“Quando è salito sulla Mercedes è stato molto vicino a Bottas e questo credo giustifichi la nostra fiducia nella sue capacità, ma anche il grande lavoro che abbiamo svolto insieme negli ultimi 18 mesi. E’ stato eccezionale per tutto l’anno”.

La Williams è stata soddisfatta anche dai progressi compiuti da Latifi sia in qualifica che in gara nel corso dell’anno. Il canadese, però, ha avuto la tendenza a commettere errori nei momenti chiave, come ad esempio nelle battute finali delle qualifiche.

Robson ha voluto sottolineare la crescita di Nicholas: “Sta maturando molto bene. Nelle gare finali è diventato la guida del team in assenza di George ed è stata una bella esperienza. Sta migliorando, apprende giorno dopo giorno, e sta facendo davvero un ottimo lavoro”.

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