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Williams FW38: la novità principale sono le bocche grandi

La Williams FW38 sembra un'evoluzione di quella 2015. Le prese dei radiatori sono più grandi per far convogliare più aria al potente V6 Mercedes. Piccola novità anche al "naso" del muso, più lungo rispetto al 2015.

Williams FW38, la livrea 2016

Williams FW38, la livrea 2016

Williams F1

La Williams FW38 di Felipe Massa, dettaglio del naso
Williams FW38, la livrea 2016
La Williams FW38 di Felipe Massa, dettaglio della livrea
La Williams FW38 di Valtteri Bottas, detteglio della livrea

Le prime foto della Williams FW38, sono state diffuse pochi minuti fa proprio dalla stessa scuderia di Grove. Proviamo ad analizzare le nuove soluzioni adottate dagli ingegneri di Grove sulla monoposto che dovrà consentire a Valtteri Bottas e Felipe Massa di confermarsi nei piani alti della classifica e, perché no, avvicinare nelle prestazioni e nei risultati la Ferrari. La monoposto di primo acchito sembra solo una evoluzione della vettura dello scorso anno, ma aspettiamo altre immagini per giudicare meglio la vettura di Pat Symonds. Ecco una breve descrizione...

Muso col "nasino"

Nessuna rivoluzione per quanto riguarda questa zona della vettura. Il muso della FW38 è corto come la sua progenitrice, con un andamento a scendere verso l'ala anteriore e presenta ancora il “nasino”. Proprio questa componente presenta la differenza principale rispetto al 2015, perché è leggermente più lunga. L'ala anteriore invece appare molto simile a quella utilizzata nell'ultimo Gran Premio della passata stagione, ad Abu Dhabi, dunque dovrebbe essere provvisorio.

Sospensione anteriore push

Continua a farla da padrone lo schema push-rod, preferito allo schema a tirante perché certamente meno invasivo aerodinamicamente con il terzo elemento mantenuto nella parte superiore della scocca. Lo schema è stato evoluto in funzione delle nuove gomme Pirelli, ma non è sfuggito il fatto che i bracci dei triangoli siano sempre inclinati. Le prese d'aria dei freni anteriori sono del tipo a palpebra.

Bocche larghe e pance svasate

Uno dei principali cambiamenti che differenzia la FW38 dal modello dello scorso anno è quello legato al sistema di raffreddamento. Le pance sembrano mostrano in coda un andamento più discendente rispetto all'anno passato, che le rendono più corte, ma la novità più importante sono le bocche dei radiatori che ora sono più grandi rispetto a quelle della FW37 che avevano una forma triangolare. L'intenzione è di aumentare lo scambio termico a favore del nuovo motore Mercedes, quest'anno ancora più potente rispetto alla già formidabile versione 2015.

Interessante notare come sia stata curata la svasatura della pancia nella parte basse, in modo da incanalare più aria verso il retrotreno: anche quest'anno la Williams cura con particolare attenzione l'efficienza aerodinamica, per cui dovrebbe essere una monoposto capace di confermarsi fra le più veloci alla speed trap. Ai lati delle prese d'aria ci sono i deviatori di flusso con un piccolo ponte che si allaccia alla fiancata e non sfuggono le alette verticali in stile McLaren che si erano già viste nel corso del 2015.

Nel fondo si osserva l'arricciatura con il flap longitudinale dietro al piede del deviatore di flusso che mantiene una "contaminazione" McLaren.

L'airbox non cambia

La presa dinamica del motore sopra la testa del pilota è rimasta pressoché invariata. Il disegno dell'airbox è immutato ed è rimasta anche l'apertura supplementare tra la presa d'aria principale e il poggiatesta del pilota, con i supporti del roll bar che sono utili a convogliare una maggiore quantità d'aria proprio al suo interno. La FW38 ha mantenuto i due piccoli flap in prossimità della telecamera posta sopra al roll bar, ma a colpire è quanto sia rastremato il retrotreno che, almeno nelle foto di lancio scattate nella factory, mostra una carrozzeria aderente alla meccanica che lascia completamente esterno lo scarico. Si può osservare che anche sulla Williams è apparso l'arco in carbonio che caratterizza la Mercedes nel posteriore.

Questo "vestito su misura" della carrozzeria nel retrotreno è stato possibile perché dietro alle protezioni della testa del pilota, per regolamento più alte di 20 mm, c'è un evidente rigonfiamento che rende quasi orizzontale la scritta dello sponsor Martini. Viene da pensare che in quell'area sia stati sistemati elementi per il raffreddamento della power unit come aveva fatto la Toro Rosso sulla STR10.

Sospensione posteriore pull

Anche qui nessuna novità sostanziale rispetto al 2015. Lo schema scelto è rimasto a tirante, ovvero pull-rod, già utilizzato da qualche stagione a questa parte dal team di Grove e rilanciato in Formula 1 a partire dal 2010 dalla Red Bull Racing.

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