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Williams: ecco il piano per tornare a essere un top team

La prima Williams firmata Dorliton Group e Jost Capito è stata svelata il 5 marzo. Si tratta del primo passo di un progetto a medio-lungo termine. Analizziamo tutti i punti necessari per la rinascita dello storico team di Grove.

Williams FW43B, dettaglio tecnico

Williams FW43B, dettaglio tecnico

Williams

Se una rondine non fa primavera, una livrea 2021 che mostra buone intenzioni, ma di dubbio gusto, non sta a significare che la Williams sia ancora un porto franco, una squadra dismessa, dal futuro incerto e senza obiettivi ambiziosi. Anzi, tutt'altro.

La presentazione della FW43B, andata male per non infierire troppo su un'idea innovativa, probabilmente azzeccata in termini di marketing, è naufragata qualche ora prima del via a causa di un presunto furto di immagini della nuova vettura che, per altro, erano disponibili in rete addirittura la sera prima della presentazione ufficiale. Se il buongiorno si vede dal mattino, il nuovo corso della Williams potrebbe essere disastroso. Ma le basi, economiche e umane, ora sono solide.

Williams ricostruisce. Capito sa come fare

Jost Capito, nuovo CEO di Williams

Jost Capito, nuovo CEO di Williams

Photo by: Volkswagen Motorsport

A partire dal nuovo amministratore delegato, Jost Capito, che nel corso della sua carriera ha sempre avuto pazienza e metodo per prendere progetti ambiziosi e farli diventare realtà, portandoli in qualche caso a essere veri e propri esempi di dominio sportivo anche grazie a una gestione precisa, frutto di un'organizzazione certosina da subito, chiara, netta, senza compromessi.

Quello che Capito ha potuto creare dal 2012 al 2016 in Volskwagen Motorsport se lo ricordano tutti. Ai più smemorati o non appassionati di rally, basti sottolineare gli 8 titoli iridati WRC tra Piloti e Costruttori nei 4 anni di permanenza della Casa tedesca nel Mondiale Rally. In una stagione di preparazione, nel 2012, impegnata nella realizzazione e nello sviluppo della Polo R WRC, Capito ha preparato una squadra che, dall'anno successivo, avrebbe dovuto iniziare la scalata al successo e, invece, il successo è arrivato sin da subito. 

A dire il vero, più che di successo, è giusto parlare di un vero e proprio dominio se si considera che nella stagione d'esordio il team ha portato a casa ben 10 rally sui 13 in programma per l'intera stagione 2013 (9 vittorie di Ogier, 1 di Latvala). Un biglietto da visita importante non solo per chi segue la Williams o per chi ci lavora, ma soprattutto per chi stava cercando una persona da cui ripartire, ricostruire un progetto vincente, anche a costo di metterci anni.

La parola d'ordine uscita e ripetuta più volte alla presentazione della FW43B, la prima monoposto creata sotto la nuova proprietà della Williams, è programmazione. Avere ingenti capitali da poter investire è inutile se non si hanno le persone giuste che consigliano dove riporli.

2021 di transizione, ma si vuole crescere subito

Williams FW43B

Williams FW43B

Photo by: Williams

Scenario logico, quello di una crescita moderata, forse solo percepibile. Il 2021 non presenta grosse opportunità di risalire la china in men che non si dica. Non è possibile colpi di teatro come quelli messi in scena da squadre come la Racing Point (oggi Aston Martin Racing) nel 2020. Le vetture di quest'anno saranno solo evoluzioni di quelle della stagione passata, ma l'obiettivo di crescita rimane.

Certo, la Williams non potrà evitare di concentrarsi prettamente sul 2022, quando le vetture saranno completamente differenti dalle attuali e, allora sì, si potrà provare un passo molto più grande per lasciare le ultime posizioni e tornare almeno a centro gruppo. Jost Capito, infatti, ha sottolineato questi aspetti con coerenza, senza annunci roboanti, ma con una visione delle cose che pare già molto lucida.

"La vettura 2021 è un'evoluzione di quella dell'anno scorso: porteremo degli aggiornamenti, ma sappiamo bene che quest'anno per noi sarà di transizione. Il nostro obiettivo, però, sarà già essere molto più vicini dai team che ci hanno preceduto la passata stagione. E poi la verità è che siamo già molto concentrati sul 2022. Che sarà il primo gran passo. Siamo fortunati ad avere questa proprietà. Sa cosa stiamo facendo e ci supporta pienamente a lungo termine".

Dorliton Group pietra angolare

Non è un segreto che l'arrivo di Dorliton Group, società d'investimento americana presieduta da Matthew Savage, abbia di fatto salvato il team Williams e ridato nuove speranze, nuove aspettative e orizzonti dal cielo più limpido. La famiglia Williams, nel corso del 2020, era alla ricerca di nuovi acquirenti per garantire un futuro più stabile alla squadra, trovando nella società di Savage l'ancora di salvezza che manterrà il nome Williams in Formula 1 con la promessa di essere di nuovo protagonista.

Lo stesso Capito è stato convinto del nuovo progetto, tanto da firmare e diventare il nuovo amministratore delegato del team lo scorso 17 dicembre. Da quel momento in poi, l'ex manager Volkswagen ha iniziato una serie interminabile di conferenze via internet per conoscere il personale della squadra, facendo così fronte alle difficoltà dovute al lockdown e alla pandemia da COVID-19.

"In Williams abbiamo il mix perfetto per proseguire il nostro cammino. Dobbiamo solo attivare tutto. Sono sicuro che come team sarà possibile farlo e far tornare la passione attorno alla Williams. Sono piuttosto convinto di quello che abbiamo. Con il sostegno di Dorliton che abbiamo ora, credo nel nostro progetto. Altrimenti non occuperei il ruolo che ho ora".

"Tutti sanno perché nel recente passato la Williams non è stata in grado di vincere e di essere competitiva. Ho accettato questo ruolo perché con la nuova proprietà ho visto tutte le possibilità di far tornare il team dove merita e dov'era sino a qualche anno fa. Certo, c'è ancora tantissimo da fare. Dobbiamo fare le cose molto differentemente da quanto fatto sino a ora se vogliamo tornare in vetta".

Parola d'ordine: costruire

Da un amministratore delegato che arriva in una nuova realtà ci si aspetterebbe una vera rivoluzione, o, al contrario, piccoli aggiustamenti. Invece Capito, dopo un numero indefinito di riunioni, ha deciso per la... costruzione.

Non c'è nulla da abbattere, né da sistemare. In Williams, dopo anni terribili, è giunto il momento di erigere la struttura che avrà il compito di supportare i propri piloti a tornare a lottare per il vertice della Formula 1. E' questione di uomini, di ruoli, ma anche di tecnologie e strategie.

Il materiale per fare le fondamenta, a detta di Capito, c'è eccome. Ora però bisogna iniziare il lavoro che, va detto, sarà lungo. Ma se fatto in maniera certosina potrebbe già dare i primi frutti prima di quanto si possa pensare. Ecco come il manager tedesco ha in mente di costruire la nuova Williams Racing F1.

"Stiamo sviluppando una strategia a lungo termine, ma abbiamo anche obiettivi a medio-breve termine. Non stiamo certo dicendo che nel 2022 vogliamo vincere o abbiamo bisogno di vincere. Avremo obiettivi realistici, ma abbiamo tempo per realizzarli. Cercheremo di perseguirli. Qualora riuscissimo a centrarli passo dopo passo, migliorando la tecnologia che abbiamo e implementandone di nuova, che definiamo avanzata, allora potremo farlo in modo strategico, focalizzato nuovamente alla parte nobile della griglia della Formula 1".

"Oggi è il mio primo giorno nel mio ruolo e ci siamo riuniti tutti assieme come team gestionale e abbiamo lavorato come si deve. Volevo che tutti fossero coinvolti. Non sono io che vengo a dire: 'Questo è il nostro piano a lungo termine'. Non lavoro mai in questo modo. Dobbiamo creare la squadra, lavorare come una squadra, per poi definire gli obiettivi".

"Possiamo creare unità nel team e un ottimo livello di comunicazione. Abbiamo le persone giuste, c'è tanto talento nel team. E' una grande miscela di persone esperte che sono in Williams da 30 anni uniti a giovani talenti che sono usciti dall'università o che sono arrivati da altri team".

"Ho parlato in questi giorni con una cinquantina di manager. Devo prima creare la squadra, non posso dare obiettivi a un giorno dal mio arrivo. Devo costruire. Devo capire e conoscere il team in circuito, ma anche in fabbrica. Il mio credo è che i successi si costruiscano in fabbrica, poi, certo, si possano perdere in pista. Ma se non si costruisce una grande macchina in fabbrica, il team di gara non può vincere. Il team di gara, in quel caso, può essere forte quanto vuoi, ma senza una macchina vincente non può fare nulla. Dobbiamo costruire bene dalla base, dalla fabbrica, per poi conferire al team di gara una macchina vincente".

2022: sinergia tecnica con Mercedes più forte

Qualora stiate pensando che Capito abbia speso sino a ora solo belle parole e niente più, non è del tutto vero. Anzi, non lo è per niente. Dal 2022 il team di Grove avrà un sodalizio tecnico ancora più importante con Mercedes, benché abbia fatto sapere a più riprese di voler rimanere un team indipendente a tutti gli effetti.

Come? E' presto detto. Dall'anno di introduzione delle nuove vetture a effetto suolo, dunque l'anno prossimo, la Williams userà anche la trasmissione e l'impianto idraulico che sranno montate sulle future W13, ossia sulle Mercedes della prossima stagione.

L'idea della proprietà Dorliton è quella di sfruttare al meglio quanto viene offerto sul mercato per riuscire a concentrare le proprie forze, i propri asset tecnici e umani su altre zone della monoposto e creare, di fatto, una vettura competitiva. Il telaio, ad esempio, continuerà a essere prodotto a Grove.

Simon Roberts, team principal della Williams, ha commentato: “Sono lieto di vedere che il nostro ottimo rapporto con Mercedes va oltre la fornitura di motori. La Williams è una squadra indipendente, ma la Formula 1 è in continua evoluzione e come squadra dobbiamo essere agili nel mettere la squadra nella posizione migliore per essere competitivi in ​​pista. Questo accordo a lungo termine con Mercedes è un passo avanti positivo e fa parte dei nostri obiettivi strategici per il futuro".

I piloti: diversi tra loro, ma fondamentali

George Russell, Williams

George Russell, Williams

Photo by: Williams

Per fare in modo che il 2021 sia sì un anno di transizione, ma anche pregno di maggiori soddisfazioni rispetto a un 2020 da zero punti nel Mondiale Costruttori, Capito punta forte anche sui piloti, George Russell e Nicholas Latifi, confermati anche per quest'anno.

Del primo, ormai, si sa tutto. Talento, storia recente, e anche la strada futura che dovrebbe portarlo a essere in pochi anni uno dei più credibili candidati al titolo iridato Piloti raccogliendo l'eredità di Lewis Hamilton con la Mercedes. Eppure il piglio del giovane britannico potrebbe fare al caso della Williams in questa stagione.

"E' difficile non restare sorpresi dal talento di George, ma anche dal livello umano del ragazzo. le conversazioni che si hanno con lui sono fantastiche", ha detto Capito. "Non si sta parlando con un ragazzo giovane. Capisce tutto. Quello che vuole, quello che vuoi tu, cosa si deve fare, quello che c'è da raggiungere e sa benissimo quali siano le sue caratteristiche. Lui chiede tantissimo al team, ma è proprio quel modo che ha di fare che lo renderà campione del mondo in futuro. E' quel tipo di piloti che riuscirà a farlo".

 

Ultimo, eppure non meno importante, Nicholas Latifi. Arrivato in Formula 1 con alle spalle e sulle spalle la diffidenza dei più, ha conquistato la squadra in pochi mesi, tanto da diventare uno dei membri più stimati non solo a livello umano. Ma anche a livello tecnico. Nicholas, per gran parte della stagione, ha firmato gare di altissimo livello, considerando il mezzo di cui poteva disporre. Ha spesso fatto bene, anche meglio di Russell grazie a una gestione gomme non comune e un passo gara competitivo. Anche per questo Capito avrà altissime aspettative anche sul canadese.

"Sono rimasto impressionato da Nicholas sia in pista, ma anche fuori dalla pista. Certo, lo scorso anno è stato il suo primo in Formula 1 e ha fatto bene. Ma credo che quest'anno farà molto meglio. Lui è eccellente anche come pilota al simulatore e come feedback agli ingegneri. E' un ragazzo che si è integrato in maniera sublime con il team. Avere un pilota del genere è un valore aggiunto perché si interessa della monoposto, delle tecnologie, ed è in grado di dare feedback importante su tutto anche alle persone in fabbrica. E' tanto con il team, anche a Grove. Si sa far volere bene e tutti spingono per dargli una macchina sempre migliore".

Con una versione B di una vettura di basso livello comincia il nuovo corso di un team storico, la Williams, divenuto nobile decaduta. Una livrea che ha fatto parlare non per la sua originalità, quanto per la dubbia composizione grafica. Ma è solo il 2021, l'anno di transizione. Per erigere una villa, anche a Hollywood, prima, gettano le fondamenta. Brutte, anonime, ma vitali per dare vita a un'opera che dovrà essere utile, sfarzosa e prorompente. Per raggiungere i propri obiettivi, è necessario muoversi. Che sia una corsa sfrenata o solo una passeggiata su un lungomare, il primo passo è necessario come un respiro. La Williams, la nuova, vecchia Williams, ha fatto il primo di una lunga serie.

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