Williams: c'è un passaggio d'aria nel muso ultra-corto!
Ecco qual è la particolarità del muso Williams più corto di 5 cm: sul naso c'è una presa che fa poi uscire l'aria ai lati della chiglia. Modificate anche i cestelli dei freni posteriori per scaldare prima le gomme del retrotreno.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Williams non ci sta a recitare il ruolo della quarta forza: a Grove speravano di inseguire la Ferrari e, invece, hanno scoperto di essere stati scavalcati dalla Red Bull Racing che in qualifica ha messo Daniel Ricciardo davanti a Valtteri Bottas e Felipe Massa.
In Bahrain sulla FW38 sono state inserite diverse novità tecniche nel tentativo di fare un importante salto di qualità, ma l'amalgama delle modifiche introdotte non ha ancora dato il risultato atteso.
Il muso è più corto di 5 cm
Il muso ultra-corto affidato solo a Felipe Massa (è meno lungo di 5 cm della versione precedente che sta usando Bottas) è caratterizzato da una presa d'aria sulla punta del nasino che fa uscire il flusso ai lati della chiglia in prossimità dei piloni che reggono l'ala anterior. La Williams apre un nuovo concetto per cercare di energizzare i flussi che passano sotto alla scocca per essere indirizzati verso il diffusore posteriore dove si può generare il carico aerodinamico.
Anche l'ala anteriore è tutta nuova
Il muso corto, che ha ottenuto l'omologazione della FIA solo dopo aver fallito diverse prove di crash frontale, è stato pensato per funzionare con una nuova ala anteriore, sotto. Tre sono gli elementi principali che la distinguono:
1. è cambiata l'attaccatura del profilo principale alla parte centrale dell'ala che deve restare neutra per favorire la nascita di un più efficace vortice chiamato Y250.
2. I flap sono stati ridisegnati nella parte più vicina al muso con la tendenza ad un'arricciatura finale che dovrebbe contribuire a liberare i flussi che vengono generati dal profilo principale.
3. Sono state riviste anche le paratie verticali che adornano il bordo d'entrata del main plane: come si può osservare nell'immagine, gli aerodinamici di Pat Symonds hanno introdotto un soffiaggio utile a laminare l'aria affinchè venga deviata all'esterno della ruota anteriore, onde evitare un bloccaggio aerodinamico che ridurrebbe l'efficienza aerodinamica.
La nuova ala anteriore nel terzo turno di prove libere, quando ha fatto il suo debutto in pista ad Al Sakhir, ha dimostrato subito di generare un maggiore carico aerodinamico, ma Felipe Massa non ne ha beneficiato in qualifica (il brasiliano è finito dietro a Bottas di 2 millesimi di secondo!) perché la FW38 è risultata sbilanciata nel posteriore, segno che l'assetto che era stato preparato non era adeguato alla nuova configurazione anteriore.
Ci sono i cestelli dei freni posteriori modulari
Ma il team di Grove non ha portato in pista solo modifiche aerodinamiche, visto che nel retrotreno si sono potute osservare degli interessanti cestelli che coprono i freni posteriori. Nel disegno sotto, infatti, è possibile osservare come la struttura sia molto complessa: l'intenzione è di sfruttare l'aria che si riscalda nel ventilare il disco e la pinza dei freni per almeno altre due funzioni: migliorare i flussi aerodinamici e contribuire a scaldare i cerchioni e, quindi, anche le gomme.
Qui sotto, infatti, è possibile vedere qual è l'andamento del flusso di aria calda che è stato studiato dai tecnici della Williams dopo un lungo lavoro di micro aerodinamica svolto al CFD. Il tentativo è di sfruttare l'aria calda nella parte più esterna per farla arrivare a contatto con la ruota, affinché possa contribuire a mandare in temperatura le gomme posteriori, cercando di correggere uno dei difetti principali delle monoposto di Grove degli ultimi anni...
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