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Whiting: "Su Verstappen il collegio dei commissari è stato unanime"

Il direttore di prova ha spiegato che l'olandese è stato l'unico pilota che ha tratto un vantaggio dal taglio per cui la sanzione che è stata applicata ad Austin è stata giusta e le accuse di incoerenza di giudizio sono senza fondamento.

Charlie Whiting, FIA Delegate in the Press Conference discussing the Kimi Raikkonen, Ferrari and Max

Sutton Motorsport Images

Charlie Whiting, FIA Delegate and Matteo Bonciani, FIA Media Delegate in the Press Conference discus
Charlie Whiting, FIA Race Director, holds a press conference about the controversial Max Verstappen,
Charlie Whiting, FIA Delegate and Matteo Bonciani, FIA Media Delegate in the Press Conference discus
Max Verstappen, Red Bull Racing
Max Verstappen, Red Bull Racing
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, in lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB13
Max Verstappen, Red Bull Racing and Mariachi band
Max Verstappen, Red Bull, at the drivers parade
Max Verstappen, Red Bull, sul palco della F1

Il direttore di gara Charlie Whiting ha fatto chiarezza dopo le critiche indirizzate al Collegio dei Commissari Sportivi al termine del Gran Premio degli Stati Uniti.

L’oggetto in discussione è la penalità inflitta a Max Verstappen dopo il sorpasso effettuato nell’ultimo giro di gara ai danni di Kimi Raikkonen, manovra che ha visto l’olandese superare con le quattro ruote la linea interna che delimita la pista.

Oltre ai commenti pepati di Verstappen, dopo la gara di Austin, molte critiche sono arrivate da parte dei rappresentanti della Red Bull, Christian Horner ed Helmut Marko, che hanno invocato un’uniformità di giudizio (per loro non rispettata) visto l’alto numero di escursioni fuori pista registrate in gara.

“Le accuse di incoerenza sono senza fondamento – ha spiegato Whiting – poiché c’è stato un solo caso in cui un pilota ha chiaramente avuto un vantaggio, ed è quello che è stato penalizzato”.

In merito agli altri casi visti durante la corsa, Whiting ha chiarito che i dati trasmessi in diretta ai Commissari sportivi forniscono una risposta precisa se un pilota ha acquisito o meno un vantaggio duraturo, come definito nel regolamento sportivo.

“Abbiamo a disposizione tempi sul giro, settori e mini-settori – ha chiarito Whiting - ed è semplice capire se un pilota ha acquisito un vantaggio da una manovra che lo ha visto mettere le quattro ruote fuori pista. E’ un’analisi che facciamo ogni volta che viene registrata un’escursione fuori pista, e ad Austin abbiamo valutato in particolare la curva 19. Durante le qualifiche sono stati eseguiti diversi controlli senza rilevare nulla di atipico, ed ovviamente il lavoro è proseguito in gara. Uscire dalla sede stradale non è un’infrazione a prescindere, a patto però che il pilota rientri in pista senza guadagnare un vantaggio duraturo. Questa è la definizione cruciale del regolamento sportivo che chiarisce questo caso”.

“Max ha tratto un chiaro vantaggio”

“Abbiamo visto altri casi – ha proseguito – in cui i piloti usciti di pista hanno perso tempo, o comunque non hanno goduto di alcun vantaggio. Nel caso di Max la sua manovra ha accorciato la distanza percorsa, passando chiaramente oltre la linea bianca, e superando così un avversario. La decisione dei Commissari è stata tecnicamente facile da prendere, ma emotivamente lo è stata un po’ meno, perché tutto doveva essere deciso molto velocemente".

"Tornando a Verstappen, in gara in precedenza aveva già superato una monoposto alla curva 9, ma analizzando quella circostanza i Commissari hanno ritenuto che l’olandese non avesse tratto benefici dalla manovra. Il Collegio interviene solo quando c’è un chiaro vantaggio, come Max ha avuto dalla sua manovra nell’ultimo giro, e tra l’altro in questo caso i quattro Commissari hanno espresso un giudizio unanime, cosa non così frequente”.

Whiting ha poi confermato che sarebbe utile disporre di un sistema di dissuasori in grado di non rendere necessario l’intervento dei Commissari Sportivi, ma al momento non c’è ancora un dispositivo adeguato per tutte le tipologie di piste:
“Non credo che quella dei cordoli molto alti sia una soluzione accettabile. Da quando è stata abbandonata la ghiaia abbiamo dato origine ai problemi che abbiamo ora. Dobbiamo però anche considerare che chi gestisce un circuito cerca di soddisfare le esigenze di auto e moto, ed in generale di tutte le differenti categorie che ospita, come è il caso del circuito di Austin”.

No alla tolleranza-zero

Whiting ha infine chiarito di non ritenere il sistema a ‘tolleranza-zero’ (ovvero punire ogni escursione fuori pista a prescindere dai vantaggi ottenuti o meno) utile per la Formula 1, perché finirebbe col causare ancora più problemi:
“La mia convinzione personale è che si finirebbe con l’avere una montagna di segnalazioni, e ci sarebbe da monitorare ogni curva in ogni giro di qualifica e gara. Rispetto alle altre formule che possono avere una visione di questo tipo, ma non abbiamo bisogno di un provvedimento simile in Formula 1. Avremmo non so quante discussioni, e ci sarebbe la coda di piloti fuori dell'ufficio dei Commissari Sportivi in attesa di discutere e capire se saranno o meno penalizzati. Se lo Strategy Group proporrà qualcosa di simile, e porteranno avanti nuove regole in questa direzione, allora diventeremo dei poliziotti. Ma al momento questa regola non c’è”.

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