Whiting: "In Canada monitoreremo le due metà della batteria Ferrari"
Il direttore di prova della F1 ha spiegato che i controlli sulla SF71H non sono conclusi. I tecnici FIA hanno decretato la piena legalità della Rossa nel GP di Monaco, ma vogliono capire quali differenze ci possono essere fra le due parti della batteria.
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Avviso ai naviganti. I controlli sulla batteria della Ferrari non sono finiti. La FIA, nel pieno del suo diritto, potrebbe fare ulteriori verifiche nel GP del Canada, disponendo di nuovi sistemi di controllo più efficaci. Charlie Whiting, dopo il deludente GP di Monaco, nell’ormai consueto incontro con i giornalisti è tornato sulla questione tecnica che ha tenuto banco nel Principato, riaprendo un filone che sembrava chiuso.
Un tira e molla che non trova fine, quasi che la FIA speri che si crei una frattura fra Ferrari e Mercedes, i due grandi Costruttori che "litigano" in pista, ma che vanno d'accordissimo nel paddock, condividendo le scelte sui regolamenti e sul futuro della F1. Magari uno strappo, il divide et impera di romana memoria, potrebbe facilitare il compito del legislatore, specie nella delibera dei motori 2021.
Secondo Toto Wolff non c’è stata alcuna investigazione sulla batteria Ferrari...
"No, è sbagliato affermare che non c’è stata alcuna investigazione. Ma preferisco non usare quel termine. Abbiamo cercato di arrivare al punto: siamo pienamente soddisfatti del fatto che la potenza fornita alla MGU-K della Ferrari sia corretta. Non è stato facile perché quello che usano a Maranello è un sistema molto complesso e totalmente diverso da quello di qualunque altra squadra”.
“C’è voluto un po' più di tempo per capire come funzionasse, ma il team deve soddisfare le nostre richieste per dimostrare che la monoposto è conforme. All’inizio non ci capivamo, poi grazie ai software che sono stati implementati, lo scenario è diventato più chiaro per cui siamo stati in grado di dire che era tutto OK".
Wolff non ha preso bene il fatto che siano stati fatti i nomi dei suoi tecnici…
"Ho parlato con Toto, non pensavo che fosse un segreto. Quando abbiamo parlato con alcuni media, sono stati loro a fare venire fuori il nome del ferrarista. Ma non pensavo che fosse un segreto”.
“Riguardo a James (Allison), è stato sbagliato dire che fosse l’informatore o qualcosa del genere, perché è venuto da noi come fanno molti ingegneri e ci ha detto che questo ragazzo aveva iniziato a lavorare per loro, e ci aveva detto che la Ferrari certe cose avrebbe potuto farle. E allora siamo andati a fare dei controlli. Questa è una cosa normale. Ma non dimenticate che le informazioni di Lorenzo hanno almeno 8 mesi, che in termini di F1 sono piuttosto vecchie...".
Nel week end si è parlato della presenza di un nuovo sensore, che invece non è stato montato…
"Non è successo. Attraverso una routine complessa siamo stati in grado di avere tutte le risposte dalla Ferrari. Il tema non è stato semplice, perché le batterie non solo sono sigillate, perché se ne possono usare due a stagione, ma anche perché non basta prendere un sensore e montarlo. Diciamo che ci potrebbe essere un nuovo monitoraggio in Canada. Quello che avremo a Montreal sarà un sistema che ci aiuterà a fare le verifiche molto più rapidamente, perché prima ci sono volute un paio di gare per arrivare a fondo della questione".
Ma cosa guarderete?
“L’idea è di monitorare esattamente quali sono le differenze tra le due metà della batteria. Questo è il nocciolo della questione. Le altre squadre usano una sola batteria. La Ferrari ne ha due in un unico contenitore. Questa è la differenza fondamentale, e non penso che sia un segreto quello che vi sto dando… ".
Le batterie dei clienti Haas e Sauber sono state controllate?
"Sono tutte identiche. E sono state controllate…".
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