Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Vowles: "Per la Mercedes a Baku lo stare in scia valeva fino a quattro decimi"

Il tattico della Mercedes ha spiegato i problemi di display di Hamilton durante la VSC nel GP d'Azerbaijan e ha chiarito come mai le due frecce d'argento abbiamo accostato in qualifica nella speranza di poter fare l'ultimo giro insieme sfruttando la scia.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Il responsabile delle strategie della Mercedes, James Vowles, è tornato come di consueto sulle vicende del Gran Premio dello scorso weekend, analizzando i punti ‘caldi’ del fine settimana di Baku. Sono diverse le curiosità rivelate del trentanovenne ingegnere britannico, dalle scelte strategiche al ‘tranello’ teso in qualifica, fino ai motivi che sono costati a Hamilton la perdita di due secondi durante il regime di Virtual Safety Car del Gran Premio di Azerbaijan.

Perché Lewis e Valtteri si sono fermati all’uscita della pit-lane prima dell'inizio dell’ultimo ‘run’ della Q3?
“In qualifica l'effetto scia si è confermato molto significativo. Il ‘buco’ aerodinamico comporta una significativa riduzione della resistenza all’avanzamento della monoposto, e a Baku questo effetto è estremo. La differenza fra avere o meno una scia su questa pista è di circa quattro decimi, un margine che può fare la differenza tra conquistare o no una pole. Nelle ultime gare abbiamo visto che in pit-lane c’è quasi un’atmosfera da film western, ci si guarda tutti da un box all’altro con i motori accesi in attesa di vedere chi compie la prima mossa ed esce per andare in pista. Nessuno vuole uscire per primo perché vuol dire dare la scia agli avversari, ma abbiamo visto a Shanghai le conseguenze di questo ‘gioco’, visto che alcuni piloti sono usciti così in ritardo da non passare in tempo sul traguardo per lanciarsi nell’ultimo giro di qualifica. Così abbiamo deciso di mandare fuori le nostre macchine un po' prima del solito, certi che ci saremmo tirati dietro il resto del gruppo. Ma una volta svoltata la curva all’uscita della pit-lane, ci siamo fermati sul lato sinistro, aspettando di essere superati da chi ci seguiva. Ci siamo presi dei rischi enormi, visto che siamo passati sul traguardo pochi secondi prima della bandiera, ma alla fine ha funzionato. Questo tipo di ‘piano’ richiede un bel po' di discussioni, soprattutto con i piloti, per assicurarsi che comprendano e condividano la decisione, perché per loro è molto rischioso. Abbiamo parlato con Lewis e Valtteri al mattino, per assicurarci che tutto fosse chiaro, e hanno fatto un lavoro fantastico”.

In gara avete rispettato la strategia pianificata o vi siete dovuto reagire alle scelte della Ferrari?
“Le gomme soft si sono comportate peggio di quanto ci aspettassimo. Con le temperature più alte del previsto avevamo pianificato di fare 14 o 15 giri. Ma già al settimo o ottavo giro abbiamo iniziato a perdere parecchio tempo su Leclerc, che al via era partito con le medie. Vettel ha anticipato il suo cambio, e a quel punto sapevamo di dover reagire con entrambe le nostre vetture. Il divario tra Valtteri e Lewis non era abbastanza grande per poter fermare Lewis senza compromettere la corsa di Valtteri, come era avvenuto in Cina. Siamo riusciti comunque ad uscire dopo i nostri cambi davanti a Sebastian, ma la gomma nuova aveva bisogno di entrare nella giusta temperatura, quindi era necessario calcolare anche il margine che si perde nel primo giro, altrimenti c’era il rischio di subire un attacco se arrivava alle spalle un avversario con gomme già calde. È andata bene”.

Perché Lewis ha perso due secondi sul delta-time durante il VSC? È stato un suo errore?
“I piloti hanno a disposizione sul display della loro monoposto il delta-time che devono rispettare in regime di VSC, un valore che evidenzia in tempo reale se si è oltre o sotto la soglia di tempo da mantenere. Abbiamo chiesto a Lewis di fare un certo numero di cambi di settaggi (sulla power unit) durante il periodo VSC, una procedura normale per settare alcuni parametri in una modalità ‘non performante’. Ma ogni cambiamento ha richiesto di aprire pagine del menù che hanno coperto il valore delta-time, e questo non ha consentito a Lewis di mantenere il controllo perfetto dell’andatura. C’è anche un altro aspetto che lo ha rallentato. Quando il periodo VSC termina se si è in rettilineo tutto ciò che si deve fare è gestire l’acceleratore, ma se si è in una zona di frenata è più complesso, ed è la situazione in cui si è trovato Lewis. Di fatto non ha commesso alcun errore, ma a fargli perdere tempo è stata la combinazione di situazioni atipiche che gli sono costate due secondi. Credo che possiamo fare ancora delle modifiche per rendere migliore la visualizzazione delle informazioni display, mentre per il secondo aspetto è questione di fortuna”.

A Lewis avete concesso la possibilità di combattere con Valtteri nelle fasi finali di gara?
“La risposta è sì. Siamo appassionati oltre che professionisti di questo sport, e mi piace l’idea di guardare le nostre macchine duellare in pista, ma allo stesso tempo è difficile accettare che ci sia un duello tra i nostri piloti senza avere il controllo della situazione. Provoca una certa ansia ma li lasciamo correre, e devo dire che hanno fatto un lavoro fantastico, sono due gradi piloti professionisti”.

Perché Toto sembrava così serio dopo la vittoria di Valtteri?
“Lo hanno chiesto in parecchi. Se ci fosse stata un’inquadratura dell’intero muretto box avreste visto tutti noi con la stessa espressione di Toto! Come ho detto, osservare le proprie monoposto duellare negli ultimi chilometri di gara provoca ansia e adrenalina, e quando finalmente vedi la bandiera a scacchi provi un enorme sollievo perché sai che sarebbe bastato poco per passare da essere eroi ad un disastro, come era accaduto nel 2018 alla Red Bull. Le emozioni che ognuno di noi prova sono molto difficili da controllare”.

Cosa ha comportato per la squadra perdere la sessione FP1 e parte della FP2?
“I novanta minuti della FP1 ci consentono di ricavare un'enorme quantità di dati, ad esempio su come stanno funzionando i freni, a che temperatura operano, come funziona il sistema di raffreddamento, quanto carburante stiamo consumando, come si evolve la temperatura delle gomme, se sono calde, fredde e come adattarle in previsione del fine settimana. Quando perdi tutto questo tempo, perdi parte delle informazioni che ti servono per pianificare al meglio il resto del weekend, ma ovviamente è un problema comune a tutti. La prima decisione che abbiamo preso è stata di utilizzare nella FP2 una quantità maggiore di giri per i long-run, ma siamo stati comunque un passo indietro rispetto al solito, perché abbiamo perso informazioni che siamo abituati ad avere. E, come risultato, finisce che si è un po' più estremi nelle scelte di set-up”.

In base a quali criteri decidete chi sale sul podio in rappresentanza della squadra?
“È un onore incredibile, ho avuto la fortuna di poterci andare diverse volte ed è molto difficile descrivere l'emozione che si prova quando sei lassù, mentre guardi dall’alto la tua squadra ti senti incredibilmente orgoglioso. Toto ha il compito di decidere chi sale sul podio, e la scelta avviene tramite una lista basata sui meriti. Chi ha dato il massimo alla squadra merita questo onore, e a Baku è toccato al nostro meccanico Stuart Green (il primo meccanico di Bottas). Sono stato molto orgoglioso di vederlo sul podio insieme a Valtteri”.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, in griglia di partenza
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, secondo, festeggia al Parco Chiuso con il team
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, secondo, e Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, vincitore, sul podio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, secondo, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, vincitore, ed il team Mercedes festeggiano dopo la gara
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, secondo, fa i complimenti a Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, vincitore, al Parco Chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, secondo, festeggia con il suo team al Parco Chiuso
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 festeggia al Parco Chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, il delegato dei Costruttori Mercedes, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, vincitore, e Sebastian Vettel, Ferrari, terzo, sul podio
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Sebastian Vettel, Ferrari ed il vincitore Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 festeggiano al Parco Chiuso
Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG, festeggia la prima fila Mercedes  conquistata durante le Qualifiche
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, esce dal box
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
23

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Ferrari: in Spagna la SF90 con più carico aerodinamico grazie alle nuove ali
Prossimo Articolo Perché il GP di Francia è quello con più storia

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia