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Vettel: "Siamo lontani dall'essere perfetti, ma torneremo a vincere"

Sebastian Vettel si racconta in una intervista alla Gazzetta dello Sport: il tedesco ammette che la SF16-H rispetto alla Mercedes manca ancora di motore e aerodinamica. Marchionne? E' un presidente tifoso. Arrivabene? E' una persona onesta.

Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari

Foto di: XPB Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal with Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari with Otmar Szafnauer, Sahara Force India F1 Chief Operating Officer
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Sebastian Vettel e la Ferrari. Il pilota tedesco si è concesso alla Gazzetta dello Sport in una bella intervista di Pino Allievi. Il quattro volte campione del mondo prima delle qualifiche del GP di Monaco colloca la Rossa nella giusta dimensione, spegnendo un po' di illusioni...

"Siamo lontani dall'essere perfetti in molte aree, eppure la squadra ha un grande potenziale. Purtroppo non abbiamo un secondo nascosto nella tasca. Se faccio il confronto con la Mercedes ci manca qualcosa sia come motore sia come aerodinamica. In Spagna abbiamo lottato per far funzionare le gomme nella giusta "finestra" di temperature mentre altri avevano subito individuato quella ideale. E' stato un errore, spetta a noi fare un lavoro migliore".

Ci si aspettava di più dalla SF16-H...
"In Ferrari ci siamo appena lasciati alle spalle un periodo difficile e si sta costruendo qualcosa di nuovo. Lo scorso anno è stato fantastico, ma se finisci al secondo posto dopo la prima stagione è ovvio che poi pensi di dover fare meglio, ossia vincere. Invece, io non ho corso in Bahrain e Russia. Siamo più vicini alla Mercedes però non allo stesso livello. Ma il tendenziale è positivo".

Un anno e mezzo in Ferrari cambia la vita?
"Bisognerebbe chiederlo a chi mi sta vicino. Come persona non sono cambiato e come pilota ho affrontato una nuova squadra, una nuova sfida e tengo a sottolineare che non c'è mai stato nemmeno un momento in cui mi sono pentito della scelta".

Quale è stato il momento più duro?
"Il GP del Bahrain, una delusione pazzesca perché eravamo competitivi e, invece, non sono riuscito neppure a prendere la partenza. Vado ai Gran Premi per correre e se non poso farlo vuol dire che c'è qualcosa di sbagliato. Il guasto era causato da una stupidaggine, ma le conseguenze sono state tremende: abbiamo perso una gara, un motore, una posisbilità".

Con Marchionne e Arrivabene è possibile instaurare una relazione anche extra lavoro?
"Con Arrivabene ho stretto un legame perché è una persona onesta e fa un ottimo lavoro. Marchionne è un presidente tifoso, che vorrebbe sempre la Ferrari al vertice, per cui spinge come un matto. Trovo bello che soffra. Ci sono numeri 1 assolutamente indifferenti alle corse".

Ha potere di dare un'opinione sul secondo pilota?
"Sì, ma non so se poi si traduce nei fatti".

Chi le andrebbe bene l'anno prossimo?
"Ogni giorno leggo un nome. Mi trovo benissimo con Raikkonen. E' il mio compagno di squadra meno complicato che ci sia, non fa politica. Tra noi c'è rispetto. Sarebbe bello continuare insieme. Ma non dipende da me".

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