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Vettel: "Questa è solo la prima gara, conterà il bilancio finale"

Il ferrarista ha chiamato la sua SF71H Loria, ma non sembra credere nella competitività immediata della Rossa, preferendo analizzare la sfida mondiale con la Mercedes in ottica solo di Campionato e la voglia è di puntare al quinto titolo.

Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari

Sutton Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari
Cofani motore di Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, cammina lungo il circuito con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, pit stop
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, pit stop
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

A motori spenti la novità più vistosa nel paddock Rosso è il nuovo taglio di capelli, decisamente aggressivo, di Sebastian Vettel.

Dopo la tradizionale track-walk con gli ingegneri, le foto di rito programmate alla vigilia della prima gara, il battesimo della monoposto (chiamata Loria) e qualche impegno promozionale, Seb si è ritrovato nella prima conferenza stampa della stagione, a pochi centimetri di distanza da Lewis Hamilton, sempre loro.

Otto titoli Mondiali in archivio ed un campionato che sta per iniziare, una pratica che sentono di poter sbrigare già tra loro, senza terzi incomodi.

Prima di una lunga celebrazione reciproca, Vettel ha però lanciato un messaggio molto chiaro:
“Questa è solo una gara, quello che conta sarà il bilancio che faremo a fine stagione”.

Il tedesco ha così risposto in anticipo a chi era intenzionato a chiedergli un’opinione sullo stato di forma della SF71H, che nei test di Barcellona non è sembrata all’altezza della Mercedes.
“È giusto considerare Lewis e la Mercedes come i favoriti della vigilia – ha chiarito - ma ci aspetta una lunga stagione. Quella di Melbourne è una pista particolare sotto molti aspetti, siamo impazienti di iniziare e abbiamo tutti i motivi per essere fiduciosi sulla competitività della nostra monoposto. Ma non conosciamo la performance dei nostri avversari, basandoci sui test si possono fare delle valutazioni, ma bisogna essere cauti. Ci vorrà un po' per capire con precisione i valori in campo”.

Poi è stato tempo di celebrazioni, più di quanto Vettel fece nei confronti di Hamilton al termine dello scorso anno, un ping pong di complimenti reciproci tra lui ed il britannico che ha onorato il binomio che sta marchiando a fuoco la Formula 1 di questo decennio:
“Non ci sono molte debolezze in Lewis, ha fatto un ottimo lavoro per molti anni, come confermano i risultati che ha ottenuto. Detto questo tutti noi abbiamo punti deboli, alcuni caratteriali, altri di guida, ma posso confermare che penso ai miei e a come migliorarli. Non sono io che determino ciò che faranno i miei avversari, quindi semplicemente non ci penso”.

“Ho incontrato Lewis ai tempi della Formula 3 – ha proseguito Vettel – dove ha vinto molto più di me, e quando dopo un successo ti fermi a pensare come sono andate le cose, sai che la soddisfazione è essere riusciti a battere il meglio. Ora sto cercando la massima soddisfazione per me possibile, ovvero vincere al volante di una Ferrari, contro i migliori avversari. E battere i grandi, come è Lewis, è molto importante”.

Non poteva mancare (e sarà uno dei leitmotiv del 2018) la domanda sulla ‘caccia’ ai cinque titoli di Juan Manuel Fangio.
“Rispetto a Lewis ho avuto più tempo per pensarci – ha chiarito Vettel - ma non è un chiodo fisso, e non credo che possa fare una così grande differenza perché alla fine siamo figli di epoche differenti".

"Sappiamo quante cose debbano coincidere per poter vincere un campionato, e ogni epoca storica ha avuto ed avrà le sue sfide. Sono un tradizionalista e mi piace che certi aspetti del nostro sport sopravvivano, così mi capita di essere un pò confuso quando sento che si cambia l’orario di partenza o che non ci saranno più le grid-girl. Ma per giudicare i cambiamenti è giusto aspettare un po' di tempo”.

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