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Vettel profeta in patria a Hockenheim, Hamilton rompe la Mercedes ed è 14esimo!

Sebastian batte il record della pista con un tempo strepitoso della Ferrari nelle qualifiche del GP di Germania: il tedesco rifila due decimi a Bottas, con Raikkonen terzo e Verstappen quarto. Male Hamilton alle prese con un problema idraulico.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

I tedeschi si sono infiammati per la pole position di Sebastian Vettel: il Motodrom si è alzato in piedi per tributare un'ovazione al tedesco quando ha sbriciolato il record della pista con un tempo di 1'11"212 che disintegra l'1'13"306 di Michael Schumacher con la Ferrari F20004 che durava dal 2004. Dunque, dalla Rossa alla... Rossa. Vettel festeggia la quinta pole position stagionale nel GP di Germania che è anche la 55esima della sua carriera.

Sebastian è stato aggressivo nel T1 e nel T2 e poi ha cercato di evitare gli errori nel tratto finale: una tornata perfetta che gli ha permesso di lasciare Valtteri Bottas a 204 millesimi. La Mercedes auspicava una prima fila tutta argento davanti ai vertici della Casa della Stella e, invece, è stata sonoramente battuta anche nel giro secco da una Ferrari che ha portato cinque motori del Cavallino nei primi dieci.

Bottas non ha commesso errori rivelando il limite della W09 che non ha più un super motore: in Q3 i tecnici Mercedes hanno concesso quasi la massima sovralimentazione alla power unit di Brixworth, ma non è bastato per stare davanti a Vettel che comincia a capitalizzare la superiorità della SF71H.

Disastro per la Mercedes con Lewis Hamilton: l'inglese è finito largo all'uscita della Curva 1 alla conclusione della Q1 per il cedimento dell'idroguida. Ha provato a rientrare in pista facendo sobbalzare la sua Mercedes sui cordoli tanto da danneggiare (forse) la trasmissione che è rimasta bloccata in quarta marcia a causa di una perdita idraulica, l'ennesima sulla freccia d'argento. La monoposto di Brackley che in passato sembrava un carroarmato, quest'anno rivela delle debolezze gravi nell'affidabilità.

Lewis, in piena disperazione, ha cercato di spingere la sua freccia d'argento nella speranza di riportarla ai box: manovra che ha evocato Nigel Mansell, ma che si è rivelata inutile perché i commissari hanno intimato a Hamilton di parcheggiare la sua W09 azzoppata. I tecnici, quando la vettura arriverà ai box, dovranno vedere se dovranno sostituire parti sottoposte alle penalità, altrimenti Lewis scatterà dalla 14esima piazza.

Ancora una volta è mancato Kimi Raikkonen nel giro risolutivo: il finlandese è terzo ma ha pagato 335 millesimi dal compagno di squadra in pole. Peccato perché la Ferrari poteva capitalizzare al massimo l'avere Hamilton in retroguardia.

Non è mai stato nella partita Max Verstappen quarton con la Red Bull: la posizione è quella giusta, ma a deludere è il distacco di sei decimi dalla vetta. Troppo su una pista dove le doti del telaioo di Milton Keynes sarebbero dovuto venire fuori.

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La terza fila è tutta della Haas con Kevin Magnussen ancora davanti a Romain Grosjean di tre decimi. La squadra diretta da Gunther Steiner dovrà rinunciare ai test dopo il GP d'Ungheria, ma sta esprimendo il massimo del suo potenziale in Germania. Una dimostrazione di forza che evidenzia la validità del progetto figlio della collaborazione con Maranello che verrà copiato da altre squadre.

Le due macchine "made in Varano" hanno preceduto le due Renault con Nico Hulkenberg che ha lasciato a un decimo il compagno (in partenza) Carlos Sainz. Eccellente la prestazione di Charles Leclerc che ha riportato in Q3 la Sauber C37 evoluta: il monegasco rende semplici, cose estremamente difficili. Vettel sponsorizza la permanenza di Raikkonen a Maranello anche per il 2019 perché il tedesco ha capito che pilotino arriverebbe al suo fianco...

Molto buona e consistente la decima posizione di Sergio Perez con la Force India che non è un granché: il messicano ci ha messo del suo.

E' rimasto fuori dalla top ten Fernando Alonso con la McLaren, ma lo spagnolo ha spremuto tutto quello che c'era da spremere dalla deludente MCL33. L'asturiano ha preceduto di un decimo l'eccellente Sergey Sirotkin che ha portato la Williams alla 12esima posizione, segno che il russo si è adattato meglio di Stroll alla nuova ala anteriore.

Male Marcus Ericsson 13esimo con la seconda Sauber: lo svedese è finito largo nel Motodrom e per rientrare in pista ha sporcato l'asfalto con quintalate di ghiaia: la direzione gara, allora, ha esposto la bandiera rossa per ripulire il tracciato. Marcus sente la differenza prestazionale con Leclerc e somma errori ad errori. Così si fa del male da solo...

Ha rinunciato alla Q2 Daniel Ricciardo visto che l'australiano dovrà scattare ultimo dalla griglia per pagare la penalizzazione dovuta alla sostiituzione di tre elementi della power unit (MGU-K, batteria e centralina): il team di Milton Keynes ha preferito risparmiare il motore Renault e, soprattutto, le gomme.

Non ha superato il taglio della Q1 Esteban Ocon con la Force India: il francese sulla VJM11 ha scoperto che il motore Mercedes non rappresenta più quel vantaggio che in passato aveva permesso alla squadra di Silverstone di portarsi a ridosso delle monoposto dei top team. Una bella mazzata per il francesino in odore di passare l'anno prossimo alla Renault

In caduta libera la Toro Rosso con Pierre Gasly 17esimo e Brandon Hartley 18esimo su una pista dove, invece, avrebbe dovuto fare bella figura, nonostante il motore Honda. Il 19esimo tempo è stato ottenuto da Lance Stroll con la seconda Williams: il canadese ha preceduto solo Stoffel Vandoorne con la MCL33. Il team di Woking ha provato a "ribaltargli" mezza macchina per capire come mai il belga paghi un distacco enorme da Fernando Alonso, ma le risposte non sono state trovate.

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