Vettel: "Non posso aiutare Ricciardo a mettere una firma sul contratto!"
Il ferrarisa perdona Verstappen dopo la tamponata in Cina : "Ho apprezzato che sia venuto a scusarsi, alla fine nessuno corre per rischiare un ritiro". Il tedesco è satirico sia su Daniel possibile ferrarista che sul terzo paddle sulla sua Ferrari.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Sebastian Vettel ha vissuto lunga parte della sua carriera con i colori della Red Bull, e in alcuni giorni sembra che abbia ancora un destino legato alla sua ex-squadra.
La vigilia del weekend di Baku ha visto Seb rispondere ad una raffica di domande proprio sui due piloti Red Bull, prima su Verstappen (il suo race-killer di Shanghai) e poi su Ricciardo, che è nel taccuino dei nomi che potrebbero sostituire Raikkonen sulla seconda Ferrari.
Iniziamo da Verstappen...
“Gli ho detto: Senti, era una gara che potevi vincere, e non l’hai vinta. Devi chiederti cosa è successo”.
“Mi ha danneggiato – ha proseguito Vettel – ma non credo che alla fine nessuno corra per rischiare un ritiro. In Cina non avevo intenzione di rendergli la vita difficile andando a prendere dei rischi, perché non avevo nulla da guadagnare e sapevo che mi avrebbe passato, ma non mi aspettavo certo che mi speronasse".
"Comunque ne abbiamo parlato, ed è tutto a posto, ho apprezzato che sia venuto da me subito dopo la gara. È una gara su 21, non è la fine del mondo, possiamo anche dire che non era il nostro giorno”.
Vettel, invece, ha dribblato le domande mirate a conoscere la sua posizione sul possibile passaggio a Maranello dell’australiano nel 2019: “Come la vedo? Eh non posso aiutarlo più di tanto, si tratta di mettere la firma su un contratto. E non posso essere io ad aiutare a farlo”.
E giù un sorriso, anche se poi Vettel è tornato subito serio:
“Siamo stati insieme per una stagione, e non è stato un anno semplice per me. Ma è un pilota bravo, ha appena vinto in Cina”.
Vettel ha dribblato anche le domande relative alla misteriosa leva posta sul volante 2018 della sua Ferrari, di cui non si conosce la funzionalità:
“Ah, c’è un comando? Devo dare un’occhiata, io non l’ho visto (sorridendo) devono averlo installato senza avvisarmi! Comunque, non è un grande segreto, anche se (ancora sorridendo) devo scoprire di cosa si tratta… indagherò!”.
Al di là di questioni passate e future, c’è però un presente che vede una leadership in classifica ancora lì da difendere, ed una pista che rappresenta un po' un’incognita per tutti i team, essendo la prima uscita stagionale con le monoposto in versione a basso carico.
“Sappiamo di aver costruito una buona macchina - ha confermato Vettel - e sappiamo di avere molte potenzialità per renderla ancora più veloce. Stiamo lavorando su questo, ed è bello vedere che tutti nel team sono di buon umore".
"Siamo partiti bene ma è una stagione molto lunga, essere leader della classifica oggi fa bene al morale ma non garantisce nulla, anche perché c’è molto equilibrio. Il Gran Premio d’Australia era di Lewis, quello in Bahrain era nostro, mentre in Cina non sono certo di come sarebbe andata senza la safety-car..”.
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