Vettel: "La F1 plastic free? Sia pioniera del cambiamento"
Seb, nell'intervista esclusiva con Motorsport.com, ha parlato del ruolo che la F1 deve avere sperimentando tecnologie utili alla mobilità di domani e non solo.
Roberto Chinchero intervista Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Ferrari
Nelle ultime settimane nel paddock della Formula 1 è diventata d’attualità la tematica ambientale, un argomento piuttosto divisivo.
C’è chi vede una grande chance in questo confronto, poiché permetterebbe a personaggi con una grande visibilità come i piloti di sensibilizzare su certi argomenti il grande pubblico.
Sebastian Vettel nell’intervista esclusiva con Motorsport.com ha toccato anche questi aspetti, mostrando una certa visione del mondo, una disponibilità a scommettere sul futuro per costruire un domani migliore, con ciascuno che faccia la sua parte piccola o grande che sia.
Credi che la Formula 1 sia una piattaforma adatta per affrontare certi argomenti?
“La Formula 1 è uno sport mondiale, una piattaforma planetaria. Aldilà delle opinioni, credo che non ci si possa più permettere di trascurare ciò che sta accadendo nel mondo e ignorare queste problematiche, lo trovo personalmente un atteggiamento stupido”.
“È giusto porre delle domande e chiedere delle opinioni. Molte persone seguono la Formula 1 e si ispirano alla Formula 1, e penso che questo sport dovrebbe fare molto di più di quello che stiamo facendo ora perché abbiamo la possibilità di tracciare una rotta per gli anni a venire”.
Qual è la tua idea?
“Per chi vede tutto in bianco o nero, senza compromessi, non siamo certo un esempio positivo per l'ambiente, perché guidiamo auto e bruciamo carburante. In realtà la Formula 1 ha l'opportunità di sviluppare nuove tecnologie, ad esempio per i motori. Si tratta di ricerche che possano aiutare lo sviluppo della mobilità e dei trasporti in un futuro non così lontano”.
Le tanto discusse power unit potrebbero avere un ruolo nello sviluppo della mobilità?
“Oggi disponiamo di un motore molto efficiente, ma non sappiamo quanto di tale efficienza si possa trasferire alla produzione di serie, ma la Formula 1 nel suo complesso ha una responsabilità. Intendo dire che ognuno di noi ha una sua responsabilità personale nel dare l'esempio, ed è per questo che credo si debba fare molto di più”.
E come si dovrebbe fare?
“Dovremmo essere i primi non solo nel cercare i più alti standard in termini di prestazioni, di competizione, di intrattenimento, ma anche nel cercare di prenderci cura del nostro futuro. E quindi parlo del futuro del nostro pianeta ed anche del nostro sport”.
“Credo che tutto sia collegato: abbiamo la possibilità di dare degli esempi importanti, penso all’introduzione di carburanti sintetici, perché no? Sarebbe possibile. I nostri motori possono funzionare con questa tecnologia, e saremmo i primi indicare la via da seguire”.
Il concetto è di indirizzare gli investimenti della ricerca della F1 in certe direzioni?
“Abbiamo le conoscenze ingegneristiche per accettare sfide di qualsiasi tipo: oggi spendiamo cifre enormi per trovare 50 cavalli in più dalla power unit, si potrebbero dedicare queste energie su altri fronti”.
“Altro potrebbe essere fatto uscendo esclusivamente dal fronte tecnico: ci sono un sacco di appassionati che vengono in pista per seguirci da vicino, persone che sfogano la passione supportando i loro beniamini, ne vediamo decine e decine di migliaia sulle piste di tutto il mondo”.
La Formula 1 può diventare un esempio positivo?
“Ogni Gran Premio è un grande evento e come tale produce molti rifiuti, visto che alla gente piace bere birra, acqua e bibite e di solito tutto viene distribuito in bicchieri o bottiglie di plastica”.
“Potremmo dare un esempio cercando di introdurre una linea plastic-free negli autodromi, per lanciare un messaggio anche al grande pubblico che ci segue in televisione, e la trovo una chance per proporci come realtà attenta a queste problematiche”.
“La Formula 1 nella sua storia è stata pioniera su diversi fronti e credo che oggi ci sia la possibilità per farlo anche al di fuori dello stretto contesto della competizione sportiva”.
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