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Vettel inaugura a Maranello la mostra "Ferraristi per Sempre"

Sebastian Vettel, accompagnato da Maurizio Arrivabene, ha tagliato il nastro della nuova mostra del Cavallino. Il tedesco è ottimista per il resto della stagione e il team principal della Scuderia Ferrari promette una crescita della SF16-H su tutti gli aspetti.

Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel

Foto di: Franco Nugnes

Sebastian Vettel, Ferrari
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari, Sebasitan Vettel, e la Ferrari 126 CK
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel
Ferrari F2000 e la Ferrari 625 F1
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel
Ferrari F2001 e la Ferrari F2007
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel
La bacheca con i trofei dei piloti campioni del mondo
La bacheca con i trofei dei piloti campioni del mondo
I modellini per la galleria del vento
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel
Maurizio Arrivabene, Team Principal Scuderia Ferrari e Sebasitan Vettel

Sebastian Vettel ha interrotto il lavoro al simulatore del Reparto Corse all'ora di pranzo e accompagnato dal team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, ha partecipato all'inaugurazione della nuova mostra del Museo Ferrari di Maranello intitolata “Ferraristi per Sempre” che è stata presentata da Luca Fuso, Chief Brand Officer di Ferrari.

Sebastian ha tagliato il nastro davanti alla 125 S, la prima Ferrari da competizione mai costruita, e ha poi visitato l’esposizione che rende omaggio a tutti i piloti che hanno contribuito alla leggenda del marchio del Cavallino Rampante. Non solo quelli di Formula 1...

Il campione tedesco ha posato davanti alla SF15-T, la monoposto con la quale ha vinto l'anno scorso tre Gran Premi. Poi ha autografato il pannello a lui dedicato, prima di ammirare le cinque sale su cui è disposta l’esibizione, a cominciare da quella dedicata ai campioni del mondo della Scuderia Ferrari. Qui si trovano esposte due vetture di Michael Schumacher, la 500 di Alberto Ascari, la 312 T4 del 1979 di Jody Scheckter e la F2007 con cui si è laureati campione del mondo il suo attuale compagno di squadra Kimi Raikkonen.

“Correre per la Ferrari è stato il mio sogno fin da quando ero bambino – ha detto Sebastian – e sto vivendo un’avventura stupenda a Maranello. Quando si è piloti della Ferrari c’è sempre enorme pressione, ma la mia passione per questo marchio supera di gran lunga la pressione, quindi sono felicissimo di gareggiare per questo team”.

Vettel è parso carico e sorridente?
“Sì certo, anche se l’inizio del Campionato non è stato certo dei migliori, non siamo ancora arrivati a metà stagione, per cui cerchiamo di mantenere la concentrazione senza farci condizionare, perché alla fine conterà il punteggio finale e non quello attuale”.

Il tedesco sembra meno fiducioso di una vittoria della Germania nell’Europeo di calcio:
“Speravo di vedere Italia-Germania in finale, ma per colpa del tabellone non sarà possibile. Tiferò per la squadra che delle due arriverà più in alto. Credo che l’Italia possa vincere facilmente con la Spagna lunedì. Anche la Germania potrebbe venire avanti, staremo a vedere. Siccome corro in un team italiano diciamo che sarà la prima volta in cui potrei non essere deluso per essere stato battuto dall’Italia”.

Salito al primo piano, Vettel ha anche osservato i totem interattivi pensati per offrire ai visitatori una percezione ancora più completa delle sfide che ogni pilota automobilistico deve fronteggiare ogni volta che scende in pista. La mostra resterà aperta per un anno, con periodici avvicendamenti nelle vetture esposte. L'obiettivo è di arrivare, insieme al Museo di Modena, al mezzo milione di visitatori entro la fine del 2016 .

Maurizio Arrivabene, con Sebastian ha posato per una foto accanto alla 126 CK di Gilles Villeneuve, vettura a cui è legato uno dei suoi primi ricordi di Formula 1:
“Ero con la famiglia alla comunione di mia cugina, e mio padre mi portò in una sala del ristorante in cui c’era una tv: guardammo insieme il GP di Monaco che Gilles vinse da dominatore. La passione per la Ferrari nasce da bambini e per lavorare in Ferrari questo sentimento deve continuare a crescere sempre”.

Dove pensate di migliorare la SF16-H?
“Credo che l’abbia detto ieri il presidente a Torino alla Conferenza Mondiale della Fia: qui non si lavora per migliorare un’area sola della monoposto, ma si interviene per crescere su tutto. Non c’è nulla che si lascia a casa. La prova è che Sebastian è qui per lavorare sul simulatore in vista dell’Austria e lo sviluppo al simulatore proseguirà anche quando saremo al Red Bull Ring secondo quelli che sono i suoi input"

Avete ancora la speranza di aggiungere la monoposto di Vettel alla sala dei campioni In Rosso?  Vorrebbe dire che sarebbe diventato campione del mondo anche con la Ferrari…
“Si parla molto spesso di pressione e di aspettative, però nella trappola ci sono caduto una volta, non ci cado una seconda…”.

Quali sono le prospettive di crescita per l’Austria?
“Su tutto, il nostro presidente ieri è stato chiaro ed esplicativo raccontando quello che c’è nel DNA di questa azienda. Non c'è solo un’area sulla quale si deve lavorare, magari ce n’è una nella quale ti devi concentrare di più, ma lo sviluppo deve essere a 360 gradi su ogni aspetto”.

 Toto Wolff ha chiesto di rivedere i vincoli delle comunicazioni radio e Jean Todt si è detto contrario…
“Queste macchine sono molto complesse. Togliere completamente le comunicazioni radio non mi sembra una gran cosa. La norma è stata approvata così e si andrà avanti in questo modo, però come in tante altre cose, se ci si è resi conto di aver sbagliato si può sempre tornare indietro”.

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