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Vettel: "Il mio errore? A Hockenheim potevo fare meglio. La difesa di Lewis? C'è rispetto"

Il ferrarista fa una lucida disamina della situazione: "La Mercedes e Hamilton hanno lavorato meglio di noi, ma adesso guardiamo alle ultime quattro gare: credo che la Ferrari posso mostrare quella velocità che le è mancata in alcuni appuntamenti".

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Jerry Andre / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari e Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari, exits his car in parc ferme
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H

I numeri, almeno in apparenza, non sembrano impattare molto su Sebastian Vettel. Anche con una classifica di campionato che ha ormai anticipato i suoi verdetti, Seb si prepara ad un finale di stagione in cui il traguardo saranno i successi di tappa.
“A Suzuka ci sono stati dei problemi – ha spiegato – ma il weekend è stato molto utile per capire cosa non ha funzionato nelle gare precedenti. Abbiamo davanti quattro Gran Premi e l’obiettivo deve essere quello di essere pronti a giocarcela, ad iniziare da questo fine settimana. Dobbiamo dimostrare di avere la velocità per poter tornare a vincere”.

Avete semplificato un po' la vita a Mercedes e Hamilton?
“Sfortunatamente alcune delle ultime gare non sono andate come speravamo, e loro sono stati in grado di beneficiarne, ma hanno anche confermato di essere molto forti. Non siamo stati solo noi a non essere al massimo della forma, perché loro si sono confermati molto veloci, quindi non siamo stati solo noi a farci da parte. Ma ciò che è stato ora conta poco, non possiamo cambiarlo, serve concentrarci e guardare avanti alle prossime quattro gare".

La pioggia può essere un’alleata o un problema?
“Non penso che il meteo possa essere colpevole o alleato. Non penso che la pioggia sia un problema per noi. Non temo una gara bagnata, se la nostra macchina si confermerà veloce, lo sarà sia sull’asciutto che sul bagnato”.

Credi di essere stato troppo aggressivo in alcune occasioni?
“Ho sempre cercato di vincere, e bisogna essere aggressivi se si vuole vincere. Poi bisogna ovviamente trovare il giusto compromesso, perché se non finisci le corse non va bene. Credo di sapere cosa fare e cosa no, ma ci sta che a volte quando non si è nella posizione di poter gestire un margine, si può anche rischiare”.

Se perderai il campionato, credi che identificherai un punto critico che ha cambiato la tua stagione?
“A fine anno avremo disputato 21 Gran Premi, 21 gare da valutare, non credo ci sarà un punto critico. In certe gare attacchi, in altre gestisce, ma non credo che ci sarà un momento particolare su cui puntare il dito. Ma ripeto: mancano quattro gare, vediamo cosa succede”.

Queste gare potrebbero avere un significato in ottica 2019?
“Siamo tutti sulla stessa barca, tutti lavoreranno secondo gli stessi piani di lavoro. Magari qualcuno porterà in pista qualcosa in ottica 2019, ma credo che alla fine tutti faremo più o meno lo stesso lavoro”.

Concordi col dire che Mercedes e Hamilton hanno fatto un lavoro migliore?
“Finora si, è abbastanza chiaro se si guardano le classifiche di campionato. Abbiamo lasciato punti per strada? In alcune gare avremmo potuto far meglio, io avrei potuto far meglio a Hockenheim, ma alla fine si vince quando sei in grado di mettere la macchina in pole ed andare a vincere, e a noi non è successo molto spesso”.

Ti hanno colpito le parole pronunciate da Hamilton in tua difesa dopo le critiche arrivate dai media all’indomani di Suzuka?
“Il rispetto tra me e Lewis c’è sempre stato, anche se siamo molto diversi. Apprezziamo il lavoro che facciamo, e credo che non sia mai mancata la stima reciproca”.

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