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Analisi

Vettel e Ferrari: un rapporto chiuso in modo amaro

Dopo sei anni il rapporto tra Vettel e la Ferrari è giunto al termine senza che il tedesco sia riuscito a centrare l'obiettivo che si era preposto all'inizio: conquistare il titolo con la Rossa.

Sebastian Vettel, Ferrari e Charles Leclerc, Ferrari, con il team

Foto di: Ferrari

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“La missione è sempre la stessa e l’obiettivo non è cambiato. Vincere con la Ferrari”.

Sebastian Vettel ha pronunciato queste parole solo nove mesi fa, durante il weekend del Gran Premio d'Australia che poi non ha avuto luogo.

All'epoca, poco prima che la pandemia della COVID-19 fermasse la Formula 1 e il mondo, sembrava quasi certo che avrebbe firmato un nuovo contratto con la Ferrari e avrebbe continuato a lottare per realizzare il suo sogno: vincere in rosso, proprio come il suo eroe d'infanzia, Michael Schumacher.

Soltanto dopo otto settimane, però, quel sogno si è infranto quando la Ferrari gli ha preferito Carlos Sainz jr.

In questo stesso periodo, 12 mesi fa, la Ferrari ha firmato un contratto a lungo termine con Charles Leclerc assicurando al monegasco il suo posto nella squadra fino alla fine del 2024.

La sua stella è cresciuta enormemente da quando ha sostituito Kimi Raikkonen all'inizio del 2019.

Charles ha sfiorato il successo in Bahrain, ma si è poi rifatto con le vittorie a Spa ed a Monza. La sua ascesa lo ha portato al livello di Vettel ed il conflitto tra i due è cresciuto rapidamente sino a culminare nello scontro in Brasile.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 e  Charles Leclerc, Ferrari SF90. In Brasile, lo scorso anno, si è raggiunto l'apice della rivalità con il compagno di squadra

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 e Charles Leclerc, Ferrari SF90. In Brasile, lo scorso anno, si è raggiunto l'apice della rivalità con il compagno di squadra

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nonostante ciò, in vista del previsto inizio della stagione 2020, quando gli osservatori attendevano con ansia il prossimo scontro tra i due piloti, Mattia Binotto continuava a definire Vettel la “prima scelta” della Ferrari.

A Melborune, però, entrambe le parti non avevano ancora iniziato una trattativa per il rinnovo.

Una volta che la notizia del mancato rinnovo di Vettel era stata comunicata durante il periodo di lockdown primaverile, si è scoperto in seguito che al tedesco non era mai stato offerto un contratto.

Durante le interviste a Melbourne Seb aveva insistito sul fatto che la sua felicità futura era un fattore più importante di qualsiasi cifra e si intuiva come il tedesco avrebbe voluto un contratto a lungo termine con la Scuderia di Maranello.

Questa offerta, però, non è arrivata per ragioni comprensibili. A 33 anni Vettel stava entrando nella fase finale della sua illustra carriera e la Ferrari aveva trovato una nuova stella e un nuovo amore.

Leclerc è l’ultima speranza della squadra per un ritorno alla gloria in Formula 1, mentre Vettel è stato l’ultimo pilota di alto profilo messo sotto contratto che non è riuscito a replicare l’epoca di Schumacher.

Piloti del calibro del tedesco, di Fernando Alonso ed anche di Kimi Raikkonen sono stati messi da parte per far posto ad una nuova speranza.

Con il divorzio annunciato, ed il sostituto già assicurato, Vettel aveva soltanto il 2020 come ultima speranza per conquistare il successo con la Ferrari, ma si trattava di una possibilità remota.

Nei test pre-stagionali la SF1000 si era rivelata decisamente meno performance rispetto alle vetture di prima fascia ed era talmente indietro rispetto alla Mercedes ed alla Red Bull che nella migliore delle ipotesi avrebbe potuto lottare per riuscire ad emergere tra le monoposto di centro classifica.

La macchina era lenta sui rettilinei e il design "estremo" che il team aveva indicato al momento del lancio - un tentativo di eguagliare i livelli di deportanza della Mercedes così da rendere la Ferrari una vettura in grado di ben figurare su più tracciati - stava creando problemi di resistenza aerodinamica.

Con l’annullamento della gara di Melbourne la vera entità sul deficit della Ferrari è stata rivelata soltanto a luglio quando la stagione ha preso il via in Austria. Nelle qualifiche Leclerc ha ottenuto il settimo tempo, mentre Vettel soltanto l’undicesimo.

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000. In Austria il tedesco ha vissuto la prima di una lunga serie di gare sofferte

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000. In Austria il tedesco ha vissuto la prima di una lunga serie di gare sofferte

Photo by: Ferrari

Un anno prima, sullo stesso tracciato, Leclerc aveva conquistato la pole per 259 millesimi di vantaggio su Lewis Hamilton, perdendo solo per poco la gara contro Max Verstappen.

La ragione principale del suo improvviso deficit di ritmo era dovuta alla potenza della power unit. Quello che una volta era stato il punto di forza della Ferrari è stato improvvisamente spazzato via da una serie di direttive tecniche della FIA alla fine del 2019, con l'organo di governo che ha annunciato nei giorni finali dei test del 2020 di aver raggiunto un accordo privato con la squadra.

Oltre al problema della mancanza di potenza, la SF1000 ha lamentato anche un eccessivo drag che le impediva di poter registrare velocità di punta elevate senza scaricare le ali compromettendo però la deportanza in curva.

Leclerc ha salvato una stagione altrimenti dolorosa con uno splendido secondo posto in Austria, grazie anche alla penalità inflitta ad Hamilton, mentre Vettel ha commesso subito un errore compiendo un testacoda quando si trovava alle spalle di Sainz.

E’ stato uno dei tanti errori commessi dal tedesco negli ultimi anni, ma non è stato l’ultimo del 2020. In occasione del via del GP del 70° Anniversario Seb è finito in testacoda pochi metri dopo lo spegnersi dei semafori, ed anche al GP dell’Eifel il tedesco è finito fuori pista quando si trovava alle spalle dell’Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi in lotta per il 10° posto.

Anche in Russia Seb ha commesso un errore, questa volta in qualifica, andando a demolire l’anteriore della sua Ferrari dopo aver perso il controllo del retrotreno.

Una nuova caratteristica negativa dell'ultima stagione in Ferrari di Vettel è stata la sua difficoltà in qualifica.

Naturalmente è stato ostacolato dal deficit di motore, ma solo una volta, all'Hungaroring, una pista dove la potenza non è il fattore decisivo, è entrato nella top five in qualifica.

Leclerc, invece, ha mostrato la sua classe nel 2020 proprio nella lotta contro il tempo nonostante i problemi di una vettura che la Ferrari ha tentato di curare con degli aggiornamenti che non avrebbero avuto l’effetto di una soluzione magica.

Alla prima gara di Silverstone, al Nurburgring, al Circuito dell'Algarve ed alla seconda gara del Bahrain ha conquistato un buon quarto posto su piste sulla carta ostili alle caratteristiche tecniche della Ferrari.

Nel GP di Gran Bretagna è riuscito a mantenere la sua posizione - cosa rara visto che la Ferrari era molto vulnerabile sui rettilinei quando si è qualificata davanti ai suoi rivali di centro gruppo che correvano con altri propulsori – ed ha ottenuto il secondo podio della stagione quando i drammi degli pneumatici a fine gara hanno colpito le Mercedes e la McLaren.

Ha anche guidato magnificamente per passare dall'ottavo al quarto posto nel GP del 70° Anniversario, un risultato che ha ripetuto in Portogallo.

Vettel, che ha lottato tutto l'anno per trovare il giusto feeling al volante della sua SF1000, non è riuscito a passare al Q3 in qualifica in 14 occasioni.

Questo potrebbe indicare un valore più preciso di dove la Ferrari 2020 meritava di essere contro i suoi nuovi rivali di centro classifica. Leclerc era in grado di elevarla in alcune occasioni - proprio come ha fatto Verstappen contro la Mercedes - mentre Vettel è stato costretto costantemente a battagliare per entrare in zona punti.

In alcune occasioni i piazzamenti sono stati gettati al vento per pit sop troppo lenti, ma in altre Vettel ha concluso gare decisamente anonime.

Alla fine dell’anno il tedesco ha chiuso in classifica al tredicesimo posto con appena 33 punti, mentre Leclerc ha conquistato l’ottava posizione con 98 punti.

C'è stato, però, almeno un ultimo momento di gloria per Vettel per chiudere degnamente il suo rapporto di sei anni in rosso. Questo è arrivato al GP di Turchia, una gara emozionante, dove l'asfalto a bassa aderenza e le condizioni di gara bagnate hanno messo in luce il suo talento.

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000. Grazie ad una prestazione capolavoro Seb ha conquistato l'unico podio stagionale in Turchia

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000. Grazie ad una prestazione capolavoro Seb ha conquistato l'unico podio stagionale in Turchia

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Vettel è partito 11° ma è arrivato terzo, il suo 55° podio per la Ferrari. La chiave è stata una partenza brillante che gli ha consentito di tenere a lungo dietro il vincitore Hamilton per poi chiudere al terzo posto grazie anche ad un errore di Leclerc finito lungo a tre curve dal termine mentre lottava con Perez.

Seb ha disputato 118 gare con la Rossa, dietro solo a Schumacher, Raikkonen e Massa ma prima del GP di Sakhir ha voluto sottolineare come a lui non interessi come verrà ricordato dai tifosi della Ferrari.

“Non sono così preoccupato per me stesso e non mi prendo così sul serio. Non voglio sembrare arrogante dicendo che non mi interessa come sarò ricordato, ma penso che le persone che mi conoscono ricorderanno sia i momenti belli che quelli brutti”.

“Non ho rimpianti. Penso che sia stato un privilegio guidare per la squadra, lavorare con le persone che hanno un così alto livello di passione per il marchio e per il loro lavoro. È sempre un privilegio lavorare con persone entusiaste di ciò che fanno nella loro vita, e ho imparato molto. Termino il mio rapporto con la Ferrari come una persona che sicuramente è cresciuta rispetto all’inizio. I risultati forse non sono arrivati, ma penso che nella vita ci siano varie unità di misura e non solo i risultati”.

“Mi mancheranno quelle persone, ma la cosa buona è che non le perderò. Sarò ancora nel paddock e so come potrò raggiungerle se voglio”.

“Ed è per questo che, per me, non è così importante come sarò ricordato. Le persone chiave che ho lasciato entrare nella mia testa o nel mio cuore credo che lo sappiano. Quindi non credo che ci sia nulla da dichiarare o da dimostrare”.

Ciò che è mancato nel periodo in cui Vettel ha guidato per la Ferrari è stato l’aver messo fine allo strapotere Mercedes come squadra di riferimento in F1.

Per quattro volte la Scuderia si è classificata seconda nel campionato costruttori, mentre Vettel ha sfidato Hamilton nel 2017 e nel 2018. Quest'ultima stagione è stata quella che ha visto il tedesco davvero in lotta per il titolo prima che l’escursione fuori pista ad Hockenehim facesse precipitare tutto.

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H. L'errore sul bagnato ha condizionato il prosieguo della stagione 2018 del tedesco

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H. L'errore sul bagnato ha condizionato il prosieguo della stagione 2018 del tedesco

Photo by: Manuel Goria / Motorsport Images

Non c'è da stupirsi che Seb definisca la sua carriera in Ferrari “un giro sulle montagne russe”, ma quando guarda indietro a quell'occasione d'oro del 2018 non considera Hockenheim come l'unico momento che ha spinto il suo destino in Ferrari verso un'uscita anticipata rispetto a quanto forse desiderava.

“Di sicuro non è stato d’aiuto visto il momento di slancio che stavamo vivendo. L'errore è stato un piccolo errore, ma ha avuto un impatto enorme. Credo, però, che ci siano stati altri fattori che hanno influito nella stagione 2018”.

“Abbiamo avuto la scomparsa di Marchionne, il cambio di leadership da Maurizio a Mattia. Forse il 2018 è stato un anno decisivo per molte cose, ma non so se si può davvero indicarne una sola”.

“Nel 2016 ci siamo separati da James Allison a causa dei conflitti personali dell'epoca. Guardando indietro ci sono state molte cose che avremmo dovuto e potuto fare meglio”.

“Tutto quello che è successo è accaduto per un motivo. La cosa principale è che ho cercato di imparare da queste situazione e penso di essere cresciuto. Alcuni episodi sono avvenuti in pista, altri fuori”.

“Nel complesso credo di sentirmi a mio agio adesso rispetto ad un paio d’anni fa,  ma all’epoca non è sempre stato facile e semplice”.

La relazione di Vettel con la Ferrari si è conclusa con il tedesco in tredicesima posizione nella classifica riservata ai piloti.

Seb quest’anno si unirà all’Aston Martin con l’obiettivo di contribuire a far crescere ulteriormente l’ex Racing Point.

Alla fine della sua era Ferrari, Vettel ha indicato nella sua prima vittoria con la Rossa, in Malesia nel 2015, in quella di Monaco 2018 e del Canada nel 2018 i suoi momenti migliori in Ferrari,.

“Abbiamo avuto soltanto un paio di vittorie tra cui scegliere, non molte” ha concluso.

 

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