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Vettel: "Calendario di 22 GP? Ne vorrei solo 16!"

Sebastian si augura che si possa recuperare la gara di Hockenheim, ma teme che l'allungamento della stagione sia pesante per i team più che per i piloti. Il tedesco su Spa non si pone troppe aspetttive, ma si aspetta una Ferrari più concreta nella seconda parte della stagione.

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Un anno fa Sebastian Vettel arrivò in Belgio occupando la seconda posizione nella classifica del Mondiale a -24 punti da Lewis Hamilton. A Spa Seb ottenne il quinto successo stagionale (davanti ad una Mercedes tornata in pista con grandi attese) portandosi la domenica sera a -17 dalla vetta della classifica.

Sembrava una spinta decisa verso il Mondiale da confermare sette giorni dopo a Monza, ed invece la vittoria in Belgio è rimasta ad oggi l’ultimo successo di Vettel in un Gran Premio. Seb, però, non sembra attribuire un significato particolare a ricorrenze che lasciano il tempo che trovano, e il suo motto alla vigilia del weekend belga è molto chiaro: fare passi avanti.

Un segnale che Vettel attende con impazienza, e non solo per tornare sul gradino più alto del podio, ma soprattutto come indicazione verso un 2020 che si avvicina sempre di più. Il resto sono solo chiacchiere, e molto probabilmente Vettel ha ragione.

Come hai trascorso queste vacanze?
“Volete sapere cosa ho fatto in vacanza? Niente! È sempre molto importante utilizzare il tempo libero per ricaricare le batterie, e penso che abbia funzionato abbastanza bene”.

Siamo alla vigilia di Spa e ad una settimana da Monza. Credi che possano essere piste sulle quali potrai lottare per la vittoria?
“Non lo so, dobbiamo attendere i riscontri della pista. Sulla carta dovrebbero adattarsi un po' di più alla nostra monoposto, ma d'altra parte non dobbiamo dimenticare il gap che abbiamo accusato nell’ultima gara. Anche se la tipologia di pista era differente, credo che al momento non possiamo dire che siamo i favoriti, abbiamo molto lavoro davanti a noi nelle prossime gare per sperare di colmare il divario”.

È trascorso un anno dalla tua ultima vittoria. Un periodo abbastanza lungo…
“Non importa. Non possiamo dire di aver avuto la possibilità di vincere 20 gare senza riuscirci, quindi non credo che questo digiuno abbia un significato particolare. Oggi l’importante è tornare in pista e fare dei passi avanti, e confermare una tendenza positiva che diventi anche un traino per il prossimo anno”.

Non proverai nulla di speciale tornando sulla pista su cui hai ottenuto il tuo ultimo successo?
“Non la vedo in questo modo, sono nella fortunata posizione di poter ricordare tante piste sulle quali ho vinto. Non è qualcosa a cui penso, oggi conta solo avere la conferma di aver fatto dei passi avanti”.

La Mercedes ha confermato che sarà in pista con le nuove power unit evolute, mentre la Ferrari lo farà probabilmente a Monza. Ti preoccupa in vista di questo weekend?
“Non posso sapere cosa porterà in pista la Mercedes, in termini di potenziale lo capiremo probabilmente solo sabato, ma per noi il piano è chiaro e non avremo ancora un nuovo motore. Le piste di Spa e Monza hanno una conformazione differente rispetto alla maggior parte delle altre, vedremo cosa ci diranno i riscontri".

"Come ho detto, per noi sarà importante avere le giuste conferme nella seconda metà di stagione per essere certi che il lavoro è nella giusta direzione. Il prossimo anno il regolamento tecnico non cambierà, quindi possiamo avere un’idea di quello che stiamo svolgendo anche in ottica 2020”.

Abbiamo visto che nel calendario del prossimo anno manca la Germania...
“È un peccato che la Germania non possa contare sulla sua gara di casa. Spero che le cose cambino nuovamente in futuro, perché sono convinto che la Formula 1 abbia bisogno di mantenere una presenza di un paese di lunga tradizione. Non ho però perso le speranze di vedere un Gran Premio in Germania, le ultime due edizioni sono state fantastiche in termini di atmosfera e spettacolo in pista. Quindi è stata una… stronzata togliere la gara in Germania, ma non è nelle mie mani, quindi posso solo sperare che Hockenheim torni in calendario”.

Venendo al numero delle gare, non hai mai manifestato grande simpatia per le stagioni lunghe, ed il prossimo anno vi aspettano ben 22 Gran Premi...
“I piloti occupano un ruolo tutto sommato fortunato. Ci aspettano più gare ma lo stress maggiore ricade indubbiamente sulle squadre, sui meccanici e tutti coloro che lavorano in pista. Ci sono tanti aspetti che devono essere pianificati in anticipo, e per tutti i ragazzi sarà ancora più difficile di quanto non sia già oggi. Ma non sono un gestore di questo sport, e immagino che aumentando il numero di gare aumentino gli introiti, credo funzioni così. Personalmente vorrei tornare a 16 gare, è così che sono cresciuto, e darebbe ai piloti la flessibilità di fare qualcos'altro. Ma per noi è piuttosto semplice e non credo che possiamo lamentarci”.

Hulkenberg ha perso il volante in Renault...
“Non credo che se lo meritasse, ma onestamente non conosco il contesto e le motivazioni. Spero, naturalmente, che trovi un volante perché merita assolutamente un posto in Formula 1”.

Contento per Bottas?
"Mi piace Valtteri, quindi sono contento per lui e penso che sia un ragazzo eccezionale e un grande pilota, ma per qualche motivo non lo ha ancora dimostrato per quanto vale. Credo che abbia un grande potenziale e che meriti la conferma”.

Come vedi la staffetta Red Bull?
“Non so perché Pierre non abbia mostrato il meglio di ciò di cui è capace, quindi forse è un bene per lui fare un passo indietro e recuperare la fiducia. Ma onestamente non è una situazione che conosco bene e non è neanche una cosa importante per me in questo momento. Abbiamo molte cose da fare e un grande divario da colmare, quindi questa è la nostra priorità principale”.

Ritieni che sia possibile colmare questo divario?
“Ovviamente sì, e credo che Red Bull lo abbia dimostrato. Ad inizio stagione erano dietro la Mercedes ed anche dietro noi, mentre oggi sono davanti e sono più vicini alla Mercedes di quanto lo siamo noi. Ovviamente Mercedes è nella posizione migliore, ha ancora il pacchetto più forte e restano quelli da battere, quindi è loro che dobbiamo guardare. Non è un compito facile, ma è per questo che siamo qui”.

Il terzo posto nella classifica del Mondiale è un traguardo che ti interessa?
“Siamo in una situazione che mi porta a pensare gara per gara, ma ovviamente preferisco terminare al terzo posto piuttosto che al quarto”.

La gara più deludente per la Ferrari è stato il Gran Premio d’Ungheria. Come giudichi un ritardo così importante nonostante gli aggiornamenti?
“Hanno avuto l'effetto che pensavamo, hanno funzionato, ma ovviamente non abbastanza bene, questa è la realtà. Dobbiamo cercare il modo per spremere più prestazioni dalla monoposto, idee migliori e più soluzioni per rendere l'auto più veloce".

"Non fa piacere perdere così, con un margine di un minuto come è accaduto in Ungheria, ma continuo a credere che non è impossibile colmare il divario. A volte le cose iniziano ad allinearsi nella giusta direzione, anche agendo su cose più piccole che possono fare una grande differenza. Questo è ciò su cui dobbiamo lavorare”.

Sebastian Vettel, Ferrari, ispeziona il tracciato
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, ispeziona il tracciato
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari, logo
Sebastian Vettel, Ferrari
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