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Intervista

Vettel: "Adesso devo affrontare il verdetto, Lewis è stato il migliore"

Sebastian sembra un pugile che ha subito un kappaò, ma è certo di non aver perso il titolo inl Messico: "Non guardo un GP in particolare, anche se abbiamo incassato due ritiri quando Lewis ha vinto. E' li che abbiamo pagato il prezzo maggiore".

2017 World Champion Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Start: Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 leads Sebastian Vettel, Ferrari SF70H and Lewis Hamilton
2017 World Champion Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Sebastian Vettel, Ferrari
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, battles Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, on the first lap
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, leads, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08 and Sebastian Vette
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Felipe Massa, Williams FW40, battle for position
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Pole winner Sebastian Vettel, Ferrari, talks to second place Max Verstappen, Red Bull Racing
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari, waves to the crowd, behind Max Verstappen, Red Bull Racing
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H makes a pitstop
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Due ore dopo la bandiera scacchi del Gran Premio del Messico Sebastian Vettel sembra un pugile appena rialzatosi da un kappaò.

Voce bassa, sguardo tristissimo e poca voglia di parlare. E’ un quadro che conferma quanto Seb ci credesse ancora, e quanto i proclami (‘non è finita fino a quando non è finita’) non fossero solo atteggiamenti mirati a motivare la squadra.

Il Mondiale era di fatto già finito prima di arrivare sul circuito di Città del Messico, ma il verdetto matematico è stato un colpo duro per Vettel, soprattutto perché arrivato al termine di una gara in cui non ha dato il meglio di sé come era stato in grado di fare in qualifica.

“È una giornata difficile – ha esordito - anche se la situazione di classifica con cui siamo arrivati in Messico non era certo buona, ci credi sempre, fino all’ultimo giro. No ho pensato altro che a provare a fare tutto quello che potevo, nella speranza che accadesse qualcosa a nostro favore".

"Adesso devo affrontare il verdetto, e bisogna prenderne atto. In generale penso che sia irrilevante ciò che è accaduto oggi. Si può valutare questa corsa, ritenerla cruciale, ma il verdetto non è frutto di quanto abbiamo visto in questa gara. Lewis ha vinto oggi il campionato mondiale, è questa è la notizia più importante che voi media dovreste scrivere. Lo voglio sottolineare perché è ciò che conta di più rispetto a tutto ciò che è accaduto oggi. Lo merita, ha fatto un gran lavoro, ed è stato in generale il migliore”.

Dove credi di aver perso il titolo?
“Non lo so. Alla fine ci sono venti gare, e siamo alla diciottesima. Quello che conta è che alla fine si tirano le somme, ed oggi sappiamo che anche se otterremo il massimo nelle prossime due gare, i punti non saranno abbastanza. Non mi piace puntare il dito su una gara in particolare, anche se sappiamo di aver incassato due ritiri e che proprio in quelle due gare Lewis ha vinto. Ed è li che abbiamo pagato il prezzo maggiore. Credo sia normale avere la sensazione che si sarebbe potuto dare di più”.

Come vedi ora le ultime due gare della stagione?
“Ora avremo un paio di giorni di pausa, e credo sia una buona prospettiva. Poi cercheremo di finire la stagione cercando di concretizzare ciò che la squadra merita. Oggi siamo stati veloci, sono abbastanza sicuro che otterremo qualcosa di buono, ed è l’obiettivo con cui affronteremo le prossime due gare”.

E’ la giornata più dura della tua carriera?
“Non lo so. Non ricordo tutti i miei giorni. Certamente non è una gran giornata”.

Come giudichi ciò che è accaduto alla prima curva con Max?
“Come ho detto, non credo cambi nulla. Ho combattuto al massimo delle mie possibilità in una gara che ho compromesso con il cambio dell’ala anteriore che è stato necessario al termine del primo giro. Da quel momento non ho voluto pensare a quale risultato avrei potuto ambire, ho spinto e basta. Non sai mai cosa può accadere, se entra in pista la safety-car la corsa cambia all’improvviso. Complessivamente è stata una gara in cui abbiamo fatto il massimo”.

Sono trascorsi quattro anni dal tuo ultimo titolo Mondiale. E' qualcosa a cui pensi?
“Non lo so. Non credo di poter avere la risposta in questo momento. Non si può prevedere cosa ci riserva il futuro, potrei cadere scendendo da un autobus la prossima settimana e rompermi una gamba… Non è il modo in cui penso e rifletto sulle cose".

"Voglio vincere il campionato mondiale con la Ferrari, questo è il mio obiettivo. Cosa accadrà in futuro non lo so, ma credo che abbiamo un grande potenziale nel team ed anche aspetti da migliorare. Ed è ciò su cui contiamo per tornare a giocarcela”.

Credi che quest’anno per il Mondiale sia stata più determinante la monoposto o il pilota?
“Non mi piace vederla così. C’è stato un confronto diretto, ed anche noi abbiamo avuto a disposizione una grande monoposto quest'anno, come ovviamente anche loro (la Mercedes). Non voglio sminuire nulla di ciò che ha fatto (Hamilton), merita tutto. Nel confronto diretto è stato il migliore, quindi mi congratulo”.

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