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Verstappen tigre della Malesia, ma ruggisce Vettel quarto

Secondo successo dell'olandese nell'ultimo GP della Malesia con la Red Bull davanti a Hamilton costretto a correre in difesa con la Mercedes. Vettel da ultimo arriva fino alla coda della RB13 di Ricciardo che è terzo. Grande rimonta della Ferrari!

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13.   Max Verstappen, Red Bull Racing RB13

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Max Verstappen conquista la seconda vittoria in Formula 1 (dopo Barcellona 2016) regalando alla Red Bull anche il secondo successo stagionale al team di Milton Kaynes dopo quello di Daniel Ricciardo a Sochi. L'olandese festeggia nel migliore dei modi il compleanno dei 20 anni dopo aver dominato l'ultimo GP della Malesia. Il pupillo di Helmut Marko dopo una partenza guardinga ha infilato il poleman Lewis Hamilton che ha accusato una momentanea perdita di potenza nella power unit Mercedes e se n'è andato mettendosi ad una distanza di sicurezza dal leader del mondiale che lo ha sempre visto con il binocolo.

Lewis Hamilton, con una W08 incapace di dettare legge su una pista che doveva essere favorevole alla freccia d'argento, ha ragionato in ottica mondiale: l'inglese si è dovuto accontentare del secondo posto che gli permette di incrementare il suo bottino nel mondiale di altri 6 punti su Sebastian Vettel, portando il suo vantaggio a 34 punti, un margine che non chiude la partita iridata perché la Ferrari, al di là della catena di disavventure tecniche legate ai motori, ha dimostrato una volta di più che è la monoposto più competitiva del Circus.

Considerando che Lewis partiva in pole e Sebastian ultimo, era facile prevedere che il tre volte campione del mondo potesse tirare una stoccata al tedesco e, invece, ha raccolto molto meno di quanto potesse sperare: Hamilton per la prima volta ha pensato al titolo, non disponendo di una Mercedes per stare davanti. E a Maranello hanno di che recriminare perché la Rossa ha perso una grande occasione per accorciare le distanze.

Vettel ha macinato giri record con le Supersoft, dopo aver allungato lo stint con le gomme Soft con cui era partito: tattica perfetta quella del muretto del Cavallino, ma c'è il rammarico per non aver potuto completare l'attacco a Daniel Ricciardo, grazie alla complicità di Fernando Alonso che, doppiato, non si è fatto da parte, ma anzi ha (volutamente) ostacolato il ferrarista.

La prodigiosa rimonta del tedesco, quindi, si è spenta per un allarme di motore che ha obbligato Vettel a ridurre il passo sul più bello, quando aveva birra per andare a prendere anche Lewis Hamilton.  La SF70H è la monoposto più veloce, ma è anche la più fragile. I problemi alla power unit stanno venendo a galla: l'affidabilità è un problema, perché anche Kimi Raikkonen che si doveva schierare in prima fila si è dovuto ritirare prima del via per un guaio simile a quello che ha bloccato ieri la qualifica di Vettel. Il finlandese poteva essere molto utile alla causa per rubare punti a Hamilton.

Grattacapi seri per Mattia Binotto e il gruppo dei motoristi diretti da Wolf Zimmermann: la partita iridata di Vettel si giocherà sulla durata dei motori e bene ha fatto la Ferrari ad omologare una power unit di scorta. Ma è evidente a tutti che è il propulsore il tallone d'achille di una SF70H che a livello di telaio e di aerodinamica non deve invidiare niente a nessuno. Anzi...

La Mercedes, infatti, per la prima volta ha bocciato un nuovo pacchetto aerodinamico che non ha funzionato, segno che la battaglia si trasferisce dalla pista alle factory. E' una sfida appassionante che non è finita e che ad ogni GP offre delle emozioni nuove. La squadra di Brackley poteva dare la mazzatta alla Ferrari che, invece, ha mostrato di saper limitare i danni.

I danni li ha fatti Lance Stroll a gara finita: il canadese è sorprendentemente finito addosso a Vettel con la sua Williams strappando la ruota posteriore posteriore sinistra della Rossa nel giro di rientro ai box. Lance stava salutando il pubblico e Sebastian ha girato troppo vicino alla FW40: i due piloti sono finiti sotto investigazione, ma per fortuna non c'è stato alcun provvedimento da parte dei commissari.

Ci mancherebbe solo la beffa finale per Seb che si è fatto portare ai box da Wehrlein cosa vietata dalle norme (si prenderà una multa?). Il rischio grosso è che si sia danneggiato il cambio della SF70H: Vettel dovrebbe pagare cinque posizioni sulla griglia di Suzuka. E la maledizione vorrebbe dire che continuerebbe...

Chi è finito in una fase involutiva è Valtteri Bottas che ha chuso con un deludente quinto posto: il finlandese ha tirato fuori gli artigli solo quando ha dovuto contenere il ritorno di Sebastian. Eccellente la prestazione di Sergio Perez sesto con la Force India: il messicano è stato l'ultimo pilota che non è stato doppiato, tutti gli altri hanno preso un giro.

Si è rivisto un ottimo Stoffel Vandoorne che con la McLaren meno aggiornata ha arpionato un bel settimo posto con la MCL32 a motore Honda, facendo una grande differenza su Fernando Alonso che è rimasto fuori dalla zona dei punti. Il belga conferma il suo potenziale: ha tenuto a bada le due Williams facendo uno spettacolare doppio sorpasso.

Nel team di Grove Stroll, ottavo, ha preceduto Massa. Il canadese via radio si era lamentato della strategia della squadra che aveva chiamato al pit per primo il brasiliano. Lance, però, si è ripreso la sua posizione in pista con un sorpasso molto bello che rivela ancora una volta la sua maturazione.

La top ten è stata completata da Esteban Ocon che le ruotate le ha date e le ha prese con la seconda Force India. Molti piloti si sono lamentati del comportamento di Kevin Magnussen 12esimo con la Haas: il danese ha cambiato traiettoria più di una volta quando si difendeva dai ripetuti attacchi. Il biondino sta esagerando, ma nessuno gli dice niente...

Cla #PilotaChassisMotoreGiriTempoGapDistaccokm/hPitsRitiratoPunti
1   33 netherlands Max Verstappen  Red Bull TAG 56 1:30'01.290     206.889 1   25
2   44 united_kingdom Lewis Hamilton  Mercedes Mercedes 56 1:30'14.060 12.770 12.770   1   18
3   3 australia Daniel Ricciardo  Red Bull TAG 56 1:30'23.809 22.519 9.749   1   15
4   5 germany Sebastian Vettel  Ferrari Ferrari 56 1:30'38.652 37.362 14.843   1   12
5   77 finland Valtteri Bottas  Mercedes Mercedes 56 1:30'57.311 56.021 18.659   1   10
6   11 mexico Sergio Perez  Force India Mercedes 56 1:31'19.920 1'18.630 22.609   1   8
7   2 belgium Stoffel Vandoorne  McLaren Honda 55 1 lap 1 giro 1 giro   1   6
8   18 canada Lance Stroll  Williams Mercedes 55 1 lap 1 giro 0.000   1   4
9   19 brazil Felipe Massa  Williams Mercedes 55 1 lap 1 giro 0.000   1   2
10   31 france Esteban Ocon  Force India Mercedes 55 1 lap 1 giro 0.000   1   1
11   14 spain Fernando Alonso  McLaren Honda 55 1 lap 1 giro 0.000   1    
12   20 denmark Kevin Magnussen  Haas Ferrari 55 1 lap 1 giro 0.000   1    
13   8 france Romain Grosjean  Haas Ferrari 55 1 lap 1 giro 0.000   2    
14   10 france Pierre Gasly  Toro Rosso Renault 55 1 lap 1 giro 0.000   1    
15   30 united_kingdom Jolyon Palmer  Renault Renault 55 1 lap 1 giro 0.000   1    
16   27 germany Nico Hulkenberg  Renault Renault 55 1 lap 1 giro 0.000   2    
17   94 germany Pascal Wehrlein  Sauber Ferrari 55 1 lap 1 giro 0.000   1    
18   9 sweden Marcus Ericsson  Sauber Ferrari 54 2 laps 2 giri 1 giro   1    
  dnf 55 spain Carlos Sainz Jr.  Toro Rosso Renault 29         1 Power Unit  
  dns 7 finland Kimi Raikkonen  Ferrari Ferrari 0           Turbo  
Laps LedPilota
1 - 3 united_kingdom Lewis Hamilton 
4 - 27 netherlands Max Verstappen 
28 - 29 australia Daniel Ricciardo 
30 - 56 netherlands Max Verstappen 

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