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Verstappen super, ma quella di Hamilton non è la solita Mercedes

La squadra di Milton Keynes ha portato Max alla decima pole stagionale facendo delle scelte molto coraggiose; asseto aerodinamico molto scarico e gomme soft per la partenza. L'olandese ci ha messo del suo nell'ultimo tratto di Yas Marina, ma ha stupito la mancanza di competitività delle Mercedes che all'improvviso sembrano aver perso parte del potenziale mostrato nelle provere libere. Cosa è successo alle W12?

Polesitter Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

L’analisi del capolavoro di Max Verstappen, perché questa è la portata del giro completato oggi a Yas Marina, centra poco con la scia che gli ha garantito Sergio Perez. L’aiuto garantito da ‘Checo’ era stato deciso nel briefing del mattino, così come la scelta della configurazione dell’ala posteriore a basso carico, diventata indispensabile per competere con le Mercedes nei primi due settori.

Ciò che temevano di più in casa Red Bull era l’ultimo tratto di pista, dove il carico è garanzia di stabilità, e qui Verstappen ci ha messo del suo. Max non ha solo tenuto botta, ma è riuscito ad ottenere il miglior parziale assoluto. “È stato un settore folle quello che ha fatto Max – ha commentato Christian Horner – considerando il livello di carico non trovo altre parole se non…folle”.

Pole man Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Pole man Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B

Photo by: FIA Pool

Ma non è solo questo aspetto ad aver reso incandescente la serata di Yas Marina. Ieri c’erano stati dei rumor nel paddock sulla strategia a carte coperte da parte di Red Bull e Mercedes, ed in effetti le informazioni erano fondate.

Le bocche sono ovviamente tutt'ora cucite, ma le indicazioni che riportavano una Red Bull in pista con 20 kg di carburante (circa 0”4 al giro) in più del solito, alla luce dei risultati emersi in qualifica sembrano essere fondate. Max si è nascosto fino al termine della Q1, poi è uscito allo scoperto, ed è apparso in modo chiaro anche il potenziale della Red Bull, riuscita a mettere le gomme nella perfetta finestra di funzionamento.

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Finestra che invece non ha centrato la Mercedes. “Il tempo di Max per noi era irraggiungibile”, ha commentato Hamilton, a conferma che al di là dell’ottimo lavoro di Verstappen e della Red Bull, qualcosa non è andato come al solito nel box campione del mondo.

Questione di setup, e qui è emerso anche un retroscena (non confermato dai diretti interessati) in merito ad un’altezza non ottimale scelta per le monoposto di Hamilton e Bottas, un’indiscrezione che sarà verificabile nel corso dei 58 giri di domani. Nel caso di Valtteri c’è stata anche l’aggravante di una power unit datata, che non ha consentito al finlandese di andare oltre una deludente sesta posizione

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Resta il giallo delle… gialle, ovvero il cambio di piani a cui è stato costretto Verstappen durante la Q2. Un errore in frenata alla curva ‘1’ ha danneggiato il pneumatico anteriore sinistro, ma non in modo tale da poter chiedere una sostituzione per motivi di sicurezza. A quel punto la squadra ha deciso di non correre rischi e cambiare strategia, facendo passare a Max il taglio della Q2 con un set di soft.

“Avrei voluto iniziare la gara con le medie – ha confermato Max – ma alla fine nei long-run di ieri con le soft mi sono trovato bene, e quando a metà della sessione Q2 abbiamo deciso di non correre rischi e montare quella mescola non è stato un salto nel buio”.

Hamilton ha sorriso mentre l’avversario spiegava l’accaduto: “Se è stato davvero il bloccaggio a far cambiare la strategia allora forse potremo avere un vantaggio in gara. O forse sanno qualcosa che noi non sappiamo, e la gomma soft è sempre stata nei loro piani”.

Lewis Hamilton, Mercedes

Lewis Hamilton, Mercedes

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

La differenza sul fronte ‘gomme’ rende ancora più incerto lo scenario della gara di domani. Non è capitato spesso di vedere Mercedes e Red Bull al via di un Gran Premio con pneumatici differenti, e sarà questo (oltre ovviamente alle fasi di partenza) il tema principale dei 58 giri di gara. “Sono preoccupato – ha ammesso Toto Wolff – perché ieri i loro long-run (il riferimento è alla Red Bull) sono andati molto meglio. Poi servirà una buona partenza, perché tutti i piloti intorno a Lewis scatteranno con le soft. L’obiettivo sarà mantenere il secondo posto al termine del primo giro, perché perdere posizioni complicherebbe le cose”.

La Mercedes sa molto bene che alla luce dei riscontri emersi oggi la grande opportunità per Lewis potrà arrivare dalla gestione degli pneumatici. I piani Red Bull prevedono uno primo stint molto veloce per consentire a Max di tornare in pista dopo il primo pit-stop (che sarà una decina di giri in anticipo rispetto a quello di Hamilton) senza incappare nel traffico.

Lewis potrà concedersi un primo stint più lungo, e contare su un set di gomme più fresco nei giri finali. Questo lo scenario previsto dagli strateghi, ma c’è chi per rompere la tensione (impresa impossibile nei box Red Bull e Mercedes) prova a strappare un sorriso.
“Cosa chiederò a Max prima di domani? – ha commentato Horner – beh, gli dirò di mangiare a colazione esattamente cosa ha mangiato oggi! Dopo 21 Gran Premi siamo alla vigilia di una corsa che ci dirà chi sarà il campione del mondo, e spero che domani di vedere una gara bella, pulita ed ovviamente competitiva”.

Max Verstappen, Red Bull Racing, con il premio Pirelli Pole Position

Max Verstappen, Red Bull Racing, con il premio Pirelli Pole Position

Photo by: FIA Pool

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