Verstappen: "Serve una soluzione per i track limits"
Il pilota olandese, che a Barcellona festeggia i 100 Gran Premi in Red Bull, è tornato sull'argomento più controverso degli ultimi appuntamenti, chiedendo alla Formula 1 uno sforzo per rendere i track limits più chiari.
Foto di: FIA Pool
Questo fine settimana, Max Verstappen taglierà il traguardo dei 100 Gran Premi con la Red Bull. La cosa curiosa è che accadrà proprio a Barcellona, che in un certo senso potremmo definire il "luogo del delitto". Fu prorio in occasione del Gran Premio di Spagna del 2016 che l'olandese fece infatti il suo debutto con la squadra di Milton Keynes, andando immediatamente a conquistare la vittoria.
Un risultato di cui avrebbe molto bisogno per rispondere al successo del rivale Lewis Hamilton domenica scorsa a Portimao, dove ha dovuto fare i conti anche con la beffa della cancellazione del giro veloce per essere andato oltre i limiti consentiti della pista. Un errore che gli è costato un punto e che lo ha fatto scivolare a 8 lunghezze di distanza. Non a caso, quello dei track limits è stato probabilmente il tema più interessante che ha trattato nella conferenza di apertura del weekend.
Max, è la tua centesima gara con la Red Bull. Quali sono stati i momenti salienti?
"Penso alla prima gara, la prima con la Red Bull. E' stato un buon inizio con la squadra. Alla fine i punti salienti sono le vittorie. Non so nemmeno quali siano i numeri di preciso, ma per fortunato ho tanti bei ricordi, che sono di più di quelli brutti".
Avete corso su tre piste molto diverse in questa prima fase dell'anno. Pensi di avere una buona compresione in termini di punti di forza e di debolezza della RB16?
"Sì, penso di sì. Ma naturalmente la vettura continua ad essere sviluppata per rimanere al top, anche se poi spesso la prestazione può dipendere dallo stato della pista, ma anche dal vento, perché queste monoposto sono super sensibili, quindi stare davanti non è mai facile. Vedremo questo fine settimana, ma sono felice di tornare su una pista che ha un grip normale, che conosciamo bene noi come tutte le altre squadre, quindi sarà interessante vedere quanto saremo competitivi".
Sorpassare è difficile a Barcellona. 27 dei 30 GP disputati qui sono stati vinti da piloti che partivano in prima fila. Questo cambia il tuo approccio al weekend, in particolare in qualifica?
"Non proprio, si cerca sempre di essere il più avanti possibile in qualifica, quindi cercheremo di fare lo stesso anche qui".
Tra Red Bull e Mercedes c'è una grande battaglia in pista ma anche fuori e ora il campo di battaglia si è spostato sui motoristi. Sei interessato a questo tipo di cose?
"Naturalmente, è interessante, ma è anche abbastanza normale. Quando una squadra domina così tanto a lungo, si cerca di andare a prendere delle persone da lì. Ma penso anche sia un progetto interessante di cui far parte, quindi credo che ci sia anche da parte di queste persone la voglia di andare a cercare delle nuove sfide".
Recentemente, la tua squadra ha fatto notare che i track limits vengono trattati in maniera incoerente...
"Su alcune piste è un po' difficile controllare i limiti della pista, quindi penso che dobbiamo trovare una soluzione. Su alcune piste corre anche la MotoGP ed è normale che loro vogliano dei cordoli diversi da quelli che piacciono a noi. Ma penso che dobbiamo trovare una via di mezzo che funzioni per entrambi, perché con le nostre velocità in curva possiamo davvero abusarne e questo rende davvero difficile dare un giudizio. Da parte mia, penso che dovremmo provare a mettere un po' di ghiaia in alcuni punti".
"So che anche le piste non sono molto favorevoli, perché complica il lavoro se organizzano dei track day, perché possono portare della ghiaia in pista e poi ripristinare tutto è un costo. Ma ci sono certi punti in cui puoi andare oltre il cordolo ed altri invece che sono controllati con i sensori, quindi anche da fuori la situazione è confusa. Possiamo migliorare la situazione facendo in modo che ci sia un limite chiaro quando vai fuori dal cordolo".
Cosa può fare la Red Bull per assicurarsi di comprendere al meglio le regole. Sembrava quasi che tu fossi sorpreso sia in Bahrain che in Portogallo. Cosa potete fare per avere tutto sotto controllo?
"Non credo che ci sia qualcosa da fare per essere al top. In Bahrain ci sono state alcune incomprensioni tra le squadre e su cosa fosse permesso e cosa no. Ma sapete, si può anche vedere in modo diverso. Voglio dire, sto solo cercando di ottenere tutto dalla macchina, quando magari non siamo allo stesso livello della Mercedes. Cerco sempre di ottenere il massimo risultato possibile e sono andato oltre i track limits due volte, ma questo mi è costato una pole position ed un giro veloce. Ma è anche perché non mi accontento del secondo o del terzo posto".
Essendo in lotta per il titolo, sei contento di come sono andate le prime tre gare?
"Direi di sì. Abbiamo finalmente una macchina che penso sia in grado di ottenere dei buoni risultati in ogni singolo fine settimana. Se questo significa lottare per il primo, il secondo o il terzo posto, dipenderà dalla pista. Per adesso sono felice, ma le cose possono sempre andare meglio da entrambi i lati, quello della macchina ed il mio. Non è mai abbastanza, anche se avessi vinto tutte e tre le gare finora".
Sei pronto per la guerra con la Mercedes?
"Non userei il termine guerra. Cerchiamo di mantenere la lotta in termini piacevoli, anche se naturalmente combatteremo duramente. Ma lo faranno anche loro: è un bene per la Formula 1 e piace anche a me".
La lotta ha cambiato il tuo rapporto con Hamilton?
"No, è molto rilassato. Andiamo sempre molto d'accordo e penso che quando ci si rispetta l'un l'altro e quando si può ammettere se l'avversario ha fatto un lavoro migliore, penso che questo sia molto importante".
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