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Verstappen: "Questo è stato un mio errore, come quello della Cina"

Max non ha partecipato alle qualifiche dopo il crash nelle ibere di sabato mattina alla Piscina: i tecnici Red Bull hann scoperto una perdita dal cambio quando avevano quasi ricostruito la RB14. E domani? "Sarà dura ma farò del mio meglio"

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, va a sbattere contro le barriere

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, va a sbattere contro le barriere

La monoposto di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 nel garage durante le Qualifiche
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, va a sbattere contro le barriere
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, va a sbattere contro le barriere
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, va a sbattere contro le barriere
Bandiere gialle per l'incidente di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, dopo l'incidente
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, guarda la sua monoposto incidentata
I marshal recuperano la monoposto incidentata di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
I marshal recuperano la monoposto incidentata di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
I marshal sventolano bandiera gialla dopo l'incidente di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
I marshal recuperano la monoposto di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
I marshal puliscono la pista dopo l'incidente di Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, dopo l'incidente

Per Max Verstappen doveva essere l’anno della consacrazione e, invece, l’olandese continua a sommare un errore dopo l’altro che mina la consapevolezza della Red Bull di avere per le mani un fenomeno pronto a diventare un campione. Sei appuntamenti stagionali e sei incidenti fra prove e gara. Troppo per un talento che non ha il senso del limite pur avendo una grande sensibilità di guida.

Protetto dal team, Verstappen si sente forte di un contratto che lo blinda alla Red Bull: Helmut Marko gli ha dato i galloni del capitano della squadra e il giovanotto si sente un impunito. Che comincia a costare caro in termini di risultati e di macchine sfasciate.

La telefonata che Dietrich Mateschitz ha fatto a Ricciardo in mondo-visione dopo la pole è stato un chiaro segnale che la corda non va tirata. Se l’australiano sa cogliere le occasioni, Max le getta al vento.

Ed è un vero peccato perché la Red Bull nelle strade del Principato avrebbe potuto impossessarsi di tutta la prima fila con una RB14 terribilmente veloce in ogni angolo della pista.

Questa volta Max sa di averla combinata grossa non avendo potuto partecipare alle qualifiche dopo un crash nelle libere del sabato mattina che ha messo ko il cambio e le sospensioni del lato destro della macchina.

E a dispetto del solito sembra un po’ meno presuntuosetto…
"Ho toccato la barriera interna della Piscina. Sono stato preso un po' alla sprovvista da una macchina lenta, ma non è una scusa. E ho colpito le barriere".

Hai avuto un incidente in ogni appuntamento…
"Quello di Barcellona non lo chiamerei un incidente. In realtà penso che quello di oggi, insieme a quello della Cina, sia stato un mio errore. Non è quello che vorresti, ma purtroppo accade”,

Dopo aver trovato Sainz sulla tua strada, hai pensato di abortire il giro?
"No, perché nonostante tutto ero ancora due decimi più veloce del giro prima. Non so, forse sono stato un po' distratto, e credo di aver voltato un po' prima del normale".

Domani speri in una safety car per risalire la china?
"Al momento non lo so, ma posso dire che abbiamo un buon ritmo. Solo che per andare forte bisognerebbe guidare in aria libera il più possibile…”.

Cosa ti è passato per la testa nelle due ore fra il crash e la mancata qualifica? Sembrava che potessero ripararti la macchina, ma poi cosa è successo?
"Sì, ero un po' sulle… montagne russe naturalmente. Mi stavo preparando a scendere in pista nella consapevolezza che dopo le qualifiche avrebbero probabilmente sostituito il cambio. Ma quando hanno fatto l’accensione della macchina hanno scoperto una perdita dalla trasmissione ed era ormai troppo pardi per intervenire”.

Quando hai capito che non avresti potuto girare?
"Ovviamente quando ho saputo della perdita, mancavano ancora 15 minuti alla fine della Q1. Magari avrei dovuto sperare in una bandiera rossa…"

È frustrante vedere Daniel in pole o sei felice per lui?
"Sono storie diverse, io devo guardare a me stesso e all’errore che ho commesso, ma Daniel ha fatto una grande prestazione".

Cosa farai domani?
"Non lo so, aspetto e vedo come si mette la gara. Di solito non è possibile sorpassare qui, specialmente con le macchine larghe. Cercherò di fare il mio meglio partendo da dietro".

Deve essere doppiamente frustrante buttare al vento una delle possibilità di conquistare la pole su una pista nella quale il motore non conta…
"Sì, certo questo rende l’errore più doloroso del normale. Ma in generale non ti piace sbattere, anche se sei in lotta per il quinto posto. Non vorresti mai che succedesse”.

C’è chi dice che paghi un prezzo alto per un piccolo errore…
"È un errore e ne pago il prezzo, ma ovviamente a Monaco costa di più rispetto ad altre piste, perché altrove è auspicabile risalire fino al sesto posto, considerando che le prime tre squadre sono normalmente un passo avanti agli altri, mentre superare a Monaco è un po' più difficile”.

Marko e Horner ti hanno detto qualcosa?
"So che la squadra sarà sempre dietro di me, nel bene o nel male. Del resto l'anno scorso avevamo avuto un sacco di problemi al motore e alla fine il risultato era esattamente lo stesso. Siamo una squadra, vinciamo e perdiamo insieme".

Capito il ragazzo?

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