Verstappen: "Non ho mai pensato di lasciare la Red Bull"
Max Verstappen spiega di essere stato choccato dalla repentina chiamata alla Red Bull Racing. L'olandese assicura di non sentire la pressione per la promozione nel top team di Milton Keynes e non vede l'ora di salire sulla RB12.
Foto di: Red Bull Racing
Jos Verstappen ha ottenuto quello che voleva: il passaggio di suo figlio alla Red Bull Racing con un contratto prolungato e con un adeguato ritocco dello stipendio. E Max Verstappen, ovviamente, ha subito dichiarato di non aver mai considerato l'idea di lasciare la Red Bull, sebbene Mercedes e Ferrari si siano messe sulle sue tracce quando hanno saputo che il contratto del giovane pilota olandese lasciava molte scappatoie.
Nei piani di Milton Keynes l'olandese sarebbe dovuto approdare al top team nel 2017, dopo aver completato la seconda stagione alla Toro Rosso, ma gli ultimi eventi che hanno fatto seguito al GP di Russia hanno impresso una rapida accelerazione ai programmi.
Dopo la prima visita nella factory della Red Bull racing per fare il sedile della RB12 e prendere confidenza con le procedure della RB12 che sono diverse da quelle della Toro Rosso STR11, Max Verstappen ha cercato di ridurre la pressione a cui sarà sottoposto...
"Per essere onesti, sono sempre stato molto felice della scelta di essere in Red Bull", ha detto Verstappen in un'intervista al sito della Red Bull.
"Non ho mai avuto un valido motivo per cambiare squadra e, naturalmente, con questa opportunità non c'è alcun motivo per guardare altrove: sono felice di essere qui."
Nessuna pressione
Anche se la Red Bull si aspetterà da Verstappen un rendimento migliore di quello mostrato da Daniil Kvyat nelle prime quattro gare (anche se il russo ha messo nel carniere l'unico podio stagionale in Cina), Max insiste nel dire che si approccia alla sua nuova sfida esattamente con lo stesso spirito di prima.
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"Vado in Spagna senza particolari aspettative. Voglio adattarmi alla macchina, per capirla meglio ogni sessione. Dovrò studiare i dati e vedere ciò che il mio compagno di squadra sarà in grado di fare, perché la cosa più importante sarà quello di segnare dei punti."
"Certo, sono consapevole che adesso guiderò per un top team, ma alla fine si cerca sempre di fare del proprio meglio. Per quanto mi riguarda, non sento una maggiore pressione".
Una chiamata choc
Ma qual è stata la reazione alla chiamata della Red Bull?
"Beh, naturalmente sono stato molto felice. E anche un po' stupito, perché non me l'aspettavo adesso, ma ovviamente ne sono molto contento. Ringrazio la Red Bull e il dottor Helmut Marko. Ora proprio non vedo l'ora di saltare in macchina a Barcellona".
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