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Verstappen? Il difficile è stato convincerlo ad andare più piano

Max da Singapore in poi è il pilota che ha conquistato più punti: in Messico è stato spietato nel portarsi subito al comando e poi ha controllato la corsa: "Mi sono preoccupato quando ho visto Daniel fermo e una Toro Rosso col motore ko".

Max Verstappen, Red Bull, race winner

Max Verstappen, Red Bull, race winner

Charles Coates / Motorsport Images

Race winner Max Verstappen, Red Bull Racing
Podium: race winner Max Verstappen, Red Bull Racing, second place Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1,
Race winner Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 takes the chequered flag
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 makes a pitstop
Race winner Max Verstappen, Red Bull Racing
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, battles Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, on the first lap
Max Verstappen, Red Bull, in the drivers parade
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 and Sebastian Vettel, Ferrari SF70H battle at the start of the
Max Verstappen, Red Bull Racing, signs an autograph for a young fan, as Brendon Hartley, Scuderia To
Podium: race winner Max Verstappen, Red Bull Racing

Ormai il fattore sorpresa non c’è più. Max Verstappen si sta proponendo come top-driver di Formula 1 convincendo anche gli ultimi scettici (sempre meno, a dire il vero) che lo avevano descritto come una meteora ancora lontana dal poter frequentare le prime file con regolarità.

Quello che abbiamo sotto gli occhi è però un quadro ben diverso: da quando la Red Bull ha iniziato a crescere trasformandosi in una monoposto vincente, Max non ha sbagliato nulla, garantendo un valore aggiunto inatteso anche dalla stessa squadra.

Dopo la delusione di Singapore (l’ormai celebre incidente al via di Marina Bay), Verstappen ha collezionato due vittorie, un secondo posto ed la discussa quarta posizione di Austin, gara in cui ha preso il via dall’ottava fila dello schieramento. Da Sepang in poi l’olandese è il pilota che ha conquistato più punti (80), contri i 70 di Hamilton, i 42 di Vettel ed i 40 di Bottas e Raikkonen.

C’è ancora chi sostiene che Verstappen non abbia la maturità per poter essere considerato un pilota da titolo Mondiale, e che quando sarà in corsa per l’assoluto l’approccio aggressivo da kartista che lo sta identificando non potrà più permetterselo.

Sarà una risposta che arriverà nel 2018 (se Red Bull e Renault saranno da Mondiale), ma oggi c’è un presente da celebrare. La gara di Città del Messico è stata esemplare, con la freddezza mostrata nelle prime due curve che ha mandato in crisi Vettel, e la lunga cavalcata di 71 giri in cui ha dato l’impressione di passeggiare.

Il suo ingegnere di pista, Gianpiero Lambiase, è stato costretto a chiedergli di rallentare, e Max ha risposto: “sto già andando piano”.

"La grande sfida in questa gara è stata quella di riuscire a… rallentarla – ha spiegato Christian Horner – abbiamo comunicato più volte a Max di abbassare il ritmo, e ad un certo punto ci ha risposto che non poteva farlo ulteriormente. Ma Max è così, ama correre ruota a ruota, quello che ha fatto nelle prime due curve è la conferma che è stato il pilota che più di ogni altro voleva vincere la gara”.

Ma qualche timore Verstappen lo ha avuto...
“Ho visto sullo schermo televisivo che Daniel si è ritirato – ha spiegato – poco dopo su una Toro Rosso che mi precedeva è andato il motore e allora mi son detto…’Mio Dio, non lasciare che accada anche a me!’. Abbiamo abbassato ancora i settaggi della power unit per precauzione, ma tutto mi è sembrato funzionare perfettamente. Fortunatamente ho un motore molto nuovo, ma anche Daniel lo aveva, quindi non ero del tutto tranquillo. Ho già avuto una fase poco fortunata nella prima metà di stagione, e non nascondo di essere felice di esserne uscito”.

Verstappen ha conquistato la sua terza vittoria in Formula 1, che ha cancellato l’amarezza per la pole mancata sabato.
“Ma non è che sia così semplice per noi svettare in qualifica – si è giustificato Max – sono stati fatti dei progressi, ma non abbiamo ancora il plus di potenza in Q3 dei nostri avversari diretti. Per essere sempre li a giocarci la pole abbiamo bisogno di un ultimo passo avanti, ma sui circuiti dove si può sorpassare sono certo che possiamo lottare per la vittoria”.

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