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Verstappen: ecco perchè il primo giro diventa uno scoglio da superare

Max non ha responsabilità nel patatrac di Singapore con le Ferrari, ma l'olandese quest'anno è la quarta volta che resta coinvolto in un crash al primo giro. Ne risente la sua classifica he piange nel confronto con Ricciardo quarto nel mondiale piloti.

Max Verstappen, Red Bull, torna al box

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing
L'incidente di Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H alla partenza
Kimi Raikkonen, Ferrari, Max Verstappen, Red Bull, dopo l'incidente
Kimi Raikkonen, Ferrari, Max Verstappen, Red Bull, dopo l'incidente
Kimi Raikkonen, Ferrari, Max Verstappen, Red Bull, dopo l'incidente
La monoposto di Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 viene recuperata dai marshal dopo l'incidente a
La monoposto di Max Verstappen, Red Bull Racing RB13 viene recuperata dai marshal dopo l'incidente a
Max Verstappen, Red Bull Racing e Kimi Raikkonen, Ferrari dopo l'incidente alla partenza

“Non capisco Sebastian. E' in lotta per il mondiale ed avrebbe potuto perdere una o due posizioni, mentre adesso ha avuto un risultato disastroso. Io volevo lottare per la vittoria e lui sarebbe rimasto davanti a Lewis. Credo che abbia commesso un errore in ottica campionato, ma sono contento che ci siamo ritirati tutti e tre e non solo io”. Max Verstappen non ha fatto sconti nelle sue dichiarazioni post-gara, e non dice certo una bugia nel sottolineare che nel patatrac di Singapore centra poco, ed è Vettel ad aver pagato il prezzo maggiore: di fatto un’analisi condivisibile.

Il talento più cristallino arrivato in Formula 1 negli ultimi anni tralascia però un'altra valutazione legata a quanto avvenuto ieri a Marina Bay.

Gara dopo gara anche lui inizia a pagare un prezzo, indubbiamente molto meno salato di quello di Vettel, ma non da saldo. Per quanto accaduto a Singapore Max non ha tecnicamente alcuna colpa, ma l’episodio di Marina Bay si somma a quelli avvenuti nel primo giro dei Gran Premi di Spagna, Austria ed Ungheria.

Il tutto (unito a quattro ritiri per motivi tecnici) ha determinato una classifica di campionato che ora vede Verstappen con gli stessi punti di Sergio Perez: sessantotto. A rendere ancora più interrogativa la stagione di Max c’è la striscia incredibile di Daniel Ricciardo, che con la seconda posizione di ieri ha consolidato la quarta piazza nel Mondiale (davanti a Raikkonen) con ben 162 punti.

Il confronto in termini di punteggio con compagno di squadra, solo Kvyat, Palmer e Magnussen hanno meno della metà dei punti del vicino di box.

Il problema di Verstappen è fondamentalmente uno: il suo esordio nel Circus è stato così scintillante da far dimenticare che pur essendo al suo terzo Mondiale di Formula 1 ha solo diciannove anni. Quattro anni fa l’olandese era un kartista, e ciò che ha fatto è semplicemente eccezionale. Ma quando si corre in Formula 1 nessuno fa sconti.

E ritiro dopo ritiro anche Max ha una classifica da raddrizzare. “Io volevo lottare per la vittoria”, ha sottolineato, ed sotto molti aspetti è giusto che sia così. Ma al motto di “tutto o niente” i campionati non si vincono, e nel paddock c’è chi inizia a credere che fino a quando non supererà questo scoglio, Verstappen non potrà ancora essere considerato il top-driver che il suo talento gli consente, senza alcun dubbio, di essere.

Manca l’ultimo ‘step’, quello della maturità e Verstappen ha ancora tempo per completarlo. Ma deve tener presente che anche lui, come tutti i venti piloti presenti sulla griglia di partenza, ha sempre qualcosa da perdere.

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