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Verstappen: dall'ultima fila a quinto con un'altra rimonta entusiasmante

L'olandese, penalizzato dalla sostituzione della power unit e del cambio, è stato autore di una splendida rincorsa che lo ha portato a effettuare sei sorpassi nel primo giro con le gomme Soft. Nel finale non ha attaccato Raikkonen per risparmiare la power unit.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14

Mark Sutton / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso parla con Max Verstappen, Red Bull Racing
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 e Charles Leclerc, Sauber C37
Max Verstappen, Red Bull Racing festeggia il suo compleanno con Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing e il Dr Helmut Marko, Consulente Red Bull Motorsport
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Car of Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, nel garage
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14 e Nico Hulkenberg, Renault Sport F1 Team R.S. 18
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, precede Charles Leclerc, Sauber C37

Tempi duri per chi (e chissà perché, poi) ce l’ha con Max Verstappen. Il Gran Premio di Russia dell’olandese, da solo, vale il prezzo del biglietto, e la quinta posizione finale è ben poca cosa rispetto a quanto Max avrebbe meritato per quanto fatto vedere nei 53 giri di Sochi.

Non è la rimonta in sé a meritare un applauso, perché partire dalle retrovie con una Red Bull, una Mercedes o una Ferrari vuol dire avere comunque la quinta posizione assicurata. Ma è il modo in cui Verstappen è risalito dal fondo dello schieramento, una compilation di sorpassi che lo ha portato a raggiungere la fatidica quinta piazza in soli otto giri.

Questa è stata la parte più spettacolare della corsa di Max, ma ha impressionato ancora di più quanto ha fatto in seguito.

Dopo i pit-stop delle due Mercedes e delle Ferrari, era dato quasi per scontato che con gomme soft più fresche Bottas ed Hamilton avrebbero raggiunto e superato la Red Bull in testa alla gara nell’arco di pochi giri.

Invece Verstappen non ha ceduto neanche un centimetro, migliorando il suo ritmo e riuscendo a non far mai entrare Hamilton in zona DRS.
“L'obiettivo era sempre di essere quinto, ma il modo in cui lo abbiamo fatto oggi, penso che possiamo essere molto soddisfatti di questo. Per quanto potessi essere ottimista, prima della gara non potevo certo immaginare che mi sarei ritrovato quinto dopo otto giri! No, assolutamente no”.

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“Nelle fasi iniziali avevo una buona trazione in uscita di curva, e questo mi ha aiutato molto nei sorpassi, perché riuscivo ad andare sull’acceleratore molto presto. Ma in generale direi che il bilanciamento della monoposto era molto buono, il compromesso di ala posteriore è stato ottimo, e la macchina ha sempre avuto un buon grip, anche col passare dei giri”.

La corsa di Verstappen ha fatto anche sorgere dei dubbi sulla decisione della Red Bull di cambiare le power unit nel weekend di Sochi, con la conseguente penalità. Cosa sarebbe accaduto se Verstappen avesse preso il via dalla terza fila?
“La gara è stata bella, indubbiamente – ha commentato Max - ma non sappiamo cosa sarebbe accaduto se fossimo partiti in terza fila. Scattare dalle retrovie ci ha consentito di poter scegliere la mescola giusta prima del via, e la strategia è stata cruciale per la rimonta. Forse saremmo stati in lotta per il podio, ma non posso esserne certo. Alla fine credo che sia stato corretto cambiare le power unit qui, è la pista giusta per farlo”.

Christian Horner non ha nascosto la soddisfazione per la gara di Verstappen, rivelando anche il motivo per cui dopo il pit-stop (avvenuto a dieci giri dalla bandiera a scacchi) Max non sia più riuscito a girare su tempi veloci.
“A quel punto eravamo troppo distanti da Kimi per provare a prenderlo – ha spiegato – quindi non aveva senso spremere ancora il motore mettendone a rischio l’affidabilità nelle prossime gare. Penso che la corsa di Max sia stata molto bella, e la monoposto si è confermata molto competitiva per tutto il weekend, riuscendo a gestire bene le gomme. Poi avete visto cosa ha fatto Max…”.

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