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Intervista

Vasseur: “Ho cancellato l’accordo con la Honda appena arrivato”

L’attuale team principal della Sauber ha rivelato a Motorsport.com di avere liquidato la possibile partnership con il motorista nipponico pochi istanti dopo aver assunto l’incarico e messo piede nella fabbrica svizzera di Hinwil.

Frederic Vasseur, Sauber, Masashi Yamamoto, Honda

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Frederic Vasseur, ART Team Principal, con Stoffel Vandoorne, McLaren
Frederic Vasseur, Team Principal Sauber
Frederic Vasseur, Team Principal Sauber
Frederic Vasseur, Sauber Team Principal
Frederic Vasseur, Sauber, Masashi Yamamoto, Honda
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36
Pascal Wehrlein, Sauber C36
Pascal Wehrlein, Sauber C36, Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR12, Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36
Charles Leclerc, Sauber
Charles Leclerc, Sauber C36
Charles Leclerc, Sauber C36
Charles Leclerc, Sauber C36
Pascal Wehrlein, Sauber C36
Alfa Romeo Sauber, presentazione della livrea
Alfa Romeo Sauber, presentazione della livrea

Un’ora di tempo appena. Frédéric Vasseur ha rivelato di aver liquidato la possibile partnership Sauber con la Honda pochi istanti dopo aver assunto l’incarico e messo piede nella fabbrica di Hinwil.

“Sono arrivato il 17 luglio alle 9 del mattino e l’incontro con la dirigenza giapponese era fissato per le 10”, le sue parole a Motorsport.com. 

 

“Era un passo importante da fare. Anche se non è mai facile cambiare fornitore, in questo caso si stava parlando di qualcuno non particolarmente in forma. Inoltre, aspetto ancora più rilevante, saremmo stati legati alla McLaren per quanto concerne il cambio, senza avere la possibilità di produrne uno nostro”.

“Avendo diversi contatti a Woking, ho saputo che si stavano muovendo per lasciare anche loro, dunque non potevo rischiare. Sarebbe stato un incubo dover oggi richiedere alla Honda il cambio della McLaren. Essendo già in fase di progettazione dell’auto 2018 non potevamo ritardare la decisione”.

Un lavoro a... metà

Uscito malamente dalla Renault a causa di divergenze in termini di visione a lungo termine con il managing director Cyril Abiteboul, Vasseur si è detto convinto di avere ancora tanto da dimostrare.

“Ho trascorso 27 anni della mia vita in pista e ovviamente il desiderio resta quello di avere successo. Non posso accettare che sia finita così. Ovviamente non voglio vendetta. Sono sempre stato alla ricerca di un buon progetto che potesse fare per me e credo che questo sia perfetto”, ha spiegato il 50enne Frédéric.

“Non che quello di Enstone fosse errato, ma ho avuto problemi ad inserirmi nel sistema e quindi ho preferito fermarmi. È stato bello staccare per un po’, anche se sei mesi sono stati lunghi. Alla fine mia moglie mi ha invitato a trovare qualcosa da fare ed è arrivata la Sauber, che rispondeva pienamente alle mie aspettative”.

Fedeli alla Ferrari

Uno step importante dal momento del suo ingresso ai vertici del team è stato il rafforzamento della partnership tecnica con la Ferrari e il fresco accordo commerciale con l’Alfa Romeo, essenziale in un mondo come quello della Formula 1, che premia sempre i più ricchi.

“Non mi interessa come ci vede la gente, se Junior, o clienti. Siamo riusciti a creare qualcosa con il Cavallino sulla base di un approccio comune, per cui lavoreremo assieme ma non compreremo tutti i loro pezzi. Vogliamo mantenere il nostro know-how”, ha specificato il transalpino. 

 

Progressi con lentezza

“Sebbene negli ultimi round del 2017 abbiamo chiuso leggermente il gap, il distacco dalla concorrenza è rimasto notevole, di conseguenza il primo target sarà di avvicinarci un po’ per tornare in gara e combattere con i diretti avversari. Poi, è ovvio, è dura sapere già se lotteremo per la posizione 8, 9 o 10. Molto dipenderà anche dagli altri. Dobbiamo comunque essere sinceri, il propulsore non è stato il nostro handicap maggiore. Pur montando quello del 2016, il ritardo si è risolto in un paio di decimi. Ciò che ci è mancato e su cui dobbiamo spingere sono telaio e aerodinamica”, ha analizzato.

Modello Force India

Consapevole che difficilmente potremo vedere una Sauber sul podio nel 2018, Vasseur ha affermato di puntare al modello Force India, il team che, come “una formichina”, si è mossa lungo lo schieramento fino a diventare la quarta forza in campo.

“Sta cooperando con la Mercedes, come noi con la Ferrari. Lavora con i piloti, sulle collaborazioni sul motore e altre parti, e ha più o meno le nostre dimensioni. Ecco perché la riteniamo un buon esempio da prendere”, quindi ha confidato. 

“Se ricordate ha impiegato del tempo ad arrivare dov’è ora. Quando si chiamava Spyker addirittura faticava ad inserirsi tra i migliori 10. Poi, grazie ad un progetto a lungo termine e serio, campionato dopo campionato è cresciuta e ora è abbastanza competitiva. Noi, di conseguenza dovremo utilizzare il medesimo approccio. Essere pazienti. Non si può firmare con un ingegnere di Maranello o Stoccarda e pensare che dal giorno dopo la macchina sia subito più forte. Ci vorranno dai tre ai cinque anni”. 

 

“Quando si guarda da fuori non si capisce e la sensazione è quella di potersi comprare la performance. Senza budget, però, non si può credere di duellare con la Mercedes. Questo è il motivo per cui è necessario guardare lontano, per comprendere meglio la direzione da intraprendere e come farlo”, la conclusione diplomatica del manager d’Oltralpe.

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