Se ce ne fosse stato ancora bisogno, oggi Valentino Rossi ha dimostrato ancora una volta di sapersi adattare piuttosto rapidamente ad una monoposto di Formula 1.
Nella
seconda giornata del test-premio che la Ferrari ha organizzato per lui a Barcellona con una vecchia F2008, il campione del mondo della MotoGP infatti è riuscito ad abbassare di oltre 3” la sua prestazione di ieri, arrivando ad un soffio dalla pole del GP di due anni fa (
1'21”88 contro 1'21”81), che Kimi Raikkonen realizzò con la stessa vettura ma con i meno performanti pneumatici scanalati e con il quantitativo di benzina necessario a completare il primo stint di gara.
Nonostante qualche difficoltà climatica incontrata in mattinata, quando la nebbia ha coperto completamente il circuito di Montmelò costringendolo a posticipare il suo ingresso in pista,
Valentino è riuscito ad inanellare ben 70 tornate, migliorando costantemente i suoi rilievi cronometrici, finendo però anche un paio di volte in testacoda alla curva 10, la stessa in cui vi era incappato anche ieri. In mattinata
ha girato con le gomme intermedie per asciugare le traiettorie, ma dopo la pausa pranzo ha potuto finalmente montare le slick e, grazie anche ai
consigli di Felipe Massa, arrivato in autodromo in vista del test di domani, ha potuto provare a sfruttare al massimo il potenziale della monoposto, arrivando a poco più di un secondo dal record assoluto del tracciato.
A fine giornata Rossi infatti è parso molto soddisfatto del suo tempo e più divertito rispetto a quando provò la Rossa al Mugello: “
Ci siamo tenuti gli ultimi tre quarti d’ora per provare un “time attack” con poca benzina e gomme nuove. Avrei firmato con il sangue per fare un tempo del genere. Qui è più divertente perché un pochino più facile.
Al Mugello si fa più fatica, questa pista è davvero bella, sia con le moto che con le macchine, anche se la curva 10 è un po’ stretta (quella dei testacoda) e si frena molto più tardi” ha detto al sito ufficiale della Ferrari.
Anche
Luca Baldisserri è rimasto positivamente colpito dall'approccio di Valentino: “Abbiamo provato diversi assetti e dimostrato un grande margine di miglioramento: questo significa che il pilota apprende in tempi rapidi e che ha potenziale in crescita”.
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