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Uralkali afferma di aver avviato un'azione legale nei confronti degli amministratori della vendita della Force India

La compagnia russa Uralkali, che tra gli amministratori annovera il padre del pilota Nikita Mazepin, è pronta ad andare per vie legali, considerando la propria offerta per acquisire la Force India migliore rispetto a quella del consorzio di Stroll, che se l'è aggiudicata poche settimane fa.

Nikita Mazepin, Force India VJM11

Joe Portlock / Motorsport Images

La compagnia russa Uralkali, legata al Dmitry Mazepin, padre del pilota di GP3 Nikita, ha avviato un'azione legale nei confronti degli amministratori della vendita del team Force India.

Qualche settimana fa l'ex team di Vijay Mallya è finito nelle mani di un consorzio comandato da Lawrence Stroll, padre dell'attuale pilota del team Williams Martini Racing di F1, ma Uralkali ha messo in dubbio l'operazione sin dalle ore seguenti la vendita del team.

Uralkali ha affermato nelle ultime ore di aver avviato un'azione legale all'Alta Corte di Londra. In un comunicato rilasciato a Motorsport.com, Uralkali ha definito "inadeguate" le risposte da parte degli amministratori, Geoff Rowley e Jason Baker di FRP Advisory LLP, sul motivo per cui l'offerta della compagnia russa non ha avuto successo.

Uralkali afferma che gli amministratori hanno confermato che l'offerta vincente fosse "significativamente inferiore" alla propria e la stessa compagnia ritiene che "l'offerta più alta avrebbe dovuto essere riconosciuta come quella vincitrice".

Uralkali afferma che il processo amministrativo conteneva: "travisamenti e mancanza di trasparenza", inoltre "non riusciva a raggiungere il massimo dei proventi della vendita a beneficio di creditori, azionisti e altre parti interessate".

L'impresa di cui fa parte il padre di Mazepin sostiene di aver fatto un'offerta estremamente generosa per acquisire il team, i suoi beni, l'intera azienda, presentando un corrispettivo in contanti compreso tra i 101.5 e i 122 milioni di sterline.

Questo avrebbe potuto soddisfare i creditori, che comprendevano Merceedes (fornitrice di motori del team) e avrebbero permesso di pagare i costi degli amministratori, oltre a sostenere un programma di sviluppo quinquennale, secondo Uralkali, ma anche 40 milio di sterline ulteriori per i pagamenti da distribulire all'unico azionista di Force India, ovvero Orange India Holdings Sarl. Questo sarebbe stato soggetto ai termini dell'ordine di congelamento emesso dall'Alta Corte del Regno Unito a favore di 13 banche indiane.

Gli amministratori hanno stipulato un accordo di esclusiva con il consorzio guidato da Stroll, che alla fine ha acquistato i beni ed è entrato a comandare il team rinominandola Racing Point Force India.

Uralkali, produttore globale di fertilizzante al potassio, afferma che le sue motivazioni economiche legate al tentativo di acquistare la Force India era quello di commercializzare l'azienda, in quanto fornisce servizi a 20 dei 21 paesi che ospitano la F1.

Paul James Ostling, membro del consiglio d'amministrazione di Uralkali per 7 anni, è stato autore dell'offerta per l'acquisizione di Force India e ha dichiarato: "A causa dei costi legati alla nostra offerta, così come delle potenziali perdite dei profitti, Uralkali non ha altra scelta se non quella di avviare questo procedimento e chiedere i danni".

Gli amministratori della vendita del team hanno rilasciato una dichiarazione congiunta riguardo l'azione di Uralkali: affermando di aver preso atto di questa azione da parte dell'impresa russa ma di non essere stati a conoscenza del fatto che la richiesta fosse già stata fatta. Per questo difenderanno il loro operato riguardo la vendita della Force India.

"Non abbiamo ricevuto alcun reclamo. Né noi, né, per quanto ne sappiamo, dalla Corte", si legge nella dichiarazione. "Se sarà fatto un reclamo, ci difenderemo con tutte le nostre forze. Abbiamo adempiuto ai nostri doveri di amministratori durante la vendita e alla fine abbiamo raggiunto un risultato di grande successo per tutte le parti interessate. Qualsiasi azione legale verrà intentata contro di noi, attueremo una difesa forte. Siamo fiduciosi che l'azione legale in questione sarà respinta".

Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11 and Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11

Esteban Ocon, Racing Point Force India VJM11 and Sergio Perez, Racing Point Force India VJM11

Photo by: Jerry Andre / Sutton Images

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