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Formula 1 GP d'Ungheria

Ungheria ‘86: il colpo di Piquet nel “ring” della F1

Il sorpasso di Nelson Piquet su Ayrton Senna al Gran Premio d’Ungheria del 1986 è ricordato come uno dei più spettacolari e belli della Formula 1. Riviviamo insieme la storia di quella corsa e il contesto in cui si svolse...

Nelson Piquet, Williams FW11 Honda, Ayrton Senna, Lotus 98T Renault

Gli anni Ottanta, grazie ai grandi cambiamenti nelle relazioni Est-Ovest europeo e grazie all’esasperazione delle contraddizioni politiche, economiche e sociali dei paesi del blocco comunista, tracciano uno spartiacque ideale dal decennio precedente.  
Si tratta di passi pesanti nella storia che video coinvolta anche l’Ungheria. Qui, il partito e l’élite al potere, intuito il forte vento che a breve avrebbe travolto il sistema socialista, danno inizio ad una politica di progressive e continue aperture all’opposizione democratica, reclamando sempre più spazi di libertà personale ed economica e un riconoscimento ufficiale attraverso libere elezioni.


È proprio nel pieno di un’atmosfera così rivoluzionaria che, nell’agosto del 1986, il territorio ungherese incontra per la prima volta il Campionato Mondiale di Formula 1. 
Un velo di curiosità generale avvolge la massima serie automobilistica: ci si chiede come una nazione legata al “blocco orientale” possa accogliere un Gran Premio, la prima competizione iridata organizzata nell’Est dell’Europa. 
Il Paese, tuttavia, è pervaso da un certo benessere economico, dato soprattutto dall’accantonamento dei canoni originari del Comunismo e dall’apertura all’iniziativa privata. 
Inoltre, il Gran Premio è considerato un vero “affare”, la prevendita dei biglietti fa ben intendere come quello offerto dalla Formula 1 sia uno spettacolo molto atteso. E in quale teatro andrebbe in scena questo... spettacolo? Nel tortuoso circuito dell’Hungaroring.

L’Hungaroring. Creato su un terreno piuttosto polveroso a circa venti chilometri da Budapest, è lungo 4013 metri e presenta un asfalto solido e levigato che offre sorpassi difficili e un inesistente ‘grip’. 
La tappa ungherese è l’undicesima della stagione ‘86. Le McLaren TAG di Alain Prost e Keke Rosberg rappresentano una realtà vincente e dominatrice, ma il potentissimo motore Honda che equipaggia la Williams rende il team di patron Frank uno dei più accreditati a togliere lo scettro iridato al campione del mondo in carica Prost, con il “Leone” Nigel Mansell e il nuovo arrivato Nelson Piquet. 
Il bicampione del mondo brasiliano, dopo il lungo matrimonio con la Brabham e i titoli vinti nell’81 e nell’83, ha iniziato bene la sua nuova avventura inglese. Nelson arriva all’Hungaroring con due vittorie e quattro podi. Anche Ayrton Senna, la promessa confermata, può dire la sua con la Lotus-Renault, mentre la Ferrari, con Michele Alboreto e Stefan Johansson, sembra arrancare. 

Ayrton Senna, Lotus 98T, Gran Premio d'Ungheria 1986

Ayrton Senna, Lotus 98T, Gran Premio d'Ungheria 1986

Foto di: Sutton Images

Senna è consapevole di poter puntare alla conquista della pista magiara dopo aver fatto sua la pole position con un eccellente 1’29”450, lasciandosi alle spalle Piquet, Prost e Mansell. 
Il giorno della corsa, un caldo 10 agosto, si ha la conferma del successo auspicato dagli organizzatori del Gran Premio: il tracciato pullula di tifosi, la coda d’auto sull’autostrada che collega Budapest al circuito tocca punte clamorose per un paese dell’Est europeo. 
Oltre agli appassionati locali, sono numerosissimi gli spettatori cecoslovacchi, tedeschi orientali e polacchi. Non mancano perfino quelli italiani, che hanno approfittato del periodo di ferie per assistere all’evento.


La gara si preannuncia lunga e difficile, non soltanto per la tortuosità del percorso, ma anche per la stanchezza che potrebbe aggredire i piloti dato il caldo opprimente. Al via, Senna scatta in testa seguito da Mansell, Piquet, la Lola di Patrick Tambay, Prost, Alan Jones sulla Lola, la Lotus di Johnny Dumfries, René Arnoux su Ligier, Rosberg, Johansson e la Brabham di Riccardo Patrese. 
Al terzo giro Piquet è già secondo. Ha nel mirino la sagoma nera e oro della monoposto di Senna e il suo attacco non tarda ad arrivare. Piquet sorpassa il suo rivale all’11esimo passaggio. Dietro di loro, intanto, Prost sembra potersi inserire nella lotta ma viene rallentato da un problema alla centralina dell’iniezione della sua McLaren e successivamente è costretto a ritirarsi per un contatto con Arnoux. 
 
A metà Gran Premio non ci sono più dubbi: l’attenzione delle telecamere, degli spettatori e dei commentatori è tutta rivolta al duello Piquet/Senna. L’affermato campione carioca non può sopportare la popolarità crescente del giovane antagonista paulista e farebbe di tutto per umiliarlo platealmente. 
Mansell segue distanziato in terza posizione, che per il lungo distacco è tagliato fuori dal primato della gara salvo sorprese che solo il cartello del muretto box può comunicargli. 

Ayrton Senna, Lotus 98T Renault, precede Nelson Piquet, Williams FW11 Honda

Ayrton Senna, Lotus 98T Renault, precede Nelson Piquet, Williams FW11 Honda

Foto di: Motorsport Images

Iniziano le fermate per sostituire le gomme. La Williams di Piquet le sostituisce al 35esimo giro, Senna lo sorpassa e spinge a fondo la sua Lotus, migliorando in successione i suoi crono. Quando accumula circa 30 secondi di vantaggio sull’avversario decide di rientrare ai box. 
Tornata 43. Ayrton torna in pista conservando la prima posizione con un margine di oltre sette secondi sull’avversario. L’emozione e lo spettacolo dominano la fase finale, con Piquet che spreme la sua vettura per avvicinarsi a Senna e superarlo, un’operazione difficile da ripetere in un tracciato come quello ungherese. 


Inaspettatamente, però, ecco la svolta al 56esimo passaggio: il pilota Williams, che metro dopo metro ha recuperato lo svantaggio, reinventa un sorpasso all’esterno nella curva in fondo al rettilineo principale, in sbandata controllata, accompagnato da un applauso travolgente. Si lascia dietro Senna e corre verso la vittoria. 

Nelson Piquet, Williams-Honda

Nelson Piquet, Williams-Honda

Foto di: Motorsport Images

Piquet diventa il primo conquistatore del Gran Premio d’Ungheria, il primo ad essere stretto dall’abbraccio chiassoso di circa 200mila cuori pulsanti di passione all’Hungaroring, testimoni diretti di un’impresa entrata nella leggenda e nella storia dei sorpassi della Formula 1 che pone in secondo piano il podio di Mansell, il quarto posto di Johansson e i punti presi da Dumfries e dalla Tyrrell di Martin Brundle.

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