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Intervista

Tronchetti Provera: "La F1 è fatta da cicli, ma il mondiale 2019 non è ancora deciso"

Il vicepresidente e CEO di Pirelli è convinto che la Mercedes non ha ancora messo le mani sul titolo 2019, sebbene le frecce d'argento abbiano vinto i primi sei GP di fila: "L'anno scorso la Ferrari sembrava vincente fino a Monza, poi c'è stata reazione della Stella...".

Marco Tronchetti Provera, Vice Presidente esecutivo, Pirelli

Foto di: Franco Nugnes

Non ne ha voluto parlare, ma il legame di Marco Tronchetti Provera con Niki Lauda era molto profondo, tale da non dover diventare pubblico. Il vicepresidente esecutivo e CEO di Pirelli ha patito molto la scomparsa dell’austriaco tre volte campione del mondo al quale era legato da una sincera amicizia consolidata negli anni.

E allora anziché ricordare l’ex pilota della Ferrari il discorso è scivolato sulle sei vittorie della Mercedes nella prima parte della stagione di F1. Questo dominio delle frecce d’argento fa male alla F1?
“No, io penso che alla fine ci sia una sfida tecnologica di altissimo livello che tutti stanno portando avanti. Abbiamo visto dei miglioramenti dalla Red Bull. E nel mondo dei GP ogni tanto succede: ce li ricordiamo gli anni in cui c’era solo la Ferrari a dominare con Michael Schumacher? Eppure la F1 è andata avanti grazie alla passione e alle capacità tecnologiche dei team”.

“La F1 ha sempre avuto i suoi cicli: del resto prima di quello Mercedes c’è stato quello di Sebastian Vettel con la Red Bull, che ha vinto per quattro anni di fila. E se andiamo indietro solo di un anno, di questi tempi eravamo qui a parlare solo di Ferrari che stava dominando la scena”.

La Ferrari sta facendo fatica a sfruttare le gomme 2019 con la SF90: il mondiale è ancora aperto o è già deciso a favore della Mercedes?
“Penso di sì, che sia ancora presto per dire che la stagione sia già finita. L’anno scorso abbiamo visto una Ferrari superiore fino a Monza e poi è venuta fuori la Mercedes. Questa è la F1”.

La Pirelli è un punto fermo della moderna F1: siete chiamati a delle sfide importanti per il futuro…
“Saremo coinvolti in F1 fino al 2023: abbiamo siglato un nuovo contratto con FIA e FOM e stiamo studiando come sviluppare le gomme anche perché introdurremo nel 2021 gli pneumatici da 18 pollici che rappresentano un avvicinamento con il prodotto di serie. A Barcellona abbiamo avuto dei meeting positivi per definire il futuro. Abbiamo creato una metodologia d’azione con FIA, FOM e i team che ci permette di affrontare ogni problema per risolverlo insieme”.

Non è facile accontentare le esigenze di tutti…
“E’ quello che cerchiamo di fare dal 2011: di volta in volta siamo stati in grado di soddisfare le richieste che ci hanno fatto i team e credo che questa sia una prova di capacità unica”.

“Ogni anno ci troviamo di fronte a sfide diverse. È più difficile che fare una gomma che duri un intero gran premio. Realizzare degli pneumatici che si comportano in modo omogeneo per 20-25 giri è molto complicato, perché le gomme devono lavorare su piste di configurazione e asfalto diverso e vengono montate su monoposto che hanno un’aerodinamica, un assetto e un grip diverso. Senza contare che ogni pilota ha un suo stile di guida”.

“Insomma Pirelli è riuscita a combinare tutti questi fattori, dando ai team dei prodotti che permettono a ognuno di dare il suo meglio. Poi la gara la fanno i piloti, non gli pneumatici. Noi supportiamo le tecnologie dei team: è come se dovessimo produrre le scarpe che devono andare bene a tutti”.

I desiderata arrivano da promotore, Federazione Internazionale e dai team...
"Facciamo riferimento ad una target letter che ci viene consegnata e noi realizziamo le gomme in funzione di quanto ci viene chiesto. Questo conferma quanto i nostri tecnici siano appassionati: ogni anno sono in grado di sddisfare ciò che viene chiesto".

"I piloti stanno apprezzando quello che gli stiamo proponendo: alla fine il nostro obiettivo è soddisfare i piloti. I giudici sono loro, devono sentirsi in grado di andare al loro massimo. Se sono contenti vuol dire che abbiamo fatto un buon lavoro...".

 

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