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Intervista

Tost esclusivo: "Honda che sorpresa e siamo ufficiali per la prima volta!"

Il team principal della Toro Rosso fa un quadro realistico dell'attuale F.1 e pone l'accento sui costi e sulle attuali regole dei motori. L'austriaco è entusiasta della collaborazione conHonda: "Abbiamo fatto dei corsi per capire la mentalità giapponese".

Pierre Gasly, Toro Rosso, e Franz Tost, Team Principal. Toro Rosso

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Franz Tost, Team Principal, Scuderia Toro Rosso, con Toyoharu Tanabe, Direttore Tecnico F1, Honda
Scuderia Toro Rosso STR13, dettaglio del naso
Personale Honda, Franz Tost, Team Principal Scuderia Toro Rosso, Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso e Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso, la nuova Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13, sensori aerodinamici
Toro Rosso STR13, halo
Franz Tost, Team Principal Scuderia Toro Rosso, Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso, Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso e il personale Honda
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso e Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso, la nuova Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Scuderia Toro Rosso STR13, ala posteriore
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13, Fernando Alonso, McLaren MCL33
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Scuderia Toro Rosso STR13, dettaglio del bargeboard
Scuderia Toro Rosso STR13, ala posteriore
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
James Key, Direttore Tecnico, Scuderia Toro Rosso,Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso, Franz Tost, Team Principal, Scuderia Toro Rosso, Toyoharu Tanabe, Direttore Tecnico F1, Honda
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso, Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso
Personale della Scuderia Toro Rosso mentre la neve ferma la terza giornata di test
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Toro Rosso STR13
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso STR13

A sessantadue anni, molti dei quali trascorsi in pista, Franz Tost può permettersi di andare dritto al sodo. Il team principal della Toro Rosso al termine dalla prima metà dei test di Barcellona ha trovato le risposte che cercava, e probabilmente avrà tirato un sospiro di sollievo leggendo le percorrenze che la nuova monoposto ha coperto spinta dalla power unit Honda.

Tost è stato sempre convinto che l’accordo con una Casa ufficiale avrebbe consentito alla Toro Rosso di fare un salto di qualità, ed oggi quella chance c’è.

Il team principal austriaco in passato ha vissuto in Giappone per un anno (al seguito di Ralf Schumacher quando lavorava per Willy Weber) e ha fatto tesoro di quell’esperienza per impostare il miglior dialogo possibile tra i tecnici della sede di Faenza e gli ingegneri della Honda, una partnership che sembra nata con premesse buone.

In una lunga chiacchierata con Motorsport.com Tost è andato ben oltre la realtà della Toro Rosso, dando una visione molto precisa e diretta della Formula 1 attuale e di quella che vorrebbe vedere in futuro.

Sorpreso dall’affidabilità Honda?
“Non posso dire di essere sorpreso, perché avevamo, ed abbiamo, molta fiducia nel lavoro della Honda. Siamo convinti di avere a disposizione una power unit affidabile e anche con un’ottima performance. Se non ne fossimo stati convinti non avremmo deciso di collaborare con la Honda, e finora posso confermare che siamo molto contenti della scelta fatta. Lo scorso anno l’accordo è stato formalizzato con un certo ritardo rispetto alle tempistiche abituali, e ci sono stati molti addetti ai lavori che avevano previsto problemi di comunicazione tra noi e la Honda”.

Com’è andata su questo fronte?
“Molto bene. Abbiamo impostato un ottimo rapporto. Ovviamente anche da parte della Toro Rosso ci siamo preparati al meglio in vista di questo nuovo ciclo, compresa la partecipazione a seminari mirati a capire il comportamento ed il modo di pensare della cultura giapponese, in modo da saper interpretare il più possibili le loro reazioni e regolarci di conseguenza".

"Abbiamo avuto un inverno molto impegnativo, con un sacco di test dinamici, il lavoro necessario per il nuovo cambio, e tanto altro. Fortunatamente la collaborazione con gli ingegneri Honda è stata molto buona”.

Credi che la comunicazione errata sia stata uno dei fattori che ha portato alla crisi il matrimonio Honda-McLaren?
“Non ne ho idea. Non lo so”.

Avete riscontrato delle differenze passando da team cliente a squadra ufficiale?
“Una grande differenza! Ce ne siamo accorti quando il design della nuova monoposto è entrato nel vivo. Eravamo abituati a ricevere la power unit e a dover adattarci alle sue caratteristiche. Ci dicevano: ‘Guarda, questa è la power unit con tutti gli accessori’, e stava a noi riuscire a mettere tutto in macchina. Adesso è tutto diverso, ci sediamo intorno ad un tavolo con gli ingegneri della Honda e pensiamo a come ad esempio creare il serbatoio dell’olio, a come inserirlo nel telaio, a come ottimizzare l’installazione in funzione dell’aerodinamica, e tante altre possibilità come queste, che prima non avevamo. E i benefici che ne traiamo, dall’aerodinamica al resto, sono notevoli. Stiamo già pensando alla monoposto del 2019, grazie a delle idee che ci sono venute dialogando insieme”.

E’ la prima volta che la Toro Rosso ha questo ‘lusso’…
“Esatto. Avreste dovuto vedere i volti sorridenti degli ingegneri quando sono tornati dai test al banco prova del cambio agganciato alla power unit. Hanno proposto di cambiare delle mappature, e alla fine hanno trovato quello che cercavano. Prima era impossibile, ed è anche per questo che siamo strafelici di avere iniziato questa collaborazione con la Honda”.

Si parla molto in questi giorni della possibilità che qualche motorista possa decidere di sacrificare una gara decidendo di utilizzare 4 power unit. Credi che possa essere una strategia valida?
"
Sì. Dobbiamo considerare che rispetto allo scorso anno il regolamento impone meno motori e più gare. Per quanto mi riguarda questo regolamento è una pazzia, se n'è parlato perché molta gente nel paddock voleva mantenere le quattro power unit, ma la Ferrari non ha accettato la modifica del regolamento, quindi dobbiamo accettarlo. Sarà cruciale capire quanta potenza si perderà con l’aumentare del chilometraggio, poi ci si adatterà di conseguenza”.

Si dice anche che il vostro accordo con la Honda sia un contratto che precederà quello con la Red Bull, se i riscontri di questa stagione saranno positivi...
“Loro hanno un motore Renault, e lavorano con quello. Non sono coinvolti nello sviluppo o nel lavoro per il prossimo anno del progetto Honda”.

Ricomincerete con due piloti praticamente esordienti….
“Non è novità, la Toro Rosso esiste per questo”.

Ritornerete a tre anni fa con i giovani Sainz e Verstappen?
“Non proprio, ogni situazione fa storia a sé. Carlos era arrivato dopo la vittoria in World Series, mentre Max era ancora più acerbo. Gasly ha vinto in Formula 2, ed ha completato un’importante esperienza nella Superformula giapponese. Brendon non ha esperienza in Formula 1 ma ha corso a lungo con la Porsche in LMP1 e ha qualche anno in più. Penso che sia una line-up di buon livello”.

Il programma Red Bull junior non sembra aver molto da offrire a breve termine. Si è inceppato qualcosa?
“Attualmente non ci sono ragazzi pronti per il salto in Formula 1, ma è un programma molto forte, a partire dal karting proseguendo fino a GP3 e Formula 3. Vedremo, non c’è alcuna fretta, l’importante è selezionare i giovani migliori e prepararli bene, se poi non ci sono piloti pronti possiamo attingere anche al di fuori del nostro vivaio, è già accaduto in passato”.

Nei rookie test utilizzerete ancora Sean Gelael e magari Nirei Fukuzumi del vivaio Honda?
“Non sappiamo ancora. Fukuzumi ha un programma intenso (Formula 2 più Superformula) mentre posso confermare che Gelael sarà con noi in alcune sessioni FP1 e nei test dopo il GP di Spagna e Ungheria”.

Sono iniziati i primi screzi sul regolamento 2021. Di cosa ha bisogno questa Formula 1?
“La Formula 1 deve cambiare molto, non può continuare così. Ovviamente le squadre che stanno davanti, i top team, non vogliono cambiare nulla, e questa non è una novità in Formula 1. Ma se Liberty Media non interverrà, sono convinto che dopo il 2022 o il 2023 ci saranno dei bei problemi”.

Cosa in particolare?
“Non c'è dubbio che dobbiamo aumentare lo spettacolo, basti pensare allo scorso Gran Premio di Abu Dhabi? Ci vuole più azione, aumentare il numero di team e piloti che possono ambire alla vittoria, ma se chiediamo ai top team ci sentiremo rispondere che ‘non vogliamo cambiare nulla’, ed è una sciocchezza. Dopo lo spettacolo c’è il problema dei costi, perché è una pazzia sentire di budget da 400 o 500 milioni di euro. Alla fine parliamo di una gara in cui un team schiera due monoposto, e si potrebbe fare con 80 o 100 milioni, lo stesso spettacolo!”.

In quali aree si potrebbero tagliare le spese?
“Faccio un esempio. Nella sede Toro Rosso conserviamo tutte le ali prodotte per cinque anni, per motivi fiscali, ecco, vi farei vedere quante ne abbiamo. E tante si differenziano davvero per piccoli particolari, un flap modificato, spendiamo milioni per niente. Limitando questi sviluppi di potrebbe risparmiare una montagna di soldi, e di questi casi ce ne sono parecchi. Poi, terzo punto, c’è il problema della distribuzione dei soldi da parte della Formula 1”.

Un problema di cui si parla da anni…..
“Il criterio utilizzato ora sembra uno... scherzo. I top team ottengono dalla Formula 1 delle cifre che equivalgono al nostro budget totale, come si può pensare che noi si possa competere contro quelle squadre?"

"Se il sistema non cambierà ci saranno sempre le solite squadre a competere per la vittoria, e vediamo oggi che tra i tre top team e il più vicino degli inseguitori c’è un margine di un secondo e mezzo al giro. Credo che il pubblico oggi voglia assistere ad uno spettacolo emozionante, e tra le componenti dello show dovrebbe esserci un’imprevedibilità maggiore. Poi, aggiungo, abbiamo ormai uno spettacolo in cui non ci sono più imprevisti. Alcuni amici mi dicono ‘Ehi Franz, in passato almeno c’era qualche incidente, ora non più’”.

Quanto tempo c’è ancora a disposizione per poter introdurre dei correttivi?
“Se si vuole cambiare qualcosa sul fronte power unit va fatto ora, perché se un nuovo Costruttore vuole entrare nel 2021 il tempo per prepararsi non è poi tanto. L'attuale propulsore dal punto di vista tecnologico è assolutamente il massimo che si possa pensare di ottenere oggi. Ma è troppo complicato e troppo costoso, e considerando che ormai siamo in questa situazione, l’unica strada percorribile sarebbe quella di bloccare gli sviluppi”.

Sembra anche difficile vedere all’orizzonte dei nuovi team interessati ad entrare in Formula 1...
“Oggi per avviare una nuova squadra con un'infrastruttura allineata con quella dei team esistenti servono almeno 150 milioni, solo per costruire l'infrastruttura. Poi c’è il personale, e non parliamo di profili professionali che si trovano facilmente in giro”.

È per questo che, ad esempio, nessun team di Formula 2 potrebbe mai fare il salto nella categoria maggiore?
“Sì. Non c’è possibilità. Consideriamo che oltre alla struttura poi servono dai 100 ai 150 milioni per iniziare la prima stagione, ed il tutto senza chance di competere per il podio. È inaccettabile pensare che per due monoposto ci debbano essere quasi mille persone. Sono questi i punti che Liberty dovrebbe considerare, perché oltre agli investimenti enormi poi a fine anno non hai molto indietro. Spero che vadano per la loro strada, perché hanno buone idee, e spero riescano ad imporsi”.

L’intenzione di portare il calendario a 25 Gran Premi è una buona idea?
“Non vedo problemi particolari, un anno ha 52 weekend, quindi possiamo avere 26 gare. Ho sentito anche la proposta di accorciare di un giorno il fine settimana in pista, ma in questo caso bisogna capire cosa ne pensano i promotori dei singoli Gran Premi, perché credo che oggi contino anche sulle entrare del venerdì, ma può essere uno scoglio superabile".

Non c’è il rischio di spremere troppo il personale che va in pista?
“Se dovessero esserci più di 21 gare, bisognerà formare una terza squadra di meccanici, un’eventualità che abbiamo preso in considerazione già quest’anno. Non è semplice, perché serve avere più formazioni in grado di fare un pit-stop, ma ci si può pensare. E visti i budget, non è certo questa necessità a creare problemi ad un team”.

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