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Toro Rosso STR11, non c'è solo il vestito nuovo

Presentata nella pit lane di Barcellona la Toro Rosso STR11 che ha l'ambizione di inseguire il quinto posto nel mondiale Costruttori con Max Verstappen e Carlos Sainz jr. Ecco le novità della monoposto di Faenza

Toro Rosso STR11, presentazione

Toro Rosso STR11, presentazione

Jon Noble

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Beati gli ultimi. La Toro Rosso ha aspettato l’inizio della seconda sessione di test collettivi a Barcellona per mostrare la STR11 nella sua veste definitiva con una grafica nuova sulla parte anteriore del telaio che maschera l'assenza degli sponsor Cepsa e Nova Chemicals sostituiti dal ritorn di Falcon Private Bank e Casio Edificeo.

 

Max Verstappen, Scuderia Toro Rosso e Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso svelano la Scuderia Toro Rosso STR11
Max Verstappen, Scuderia Toro Rosso e Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso svelano la Scuderia Toro Rosso STR11

Photo by: XPB Images

In realtà la monoposto della squadra faentina ha già girato per quattro giorni con Max Verstappen e Carlos Sainz la scorsa settimana con il colore blu scuro e senza alcuna scritta di sponsor. Si trattava di una macchina base alla quale mancavano alcuni particolari di sviluppo che sono stati completati in ritardo, perché il passaggio al motore Ferrari 059/4 è stato ufficializzato solo il 4 dicembre scorso e da allora i 500 dipendenti hanno lavorato giorno e notte per essere pronti al debutto stagionale.

Franz Tost, team principal della Toro Rosso, nutre grandi ambizioni per la STR11: il manager austriaco ambisce al quinto posto nel mondiale Costruttori con una monoposto che è molto curata dal punto di vista aerodinamico, con alcune soluzioni tecniche molto interessanti che hanno fatto e faranno scuola.

Il puntone è inclinato in avanti

Tanto per cominciare si tratta di una macchina che nasce a passo lungo: basta guardare quanto il bilanciere della sospensione anteriore a schema push rod sia molto inclinato verso l’anteriore e il triangolo superiore di quella posteriore pull sia orientato verso il retrotreno. Il motivo? Tenere le ruote il più possibile lontane dalle fiancate, per avere un buon passaggio di flusso da incanalare verso il diffusore.

Per restare in tema di sospensioni vale la pena evidenziare che all’anteriore il triangolo inferiore si è stretto nella forma a diapason, seguendo il concetto lanciato dalla Mercedes nel 2014 e poi seguito da Ferrari e Force India l’anno scorso, mentre il braccio di sterzo genera un soffiaggio grazie a piccolo disallineamento con il triangolo superiore.

Nel retrotreno, invece, si apprezza il semiasse che è quasi carenato fra il braccio del triangolo inferiore e quello di convergenza in una sorta di piano alare continuo utile a direzionare i flussi verso il diffusore, visto che il triangolo inferiore adotta una forma simile al diapason già dallo scorso anno.

Due Naca per l'S-duct

Il muso segue la moda del taglio corto, dotato del nasino che diventa un piccolo gozzo di pellicano ai lati del quale ci sono due prese d’aria Naca che alimentano l’S-duct, pare sfruttando l’effetto Coanda. Gli aerodinamici di Bicester sarebbero riusciti a trovare il modo di aumentare la portata del flusso sotto al muso con una propria interpretazione, diversa da quella di tutti gli altri. Ovviamente nella parte superiore della muso in prossimità della scocca dove c’è il vanity panel non manca lo sfogo dell’aria dell’S-duct.

 

"S" duct Toro Rosso
"S" duct Toro Rosso

Photo by: Giorgio Piola

La presa dei freni anteriore mostra una grande palpebra in carbonio che va quasi a cingere il bordo della gomma, seguendo un concetto che è stato avviato l’anno scorso dalla McLaren sulla MP4-30, mentre i supporti delle telecamere determinano un soffiaggio con le pareti del muso, per avendo un disegno neutro aerodinamicamente. La STR11 adotta anche i mozzi forati per sfruttare l'aria calda a fini aerodinamici.

 

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11

Photo by: XPB Images

Le pance hanno bocche dei radiatori piuttosto generose, ma sono molto svasate nella parte inferiore: i radiatori dovrebbero essere inclinati come erano quelli della SF15-T l’anno scorso, per quanto l’esecuzione deve essere stata raffinata perché la fiancata si stringe molto verso il posteriore, portando lo sfogo dell’aria calda in coda e lasciando una grande zona a Coca Cola.

L’abitacolo è caratterizzato dalle protezioni della testa più alte di 20 mm per esigenze regolamentari, mentre la presa dinamica del motore Ferrari è ogivale con il roll bar incorporato e con tre differenti bocche di alimentazione: quella centrale è riservata al 6 cilindri turbo del Cavallino, mentre quelle laterali servono al raffreddamento dell’ERS e del radiatore del cambio.

Quanto è corto il cofano motore!

È sorprendente come il cofano motore sia una sorta di seconda pelle della power unit: è molto corto, ma si estende con una grande vela che fa da pinna stabilizzatrice. Il mono-pilone che regge l’ala posteriore infilandosi nello scarico centrale è stato copiato anche dai top team: pare che oltre a far risparmiare il peso dell’archetto, contribuisca a orientare i gas di scarico, regalando una maggiore efficienza alla turbina.

Fra le novità introdotte quest’anno si segnala la paratia dell’ala posteriore che è caratterizzata dall’avere le feritoie orizzontali che sono aperte verso la parte anteriore. Insomma, la Toro Rosso STR11 si manifesta come una macchina molto curata e con alcune soluzioni particolarmente sofisticate che, abbinate alla proverbiale affidabilità del motore Ferrari, dovrebbe garantire le prestazioni per puntare spesso ai punti, specie all’inizio della stagione, visto che il 6 cilindri turbo del Cavallino in versione 2015 non potrà essere sviluppato con dei gettoni nel corso del campionato.

Ma quanti sono gli slot nel fondo?

Rispetto alla vettura che ha girato nella prima sessione di Barcellona si sono notati nel fondo gli slot al bordo esterno: sono aumentati di numero e superano quelli della Ferrari. Il tentativo è di ricostruire una sorta di minigonna d'aria per sigillare il diffusore quando si usa l'assetto Rake.

Da segnalare, infine, che la squadra romagnola per la prima volta si è cimentata anche nella realizzazione della scatola del cambio in materiali compositi a riprova dell’ambizione che spinge i tecnici diretti da James Key a puntare lo sguardo in alto. L’anno scorso a tagliare le gambe a Verstappen e Sainz erano stati i dodici ritiri. I piloti con un anno di esperienza sulle spalle faranno meno errori, ma la STR11 dovrà dimostrarsi meno vulnerabile della sua progenitrice con il motore Renault…

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