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Toro Rosso: ad Hartley si era rotto l'attacco del triangolo inferiore al porta mozzo

Il neozelandese nelle FP3 di Silverstone ha patito il cedimento alla sospensione della STR13: la squadra di Faenza ha risolto il guio, ricostruendo la vettura dalla scocca nuda, ma Brandon non è partito per il GP a causa di un connettore della PU.

Toro Rosso STR13, sospensione anteriore

Toro Rosso STR13, sospensione anteriore

Giorgio Piola

Brendon Hartley, Toro Rosso STR13
L'incidente di Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
L'incidente di Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
L'incidente di Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
L'incidente di Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13
Brendon Hartley, Scuderia Toro Rosso STR13, dopo l'incidente
Brendon Hartley, Toro Rosso
Meccanici Toro Rosso al lavoro sulla monoposto di Pierre Gasly, Toro Rosso STR13
Ingegneri al lavoro sulla monoposto di Pierre Gasly, Toro Rosso STR13

La Toro Rosso vuole cancellare Silverstone dalla memoria. Pierre Gasly si è visto togliere il punticino mondiale che il francese aveva conquistato nel penultimo giro del GP di Gran Bretagna, ma l’azione su Sergio Perez è stata giudicata troppo dura e così Pierre è stato retrocesso dal decimo al tredicesimo posto con 5 secondi di penalizzazione aggiunti alla classifica di arrivo.

Liquefatto il punticino iridato di Gasly è rimasto molto poco da ricordare per il team diretto da Franz Tost, una squadra che è scivolata all’ottavo posto della classifica Costruttori con 19 punti, con l’incubo che la Sauber, a sole tre lunghezze, possa avvicinarsi ulteriormente puntando sul talento di Charles Leclerc, mentre la McLaren, settima, è 29 punti avanti e non sembra raggiungibile.

A Faenza non vedono l’ora di andare a Hockenheim per azzerare il ricordo inglese: Brandon Hartley ha vissuto un autentico week end di passione, iniziato con il pauroso crash nel corso del terzo turno di prove libere del sabato mattina.

Il neozelandese ha dovuto fare i conti con il cedimento improvviso della sospensione anteriore sinistra alla Curva 7 e con la STR13 priva di controllo si è schiantato contro le barriere, dopo un testacoda in aria.

Brandon è uscito incolume dallo spettacolare crash ma la monoposto era molto danneggiata, tanto che si è reso necessario l’assemblaggio della scocca nuda di scorta.

"Non sono superstizioso, ma penso che sia sicuramente giusto dire che le ultime settimane sono state molto sfortunate per me. Tutto è successo al di fuori dal mio controllo nello scorso fine settimana: al cedimento della sospensione in FP3 si è aggiunto il fatto che non sono riuscito nemmeno a prendere il via della gara!”.

Ad Hartley si è rotto in frenata l’attacco del triangolo inferiore della sospensione anteriore per cui la ruota sinistra si è sollevata da terra collassando anche gli altri bracci ed è rimasta attaccata al telaio grazie ai cavi di ritenzione che hanno fatto perfettamente il loro lavoro.
"Dopo l’incidente abbiamo dovuto cambiare la scocca sulla macchina di Brandon – ha spiegato i team principal Franz Tost – i ragazzi della squadra sono stati fantastici perché alle 20,30 di sabato la macchina, completamente ricostruita, è stata messa in moto, per cui il neozelandese avrebbe dovuto iniziare la gara dalla pit lane”.

In realtà Hartley non è riuscito a partire per il suo decimo GP di F1 perché nel corso del pre-griglia è emerso un problema inaspettato sulla power unit…
“Durante i giri di riscaldamento, si è manifestato un problema sulla sua monoposto che non siamo stati in grado di diagnosticare subito, quindi abbiamo richiamato Brandon nel box per cercare di risolvere il problema. E, invece, abbiamo dovuto ritirare la macchina al primo giro…”.

A spiegare cosa ha bloccato Brandon è intervenuto Toyoharu Tanabe, direttore tecnico di Honda F1:
"Purtroppo il ritiro è stato riconducibile a un connettore allentato sul lato power unit”.

Nonostante i ripetuti errori della Toro Rosso-Honda, Hartley non ha perso la fiducia nel team:
“È stato un weekend deludente, ma ora ho premuto il pulsante del reset, e voglio pensare solo alla prossima gara. Ho piena fiducia che tutte le persone della Toro Rosso lavoreranno sodo nelle prossime due settimane, proprio come farò io, per mostrare il nostro lato migliore a Hockenheim".

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