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Todt: "Ferrari: senza la macchina non si vince in F1"

Il presidente della FIA ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera prima della ripartenza della F1 in Austria. Il manager francese ha toccato molti punti delicati del Motorsport e invita la Ferrari a Le Mans per l'assoluta.

Jean Todt, President, FIA

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Jean Todt intervistato in video conferenza da Daniele Sparisci del Corriere della Sera. Il presidente della FIA con un'analisi cruda della situazione fa una fotografia del momento difficile del Motorsport che per effetto della pandemia del COVID-19 ha dovuto cambiare pelle  molto in fretta. Ecco alcuni stralci dell'interessante chiacchierata...

La Ferrari valuta di correre non solo in F1…
“Sono sempre costruttivo e ottimista. Che senso aveva spendere più di mezzo miliardo l’anno? Nessuno, e non era sano per lo sport. Ci sarà un aggiustamento negli organici dei team, come in tutti i settori economici. Dovevamo adattare la F1 a questa nuova situazione allucinante, era una questione di sopravvivenza”.

La prospettiva sarebbe tornare a Le Mans?
“Certo, mi farebbe tornare giovane. Allora i piloti correvano ovunque. Jim Clark e Jochen Rindt nello stesso fine settimana partecipavano in più categorie. Battaglie uniche, un week end a Le Mans c’era il duello Ford-Ferrari. In quello successivo gli stessi uomini si sfidavano in F1, personaggi straordinari”.

Vede le premesse per ripeterla?
“Sarei felice di vedere Ferrari, Mercedes, Red Bull con un costruttore sfidarsi a Le Mans con le Hypercar”.

Previsioni su questo campionato?
“Chi era forte resta forte. Non avendo girato sarà interessante capire il lavoro dei motoristi senza riscontri dalla pista. Ci sono sempre varianti imprevedibili”.

Vettel-Ferrari, sorpreso dall’addio del tedesco?
“Non me la sento di giudicare. Dico solo che è un pilota di grande talento e non ha ancora una macchina per il 2021. Spero per lui e per la F1 che l’avrà”.

La Ferrari scommette su Leclerc-Sainz, una coppia giovane. Non è un azzardo?
“L’automobilismo è una combinazione fra uomo, macchina e squadra. L’unica alchimia che può funzionare è quella che unisce tutto per vincere. Senza uno di questi elementi gli altri non funzionano, lo abbiamo già visto”.

Quando?
“Senza la macchina non hanno vinto né Alonso, né Vettel. Sebastian ha vinto quando aveva la vettura competitiva. Lo stesso per Schumacher. Quando è arrivato alla Ferrari nel 1996 ha dovuto aspettare fino al 2000 per il titolo. Puoi avere il talento, ma se non hai mezzo, team, affidabilità, non ce la fai. Bisogna mettere insieme tutto”.

Hamilton può raggiungere i 7 titoli di Schumacher, che effetto fa?
“Mi suscita ricordi personali, di un bel periodo. Ma i record sono fatti per essere superati, e i tempi di adesso sono diversi da allora. Detto questo, Mercedes e Hamilton lavorano in modo straordinario”.

Come si decide chi fa il secondo pilota? Sainz ha detto che non sarà spalla di Leclerc.
“Lo chieda a Binotto non a me. Numero uno, numero due. Sono tutte c... Chi sta davanti all’altro dopo 4-5 gare stabilisce le gerarchie. Vale in tutte le squadre”.

Lei è stato criticato per la gestione dell’inchiesta sui motori Ferrari del 2019. In giro si dice che abbia scelto la linea morbida perché suo figlio Nicolas è il manager di Leclerc. Come risponde?
“Sono chiacchere inevitabili, oggi giorno ne dicono di nuove. Funziona così, durano una settimana e poi si passa ad altro. La verità è che quando ho accettato questo incarico sapevo di dover prendere i lati postivi e anche quelli negativi. La mia coscienza è pulita, per me è importante soltanto essere trasparente con i membri della FIA, l’etica. Il resto fa parte del mio ruolo, incluse le voci spiacevoli”.

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