Todt avverte sui costi: "La F1 rischia di perdere Costruttori"
Nell'intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com, il Presidente FIA ha messo un guardia i team sulle spese, che ad oggi ritiene folli e necessariamente da abbassare.

"La Formula 1 non è immune al poter vedere cambiare i piani dai propri costruttori a causa della pandemia di Coronavirus".
Questo è l'allarme lanciato da Jean Todt, che sta lavorando fortemente ad una riduzione dei costi del circus per garantirgli ancora almeno 10 squadre in griglia in futuro.
Il presidente FIA è stato intervistato in esclusiva da Motorsport.com, al quale ha detto di essere fiducioso che per il momento le cose non cambino, almeno anche per il 2021.
"Il prossimo anno mi auguro che ognuno resti al proprio posto, ma è per questo che stiamo parlando con tutti. Anche se sei una grande squadra, non puoi dare nulla per certo. Dobbiamo considerare ogni cosa, essere umili sapendo che amiamo il motorsport, ma che non è qualcosa di essenziale per la società. Dobbiamo fare le giuste scelte e prendere le decisioni più corrette".
Venerdì i team di F1 si riuniranno con i vertici FIA per discutere della riduzione del tetto di spese in modo drastico, che già era stato portato a 150 milioni di dollari per anno. Ma la Federazione vuole fare di più, seppur qualcuno sia restio all'abbassare ancora questo limite (come Ferrari e Red Bull).
“In ogni disastro e crisi ci sono tanti contro, ma anche dei pro. La cosa buona è che abbiamo l'opportunità di migliorare il futuro. In Formula 1 abbiamo raggiunto dei costi elevatissimi fuori dal normale, vanno assolutamente reindirizzati su un altro livello".
“Per dire, stamattina stavo calcolando quello che vogliamo imporre ai team assieme al gruppo di lavoro della F1. Il budget è ora fra i 150 milioni di dollari per i team più piccoli e i 300 milioni per quelli più grandi, che però non includono i costi di sviluppo dei motori per i costruttori. E' roba da matti, capite dove siamo arrivati? E ancora c'è chi si oppone!"
Parlando nello specifico dei costruttori, Todt ha una visione globale di quello che può accadere in termini di disoccupazione nelle varie Case, che quindi potrebbero lasciare le corse.
“Non credo che il motorsport sia attualmente il primo problema di un marchio, stavo appunto leggendo un resoconto delle Nazioni Unite riguardo l'obiettivo di sviluppo sostenibile; si parla di almeno 25 milioni di persone che perdono il lavoro, quindi in un certo senso è per questo che rispetto i programmi delle aziende. Ma se una di queste perde qualche dozzina di persone in un team sportivo, non penso sia un dramma. Semmai, lo sarebbe perdere quattro squadre in F1, per esempio. Spero che tutti abbiano un quadro della situazione completo e non singolare. E' quello che stiamo cercando di fare con Formula One Group”.
Infine Todt ha affermato che la chiave è stata quella di convincere le persone coinvolte nella gestione delle squadre che c'era un buon futuro per lo sport.
“Non voglio essere troppo fiducioso, ma spero che alcuni proprietari e sponsor mantengano le motivazioni. Ecco perché non dobbiamo fermarci e scoraggiarli. Possono dire, ok, dopo tutto questo qual è lo scopo? Mi piace ancora? Ne ho bisogno?' Dobbiamo spingerli in questa direzione, è la nostra responsabilità".
"Sinceramente, però, non posso parlare per conto loro perché non conosco i dettagli dei loro business e dove si trovano ora. Da quando esiste la Formula 1 c'è gente che va e gente che viene, spero che chi è presente ora lo sia anche in futuro".
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