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Test a Barcellona: la Ferrari torna davanti. Illusione o realtà?

Analizziamo l'andamento dei test di Barcellona per i tre top team: la Ferrari porta Vettel in cima alla lista dei tempi lavorando per risolvere i problemi di trazione nel lento. Red Bull promuove il motore Renault, mentre Mercedes sforna novità.

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H

Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Max Verstappen, Red Bull Racing gets into his car in the garage
Max Verstappen, Red Bull Racing RB12
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 W07 Hybrid
Pascal Wehrlein, Mercedes AMG F1 Team W07
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Antonio Fuoco, Ferrari with the media
Antonio Fuoco, Ferrari SF16-H
Antonio Fuoco, Ferrari SF16-H
Jordan King, Manor Racing MRT05
Pascal Wehrlein, Manor Racing
Williams FW 38, ala posteriore con doppio flap ed extra winglets
Alex Lynn, Williams Formula 1
Alfonso Celis Jr., Sahara Force India F1 VJM09
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso
Pierre Gasly, Scuderia Toro Rosso
Esteban Gutierrez, Haas F1 Team VF-16
Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team RS16
Kevin Magnussen, Renault Sport F1 Team RS16
Esteban Ocon, terzo pilota, Renault Sport F1 Team

Se la Ferrari cercava delle risposte dai test di Barcellona, qualche indicazione utile dai due giorni di lavoro a Montmelò è arrivata. E non tanto per il fatto che Sebastian Vettel è risultato il più veloce, ma piuttosto perché il tedesco ha potuto constatare che la SF16-H è migliorata proprio nell’ultimo tratto della pista catalana, quello che esalta le doti del telaio e dell’aerodinamica e ha messo in evidenza, specie nella qualifica del GP di Spagna, la grave carenza di trazione della Rossa nel lento.

Vettel il più veloce nei due giorni

I due decimi che la Ferrari ha tolto nei collaudi hanno restituito il sorriso agli uomini del Cavallino che ora non hanno solo l’incubo di mettere la SF16-H davanti alle Mercedes, ma anche alla Red Bull RB12. Seb ha lasciato alle spalle il baby fenomeno di soli 67 millesimi di secondo, ma ha capito che nella Rossa c’è ancora un potenziale da sfruttare e che i tecnici di Maranello fanno fatica a far emergere.

Al Reparto Corse hanno avuto la conferma che Mercedes e Red Bull Racing riescono a sfruttare in modo più ficcante le libertà regolamentari. I due top team rispettano le pressioni delle gomme che vengono misurate in griglia di partenza dai commissari della FIA e poi riescono a controllarla senza farle crescere con l’aumento della temperatura degli pneumatici. A Barcellona il valore minimo consigliato dalla Pirelli era di 19,5 psi e la Ferrari in gara arrivava a picchi di 21,5 psi, mentre i rivali potevano contare su una maggiore impronta a terra del pneumatico (se la gomma è più gonfia del dovuto assume una forma a “pera”) che permetteva di limitarne l’usura. Insomma è come finire in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.

Ferrari carente in trazione nelle curve lente

La Ferrari ha lavorato sulle pressioni, ma anche sulle regolazioni della sospensione posteriore che ancora non funziona come James Allison vorrebbe. Nel GP di Spagna, Kimi Raikkonen pur essendo 3,5 km/h più veloce davanti al traguardo rispetto a Max Verstappen (un valore che era cresciuto alla speed trap), non è mai riuscito a portare un serio attacco in staccata all’olandesino della Red Bull, nonostante potesse disporre dell’ala mobile aperta.

Cosa che a ruoli invertiti fra Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel (in lotta fra loro per il terzo posto) si visto, anche se poi il tedesco è stato bravo a controllare l’esuberanza dell’australiano che è arrivato lungo.

Come mai la SF16-H aveva le polveri bagnate? La Rossa era nettamente più lenta nel T3 e usciva dall’ultimo curvone dovendo percorrere molta più strada di quanto non facesse il ragazzino che tagliava le traiettorie grazie alla straordinaria trazione della RB12 e all’eccellente aerodinamica della monoposto di Adrian Newey.

L'aerodinamica torna a essere protagonista

La differenza di potenza fra lo 059/5 e l’asfittico motore Tag Heuer (Renault) è stata cancellata sulla pista spagnola che è considerata una sorta di galleria del vento all’aperto. Segno che l’aerodinamica torna a essere protagonista già in questo campionato e non c’è bisogno di attendere la rivoluzione delle norme prevista nel 2017.

Ma la squadra del Cavallino, tolta la tensione del GP, ha saputo trovare delle risorse nella Rossa che solitamente faticano a emergere: forse sarebbe il caso di togliere un po’ di pressione sulle persone che stanno dando l’anima nella speranza di chiudere il gap sulle frecce d’argento.

Red Bull minaccia seria anche a Monaco

Lasciando Barcellona, Sebastian Vettel ha detto che non teme la Red Bull. Noi saremmo meno categorici del tedesco, perché la RB12 a Monaco potrebbe puntare a ripetere il clamoroso successo di Max Verstappen in Spagna. La pista del Principato si presta alle caratteristiche della monoposto di Milton Keynes e non è affatto da escludere il debutto del motore Renault Evo che doveva fare la sua prima uscita solo in Canada.

L’unità francese, dotandosi della tecnologia TJI, ha fatto un grosso salto di qualità montando la candela con il “cappuccio” per migliorare la combustione: il 6 cilindri turbo di Viry Chatillon ha convinto nei due giorni di collaudi perché si è rivelato potente e anche affidabile, tanto che Daniel Ricciardo e Max Verstappen (ma anche Kevin Magnussen) hanno chiesto di averlo a Montecarlo.

Senza contare che Max Verstappen ha avuto modo di imparare tutte le strategie di gara che la Red Bull è in grado di sfruttare durante un GP e che il più giovane del Circus non aveva utilizzato durante la gara vinta perché non aveva ancora abbastanza confidenza con tutte le procedure.

Mercedes continua a sviluppare la W07 Hybrid

L’analisi manca della Mercedes che resta il punto di riferimento. Nico Rosberg è rimasto al coperto: il tedesco si è accontentato del terzo tempo riassuntivo, ma ad appena 137 millesimi da Vettel. La squadra di Brackley ha portato una serie di novità (anche alcune soluzioni di motore per il proseguo della stagione) oltre a pance molto strette in coda che saranno utili nella sequenza dei tracciati veloci e un diverso deviatore di flusso, alternando l’ala anteriore da massimo carico (con i due soffiaggi nella paratia laterale) a quella già vista nei primi GP.

Siccome Nico non ha finito il lavoro in un giorno solo, è saltato il preventivato debutto di Esteban Ocon sulla W07 Hybrid. Il francese ha lasciato il posto a Pascal Wehrlein, pilota titolare della Manor, che le modalità di lavoro del team di Brackley già conosce, ed è toccato al tedesco completare i piani che erano stati stilati. Se il giovane transalpino avrà l’opportunità di girare due giorni di fila sulla freccia d’argento nei test di Silverstone, sarà Lewis Hamilton a pagare questa mutata strategia, visto che il campione del mondo non avrà alcuna possibilità di guidare la propria monoposto al di fuori dei weekend di gara.

Fuoco meritava di fare un giro da qualifica

Il regolamento dei test è chiaro: metà dei giorni devono essere messi a disposizione dei piloti rookie. E la Mercedes quelli dei titolari se li è già bruciati, proprio come la Red Bull Racing (Ricciardo ha preteso di girare al primo giorno). La Ferrari, invece, ha riaperto la porta ad Antonio Fuoco che si è fatto il regalo per i 20 anni: il calabrese ha lavorato bene con le gomme medium e tanta benzina nel serbatoio, ma non ha avuto l’opportunità di mostrare il suo valore nel giro secco perché è stato richiamato ai box quando gli hanno montato un treno di soft nuove.

A Maranello hanno cercato di preservarlo dalla pressione oppure non hanno voluto creare un dualismo con Leclerc che si vedrà a Silverstone, il nuovo gioiellino della FDA che si è presentato in GP3 vincendo subito una gara?

La tabella riassuntiva dei tempi dei test di Barcellona

Pilota Vettura Mescola Tempo Giorno
S. Vettel                        Ferrari SF-16 Soft 1:23.200 Martedì
M. Verstappen                   Red Bull RB12 Soft 1:23.267 Mercoledì
N. Rosberg                        Mercedes W07 Hybrid Soft 1:23.337 Martedì
J. Button                        McLaren MP4-31 Supersoft 1:23.753 Martedì
Grosjean                      Haas VF-16 Ultrasoft 1:23.882 Martedì
Vandoorne                   McLaren MP4-31 Supersoft 1:24.006 Mercoledì
Wehrlein                      Mercedes W07 Hybrid Soft 1:24.145 Mercoledì
Wehrlein                      Manor MRT05 Supersoft 1:24.297 Martedì
Ricciardo                      Red Bull RB12 Soft 1:24.307 Martedì
Gutierrez                      Haas VF-16 Supersoft 1:24.592 Mercoledì
Fuoco                          Ferrari SF-16 Soft 1:24.720 Mercoledì
Kvyat                          Toro Rosso STR11 Soft 1:24.737 Mercoledì
Gasly                          Toro Rosso STR11 Soft 1:24.821 Martedì
Celis                          Force India VJM09 Supersoft 1:25.016 Mercoledì
Magnussen                  Renault R.S.16 Soft 1:25.133 Mercoledì
Lynn                          Williams FW38 Medium 1:26.100 Martedì
Ocon                          Renault R.S.16 Medium 1:26.530 Martedì
Massa                          Williams FW38 Medium 1:27.167 Mercoledì
King                          Manor MRT05 Soft 1:27.615 Mercoledì

Miglior tempo per mescola

Mescola Pilota Vettura Tempo Giorno
Soft Vettel Ferrari                    1:23.200 Martedì
Supersoft Button                        McLaren 1:23.753 Martedì
Ultrasoft Grosjean                      Haas 1:23.882 Martedì
Medium Rosberg                        Mercedes 1:24.384 Martedì
Hard Gasly Toro Rosso                    1:27.795 Martedì

Stint più lungo per mescola

Mescola Pilota Vettura Giri Giorno
Medium Verstappen                  Red Bull 18 Mercoledì
Soft Button McLaren                    10 Martedì
Soft Ricciardo Red Bull                    10 Martedì
Soft Ricciardo Red Bull                    10 Martedì
Soft Magnussen Renault                  10 Mercoledì
Soft Magnussen Renault                  10 Mercoledì
Supersoft Gutierrez                      Haas 10 Mercoledì
Ultrasoft Grosjean                      Haas 8 Martedì
Hard P. Gasly Toro Rosso                      8 Martedì

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