Strategie: la Mercedes proverà a fare solo un pit stop?
Hamilton e Rosberg (insieme a Verstappen) partono con le gomme a mescola soft per allungare il primo stint nella prospettiva di passare alle medium per finire la corsa. Le Ferrari, invece, scattano in supersoft e faranno due soste con le soft.
Foto di: XPB Images
Presentano più incognite del solito le ipotesi di strategia di gara alla vigilia del Gran Premio di Austin. Il primo motivo è legato alle differenti mescole che monteranno al via i top-6: soft per le due Mercedes e Max Verstappen, supersoft per le Ferrari e Daniel Ricciardo.
Una differenza importante, perché pone il primo terzetto nella condizione di poter fare a meno del compound più tenero (e temuto per il degrado). Secondo le indicazioni della Pirelli la supersoft potrà coprire al massimo 12 giri di gara, mentre con le soft i dati indicano 20 giri di durata, ed è quello che si augurano Verstappen ed il tandem della Mercedes.
Con una sosta intorno al giro 20, si aprirebbe uno scenario interessante. I giri mancanti per la bandiera a scacchi diventerebbero 36, e la Pirelli indica in 30 tornate la percorrenza massima con un set di medie.
Possibilità di una sosta? Sulla carta non è un’ipotesi impossibile, soprattutto se il degrado si confermerà in linea con i dati riscontrati nella giornata di ieri o eventualmente con l’aiuto di un periodo di safety-car.
In caso di maggior degrado, si renderebbe necessaria una seconda sosta. La Mercedes punterebbe sul set soft nuovo a disposizione, mentre Verstappen potrebbe scegliere tra soft e supersoft, visto che è l’unico pilota che partirà dalle prime tre file ad avere a disposizione ancora un set nuovo della mescola più morbida.
Discorso diverso per chi prenderà il via della gara con le supersoft. Per la Ferrari la tentazione è quella di poter fare a meno della mescola media (mai utilizzata nel corso del weekend) e provare a completare la corsa su due soste utilizzando i due set di soft nuovi ancora a disposizione.
Senza periodi di Safety Car non sembra un’impresa semplice, ma proprio questa strategia è stata indicata dalla Pirelli come la più veloce nelle simulazioni effettuate basandosi sui dati registrati in prova.
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