Stewart: "La Formula 1 ha bisogno di giovani come Verstappen"
Il tre volte campione del mondo di Formula 1 Jackie Stewart celebra l'arrivo nella massima categoria di giovani talenti come l'olandese Max Verstappen.
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Con il suo debutto in Formula 1 ad appena 17 anni, il pilota della Red Bull è il più giovane della storia ad aver disputato una gara del Circus. Un record che sembra destinato a mantenere piuttosto a lungo, visto che al momento le regole impediscono ad un minorenne di ottenere la Superlicenza.
Il fatto che abbia esordito così giovane sia stato spesso argomento di discussione e spesso Max ha guidato abbastanza al limite, ma ha alternato questo con grandi prestazioni. La più importante è sicuramente quella realizzata nella prima gara con la Red Bull, il GP di Spagna 2016, perché ha vinto a poco più di un anno dal suo debutto.
In queste quattro stagioni ha conquistato 22 podi, di cui cinque sono state vittorie, e nella seconda metà del 2018 è stato il pilota che ha ottenuto più punti ad eccezione del campione Lewis Hamilton. E forse avrebbe potuto vincere anche in Brasile se la sua gara non fosse stata pregiudicata da un contatto con Esteban Ocon.
Jackie Stewart ha detto in un'intervista a F1 Fan Voice, che il modo con cui Verstappen si è affermato è un bene per il campionato: "Abbiamo bisogno di piloti giovani, abbiamo bisogno di sangue nuovo. All'improvviso arriva un Verstappen e mette tutto a testa in giù. Questo in qualche modo ha ringiovanito la Formula 1, perché è arrivato ed ha fatto subito molto bene".
Secondo il tre volte iridato la Red Bull ha avuto grande merito a puntare su di lui: "Lo hanno portato avanti e sostenuto attraverso le categorie minori. Oggi per un pilota è più difficile che mai riuscire a trovare le risorse necessarie per emergere".
Le Case dovrebbero avere di più il coraggio di rischiare per Stewart, ma è curioso che nella sua dichiarazione abbia citato proprio la Ferrari, che per l'anno prossimo ha deciso di puntare su un giovane come Charles Leclerc.
"Le aziende dovrebbero sfruttare il motorsport, perché alla fine tutti guidano un’auto, che sia una Fiat o una Ferrari…è contagioso. Dovrebbero far crescere i giovani piloti e possibilmente portarli ai più alti livelli del motorsport" ha concluso.
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