Sprint Qualifying: un'anomalia che inficerà i record delle pole
A Silverstone verrà sperimentata la Sprint Qualifying. Se l'idea dovesse avere successo, ed essere riproposta in futuro, i record di pole ottenuti sino ad oggi potrebbero perdere di significato in futuro.
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Molte delle idee e degli esperimenti recenti della Formula 1 sono da accogliere con favore. La Sprint Qualifying, che sarà provata per la prima volta al Gran Premio di Gran Bretagna 2021, può essere considerata come un valido tentativo di rendere più emozionante il fine settimana.
Tuttavia bisogna valutare anche i contro di questa novità. Ross Brawn ha recentemente affermato come il vincitore della gara sprint sarà ufficialmente accreditato della pole position nei libri di storia.
Le qualifiche sono state a lungo l'ultima vera prova di velocità pura per auto e pilota. Un attacco a basso consumo di carburante, senza (o con poche) preoccupazioni per le gomme. È il momento in cui si può ammirare la performance di una Formula 1.
La pole in F1 significa qualcosa, e tutti sappiamo cos'è quel qualcosa. Uno sguardo ai primi 10 poleman nella storia della F1 non è un brutto punto di partenza per una discussione sui piloti più veloci della storia, anche se fa parte di quei dibattiti che sono impossibili da risolvere definitivamente ma divertenti da affrontare.
Top 10 F1 polesitters
Posizione |
Pilota |
Pole |
1 |
Lewis Hamilton |
100 |
2 |
Michael Schumacher |
68 |
3 |
Ayrton Senna |
65 |
4 |
Sebastian Vettel |
57 |
5 |
Jim Clark |
33 |
6 |
Alain Prost |
33 |
7 |
Nigel Mansell |
32 |
8 |
Nico Rosberg |
30 |
9 |
Juan Manuel Fangio |
29 |
10 |
Mika Hakkinen |
26 |
Top 10 F1 polesitters per percentuale
Posizione |
Pilota |
Percentuale |
1 |
Juan Manuel Fangio |
56.9% |
2 |
Jim Clark |
45.2% |
3 |
Alberto Ascari |
43.8% |
4 |
Ayrton Senna |
40.1% |
5 |
Lewis Hamilton |
36.4% |
6 |
Stirling Moss |
23.9% |
7 |
Michael Schumacher |
22.4% |
8 |
Sebastian Vettel |
21.4% |
9 |
Jackie Stewart |
17.2% |
10 |
Nigel Mansell |
16.8% |
Ovviamente nessuna statistica è perfetta, e può fornire solo una parte del quadro complessivo. Senza contare poi il peso specifico della competitività della singola vettura sulle performance del pilota. Tuttavia, alcuni format di qualifiche sono stati meno “puri” di altri.
Soprattutto la regola che ha imposto ai team di qualificarsi con il carico di carburante da utilizzare in gara, durante gli anni 2000, ha alterato la statistica perché a volte la vera combinazione auto/pilota più veloce è stata tenuta fuori dalla lotta per la pole da altre vetture che correvano con carichi di carburante più leggeri.
Fernando Alonso supera Jenson Button e passa al comando della gara
Photo by: Motorsport Images
Altre anomalie, poi, possono emergere dalle cifre ufficiali. Per esempio, nel conteggio delle pole conquistate da Michael Schumacher, pari a 68, non è incluso il suo notevole giro a Monaco 2012. Il pilota della Mercedes ha perso la pole solo a causa di una penalità rimediata nel precedente GP di Spagna e non per un'infrazione tecnica.
L'importanza della posizione in griglia è anche cambiata nel tempo, diventando più significativa con l'aumento della deportanza e con l’aumento della difficoltà nei sorpassi, ma nelle oltre 1000 gare del campionato del mondo la statistica della pole è ancora una delle più significative.
Le statistiche sui punti conquistati in carriera sono diventate quasi irrilevanti quando l’attribuzione per la vittoria è passata da 10 a 25 punti nel 2010, mentre la già fragile statistica del giro più veloce è stata ulteriormente minata dal punto messo in palio a partire dal 2019.
Le vittorie e le pole (incluse le relative percentuali), anche se imperfette, sono i due record più importanti e significativi della F1 e forniscono una maggiore precisione rispetto ad un semplice conteggio dei titoli mondiali.
Vincere la gara sprint richiederà abilità, certo, ma non è identico ad essere il più veloce sul giro secco, che è ciò per cui la pole dovrebbe essere assegnata.
Si potrebbe obiettare che la Sprint Qualifying potrebbe far arrabbiare solo qualche fanatico delle statistiche, ma confondere in questo modo le statistiche delle pole position è inutile. Ci sarà ancora la tradizionale qualifica del venerdì, che stabilirà la pole per la gara sprint del sabato, quindi perché non farla contare come pole ufficiale?
"Dopo le discussioni con la FIA è stato stabilito che la pole ufficiale sarà quella che darà il diritto a scattare dalla prima casella per la gara della domenica" ha dichiarato Brawn.
Lewis Hamilton, Mercedes W12
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Mantenere come autore della pole chi farà il giro più veloce al venerdì sarebbe più efficace per due motivi. In primo luogo gli spettatori avrebbero una comprensione più semplice e la gara della domenica non verrebbe privata dell’interesse che invece susciterà la Sprint Qualifying.
Ad ogni modo che si consideri l’autore della pole chi otterrà il giro più veloce al venerdì o chi vincerà la gara sprint non farà alcuna differenza. Si andrà però a minare uno degli elementi tradizionali di un GP che darà un taglio netto con la storia della F1.
Se l’esperimento della Sprint Qualifying non dovesse funzionare, allora questa anomalia sarà proposta in soli 3 appuntamenti in questa stagione. In caso contrario, come sperato dai promotori, queste gare sprint saranno presenti in numero sempre maggiore nei prossimi calendari e il loro impatto crescerà di anno in anno.
Ci sono molte cose da apprezzare in Formula 1 al momento: la lotta per il titolo, la volontà di sperimentare e le nuove monoposto che arriveranno la prossima stagione. Tuttavia il punto in palio per il giro più veloce e l’indebolimento del concetto di pole position sono danni collaterale non necessari che dovrebbero sparire.
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