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Simulazione GP Austria: i piloti a tavoletta per il 74% del giro al Red Bull Ring!

Secondo i dati della Magneti Marelli quella di Zeltweg è una pista con un'alta velocità media che esalta le qualità dei motori termici, mentre il recupero di energia dalla frenata è limitato. Scopriamo tutte le caratterische della pista della Stiria...

Red Bull Ring

Red Bull Ring

24h Series

Mappa del circuito del Red Bull Ring
Red Bull Ring
Red Bull Ring: altimetria della pista
Interessante Red Bull Ring dà © cor
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, scintille
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14
Renault Sport F1 Team R.S. 18, dettaglio dei bracci dello sterzo

Il Red Bull Ring è un circuito che si trova in altura (Spielberg è a 677 metri sul livello del mare): è la pista austriaca di proprietà di Dietrich Mateschitz, patron della Red Bull, ed è considerata una delle strutture più belle dell’intero mondiale.

Si tratta del tracciato con il tempo sul giro più corto (Valtteri Bottas l’anno scorso aveva colto la pole position in 1'04”251) sebbene sia più lungo di Monte Carlo, essendo di 4.326 metri. Si trova sulla dorsale di una collina per cui ha molti dislivelli ed è un impianto stop and go con violente accelerazioni anche in salita e tre frenate potenti.

Quello di Zeltweg è un circuito da medio carico aerodinamico caratterizzato da un’elevata velocità media (la terza dopo Baku e Monza) e da un’alta velocità di punta (in qualifica si stimano 343 km/h secondo la simulazione di Magneti Marelli).

Non deve stupire, quindi, se i piloti staranno il 74% del tempo sul giro con il pedale dell’acceleratore a tavoletta, risultando il dato di poco inferiore solo ai valori record di Spa e Monza.

È evidente, quindi, che il Red Bull Ring mette a dura prova le power unit, esaltando più le caratteristiche dei motori termici che della parte ibrida. Uno degli elementi più sollecitati saranno il turbo compressore, che girerà a una velocità media più elevata a causa della rarefazione dell’aria e, di conseguenza, anche la MGU-H.

L’energia cinetica recuperata dalla MGU-K in frenata, invece, è minima perché il tempo di staccata in un giro non supera i 9” (621 kJ a tornata), e anche la MGU-H è capace di recuperare solo 2.528 kJ essendo il circuito più corto rispetto alla media, per un totale di 3.149 KJ al giro.

La propulsione elettrica ERS vale 2”1 al giro e 20 km/h di velocità massima, si tratta di valori molto elevati essendo un circuito sensibile alla potenza visto che si possono guadagnare 0”15 ogni 10 cavali.

La massima potenza per la MGU-K (120 kW), sarà disponibile per il 50% del tempo percorsa dal pilota con l’acceleratore full-gas: si tratta di uno dei dati più bassi visti finora. È evidente che sarà favorita la squadra che disporrà dell’unità endotermica migliore.

Un aspetto da non trascurare sarà quello del raffreddamento: la densità dell’aria ridotta richiede una maggiore portata di flusso per garantire l’affidabilità del motore, per cui si potranno vedere sfoghi in coda alle pance che saranno più grandi rispetto al Castellet.

Spielberg presenta quattro tratti di percorrenza in piena potenza, tre curve lente e un tratto guidato. Il tracciato è severo per l’impianto frenante perché ci sono tre staccate impegnative e ravvicinate che rendono difficile il raffreddamento dei dischi.

La frenata più potente è quella della Remus Kurve alla Curva 2, mentre l’ala mobile quest’anno potrà essere utilizzata in tre punti: sul rettilineo principale e, novità 2018, nella salita verso la Remus Kurve oltre che nel tratto che va alla Schlossgold Kurve.

L’ala mobile aperta vale solo un aumento della velocità di punta di circa 6 km/h e favorirà la riduzione del tempo sul giro di appena 0”1.

Il consumo di benzina non è critico visto che bastano 100 kg di carburante per completare il GP, rispetto ai 105 kg concessi dal regolamento. Siccome la pista è sensibile al peso (10 kg di peso in meno valgono fino a 0”2 al giro) ci sarà chi proverà a caricarne di meno sperando in una safety car o facendo un po’ lift coast su certi rettilinei.

La Pirelli per il Red Bull Ring ha scelto le stesse mescole usate domenica al Pau Ricard, vale a dire Ultrasoft, Supersoft e Soft. La gomma più sollecitata è l’anteriore sinistra in frenata seguita dalla posteriore destra in trazione, visto che ci sono 7 curve a destra e solo 2 a sinistra.

Il circuito di Spielberg non sollecita la trasmissione: per disputare il GP bastano 2.698 cambi marcia. Il rapporto più utilizzato è la settima, per circa il 30% del giro, seguito dall’ottava marcia, per il 20% del tempo.

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